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Same
Mistakes
I cieli stanno piangendo, io sto a guardare,raccogliendo le lacrime nelle mie mani.
Solo il silenzio mentre finisce, come se non avessimo mai avuto scelta.
Vuoi farmi sentire come se di me non fosse rimasto nulla.
Puoi prendere tutto quel che ho... puoi distruggere tutto quel che sono, come se fossi fatta di vetro...
come se fossi fatta di carta vai avanti e prova a demolirmi. Io mi risolleverò da terrà come un grattacelo.
Andare
avanti .. Era questo di cui vivevo. Non era una ragione per la quale
combattere nella vita, ma semplicemente io lo facevo. Non cercavo un
senso da dare alla mia vita. Ero consapevole di non averlo, quindi
inutile cercare qualcosa inesistente. E' così che andavo
avanti.
Nonostante tutto mi chiedevo come mai mi ostinassi a non dare fine a
tutto. Vivevo in uno stupido orfanotrofio, che a dirla tutta,
sembrava più un riformatorio che una casa famiglia. Venivo
picchiata
tutti i giorni, come mai ? A dirla tutta non lo so neanche io ..
Forse per puro divertimento. Cinque bulletti che erano lì da
più di
me, anche se non conoscevo la loro storia .. ma mi sembrava ovvio che
non avessero più i genitori. Ero sempre stata convinta del fatto che chi
ha
sofferto molto in passato cerca in tutti i modi di non fare provare
lo stesso agli altri, capendo cosa si prova. La mia teoria non
contava più di tanto in questo caso. Quella mattinata era
iniziata fin troppo
male. Mi ero svegliata rotolando giù dal letto dando una
botta e
imprecando per il male che mi ero procurata cadendo sui lividi
violastri ed evidenti che avevo su tutto il corpo. Mi alzai da terra
ributtando le coperte sul letto e mi posizionai davanti allo specchio
in intimo. Era inverno e io continuavo a dormire mezza nuda .. mi
piaceva la sensazione delle coperte calde a contatto con la mia pelle
nuda, una pelle che contiene sofferenze e pianti. Una pelle che
parlava della mia storia. La storia di una ragazza che è
stata
abbandonata dai suoi genitori che si sono accorti troppo tardi di non
essere capaci di tenere una figlia. Se erano accorti dopo 5 anni
passati a picchiarla quando finivano la roba o le sigarette, quando
erano sballati o ubriachi. In poche parole una ragazza che ha sempre
subito le conseguenze degli errori degli altri. Continuavo a
guardarmi allo specchio e nel frattempo una lacrima ribelle mi
rigò
la guancia e arrivata per terra fermò il suo tragitto, un
tragitto
non previsto. Asciugai la guacia umida e mi vestii. Mi vestii semplice,
felpa larga e collants con le mie scarpe ormai lacerate dal tempo. Raccolsi i lunghi capelli rossi in un chingon
disordinato. Ero una ragazza abbastanza bassa, gambe affusolate,
occhi verdi e corporatura magra, ma non troppo. Insomma, uno schifo,
no? Finii di mettere la matita e scesi da Roxanne, la mia migliore ed unica
amica, se non la persona che riuscita a farmi superare tutte le mie
fasi difficili. Scendendo le scale mi ricordai che ieri avevo per sbaglio
provocato Harry e Zayn con un coraggio che non avevo mai avuto. In un
certo senso li avevo "umiliati" davanti a quasi tutti,ai
quali sono scappati risate e battutine sottovoce. In quel momento,
anche se per poco, ho saputo difendere la mia dignità,
sempre che io
ce l'avessi ancora. Avevo saputo perfettamente rispondere a modo ad
ogni loro battuta, frecciatina od offesa. Si notava bene negli occhi
di Zayn e Harry – si chiamano così se non sbaglio-
che erano
davvero irritati per il modo in cui avevo risposto. Sapevo che
avrebbero continuato a picchiarmi, cambiava poco se lo avessero fatto
una volta in più o una volta in meno, ho fatto quello che
avrei
dovuto fare da sempre. A dirla tutta non ero pentita, consapevole di
quelle che sarebbero state le conseguenze. Arrivai alla stanza di
Roxanne e prima che io bussassi sentii dei passi e delle voci dietro
di me. Oh, non ora. Ok, scherzavo quando ho detto che non ero pentita
di ciò che
avevo fatto. Riuscii a distinguere la voce del riccio, le altre erano
confuse. Conoscevo meglio quella di Harry perchè era quello
che mi
aveva presa maggiormente di mira e che mi picchiava di più.
Con lui
di solito c'era anche Zayn, il suo complice. Gli altri si limitvano ad
insultarmi pesantemente. E forse era proprio quello che feriva
più
di un livido. Mi rinfacciavano il mio passato, non accorgendosi che
qui abbiamo tutti più o meno la stessa storia. Cercai di
fare finta
di niente e di bussare, ma la mia mano si fermò a mezz'aria
perchè
una presa potente la strinse e mi costrinse a girarmi. "Oh,
siete voi" dissi con tono divertito e con un sorriso sghembo,
non volevo dimostrarmi debole, non davanti a loro. Notai che gli
occhi del riccio, che continuava a tenermi fermo il polso conto il
muro, ribollivano dalla rabbia. Segno di guai. Il riccio senza
pensarci mi sferrò un pugno sul labbro che
cominciò a sangiunare
come una fontana. Continuò a colpirmi forte senza scrupoli.
Io non
urlavo ne piangevo. Era questo che loro volevano, e io non li avrei
accontentati. Nel frattempo mi ero accasciata per terra, le gambe non
riuscivano a reggermi dal dolore. Il riccio si fece da parte e
arrivò
il moro, Zayn, che mi alzò per i capelli ormai sciolti e
sparsi sul
mio viso stanco di questa situazione. Nel frattempo continuavano gli
schiaffi, i pugni, i calci, le risate. Era tanto divertente vedere
qualcuno soffrire ? Mi sono sempre indebolita e rabbuiata vedendo
qualcuno piangere. Non dico di esserci riuscita, ma ho sempre cercato
di mettermi nei panni degli altri e guardare il mondo con occhi
diversi e da un punto di vista differente. Non ho mai creduto al
cattivo e al buono. Non esistono le persone cattive, neanche Zayn e
Harry. Ne ero certa. Ero sicura che ogni cosa che si fa nella vita
si faccia per uno scopo, anche se non lo si ha e se non si è
a
conoscienza del proprio scopo .. un po' come me, vivevo, ma non sapevo a
che fine. Presa dai pensieri e le riflessioni, mentre la pelle
continuava a pulsare per il dolore, cominciai a piangere senza
accorgermene, non conoscevo il motivo, di certo non per il dolore. Mi
alzai pian piano strisciando la schiena contro il muro. Sentendo il
mio pianto Zayn si fermò d'improvviso, forse era soddisfatto
di
vedermi piangere per la prima volta. Probabile. Riprese a tirarmi i
capelli e insultarmi riferendosi alla mia famiglia. Sorrisi
amaramente mentre le lacrime ancora rigavano il mio viso. Sentendo
delle voci uscì Rox dalla sua stanza allarmata, la vidi
mettersi una
mano davanti alla bocca per lo spavento. Non volevo che si mettesse
dentro, avrebbero preso di mira anche lei, e non sarebbe stato
giusto da parte mia. Stava per intervenire quando alzai un braccio
verso di lei per fermarla. "No, Rox. Stanne fuori, almeno te, ti
prego." la supplicai con gli occhi. Restò ferma, sapendo che
non volevo veramente che si mettesse nei guai a causa mia. Vidi che
iniziò a piangere, e ciò fece solamente ridere i
cinque ragazzi che
aspettavano, anche se non so cosa. Mi rivoltai verso di Zayn e Harry
rivolgendomi a tutti e due. "Non dovevate finire ?" sussurrai
con sicurezza e amarezza, ma lo stesso con la voce rotta. Harry fece
segno agli altri di andare, compresa Roxenne. Mi riprese per i polsi
ancora doloranti e mi spinse contro il muro con non tanta delicatezza,
facendomi gemere per il dolore. "Non azzardarti più a
metterti
contro di me, hai capito" ringhiò a bassa voce al mio orecchio. Non si era mai
avvicinato così tanto a me, ogni volta che lo faceva era per
guardarmi con ribrezzo. Scoppiai in una risata ironica. "Aha,
continua. Dai. Voglio vedere quante ne spari in un minuto. Avanti, batti
il tuo record." ribattei sarcastica soffiandogli sulle labbra, pur sapendo cosa mi sarebbe aspettato.In
tutta risposta sciolse la presa dai miei polsi per stringermi i
fianchi contro al muro.Si avventò sul mio collo lasciando
baci umidi
dalla clavicola, fino alla mascella, della quale continuava a
disegnare il contorno con la lingua.
Mi
immobilizzai, mi aspettavo tutto, tranne quello. A quel punto si
fermò con le labbra su un unico punto del collo.
Continuò a
lascaire baci umidi, ma sullo stesso punto. D'un tratto
cominciò a
succhiare avidamente lo stesso lembo di pelle e nel frattempo
lasciava morsi e baci poco casti. Continuavo a rimanere ferma, immobile .. non
capii perchè, ma non riuscii a muovermi. I brividi che mi
percorrevano,sembravano volermi spezzare la colonna vertebrale. Ora
non sentivo più il dolore dei lividi e delle ferite sulla
mia pelle,
ma si riaprivano quelle nel mio cuore. Non so perchè, ma
quel suo
gesto mi fece solo stare male .. non credo che stessi male per
ciò che mi
stava facendo, ma per il motivo per cui lo faceva. Mi stava
semplicemente usando senza pudore. Che gusto c'era ad usare le
persone ? Amarezza era quello che provavo, ma qualunque cosa volessi
fare non potevo farla per due motivi: ero stretta al muro e i miei
muscoli non rispondevano più ai comandi. Aspetta, ma per chi
mi sta
prendendo questo? Per una delle sue ragazze usa e getta ? .. No,
tutto ma non questo. Poteva picchiarmi, ma non questo. Quando riuscii
a riprendere il controllo sul mio corpo, diressi un calcio verso i
testicoli del riccio, che solo dopo il colpo si staccò da me.
Lo guardai fredda e mi diressi verso camera mia correndo. Ero diretta
verso un punto preciso. Varcata la soglia della porta, corsi verso
l'armadio per poi aprirlo. Mi misi a frugare. Eccolo.
Un'orsacchiotto, il mio
orsacchiotto. "Una ragazza di sedici
anni con un orsacchiotto in mano ?" vi starete chiedendo. Quello
è il nostro
orsacchiotto .. Era il peluche che Johnatan, mio
fratello, mi ha regalato quando eravamo piccoli. E' l'unico ricordo
che mi ha lasciato prima di andasse. Strinsi il peluche al mio petto
e cominciai a singhiozzare sempre più forte. Non volevo
trattenermi,
con John non l'avevo mai fatto. Con lui sono sempre stata me stessa,
sia quando sorridevo che quando piangevo. Non ho mai dovuto portare
una maschera con lui. Mi ha sempre fatta sentire la sua principessa e
lui il mio protettore. Il protettore che, tutto sommato, era ancora con
me.
"Ehi,
che bel pupazzo! Per chi è ?" trillai tutta pimpante andando
incotro a mio fratello appena tornato a casa. Era uscito di nascosto
mentre mamma e papà non c'erano.
"E'
per una persona speciale" a quel punto mi misi a pensare.
"Tu
non puoi giocarci sei un maschio" tentai per far sì che me
lo
desse.
"Lo
so, piccola. Infatti è per te. Auguri principessa"
continuò il
mio fratellone raggiante tendendomi il peluche con una mano. Mi ero
dimenticata che fosse il mio compleanno, il quale, come al solito, non
avrei festeggiato.Stavo
per prenderlo, ma John lo spostò. "Ehi!" urlai io
mettendo il broncio.
"Prima
promettimi una cosa" tornò serio. Annuii con la testa
più
volte.
"Mi
prometti che non lo perderai e che staremo sempre insieme ? Io, te e lui"
Domandò sorridendo, riferendosi anche al pupazzo.
"Mai.
Per sempre!" trillai pimpante mettendo una mano sul cuore,
mentre con l'altra cercavo ancora di afferrare il pupazzo.
"Vieni
qui" sussurrò allargando le braccia. Mi catapultai tra le
braccia della persona che aveva fatto da amico, mamma, papà
fratello e migliore amico. Sempre.
"John"
lo chiamai io con la mia voce acuta, ma parlando piano. Mi ero
improvvisamente rabbuiata. Il ragazzo annuì, sciogliendo
leggermente
l'abbraccio per guardarmi bene. "Quando tu sarai grande, tu mi
lascerai con loro?" continuai abbassando lo sguardo a terra.
"Loro
chi?" chiese confuso.
"Loro"
non mi era mai piaciuto chiamarli mamma e papà. Non si erano
mai
meritati di essere considerati tali. Il mio fratellone, sentendo le
mie parole serie mi guardò negli occhi, mentre mi alzava il
viso.
Continuava a cercare il mio sguardo, il quale non accennava a
staccarsi dal pavimento, il quale in quel momento pareva molto
interessante. "Ehi, piccola" sussurrò guardandomi
"Guardami. Io sarò sempre con te. Quando io sarò
grande e
lavorerò andremo via e abiteremo lontano. In una
città grande.
Quelle dove ci sono le macchine belle e ci sono le case alte.
Promesso" Lo vidi sorridere e alzai lo sguardo. Avevamo entrambi
una luce
negli occhi. La luce di un sogno
da raggiungere. Un sogno
che credevamo così vicino, ma per il quale il percorso era
infinito.
Avevamo un sogno da realizzare.
Me
l'aveva promesso .. Mi aveva promesso che saremmo andati vivre
insieme. Mi aveva promesso che saremmo andati via da loro. Che
sarebbe stato con me. Per sempre. Lui mi aveva lasciata. Era scappato
da me. Mi aveva abbandonata, sola. Era morto e non ha voluto portarmi
con lui. Forse lì dove è lui adesso si sta bene.
Forse lì ci sono
le macchine belle e la case alte. Mi aveva lasciata pure lui. Mi
accasciai a terra guardando un punto indefinito nella stanza mente le
lacrime scendevano amare e veloci sul viso. Mi misi le mani tra i
capelli, rannicchiandomi in quell'angolo della stanza, con la testa
sulle ginocchia, le quali erano attaccate al petto. "Che senso
ha ora ?" sussurrai al peluche, pensando fosse mio fratello,
come se potesse rispondermi. Automaticamente mi portai la mano sul
collo, dove Harry mi aveva lasciato quel lurido succhiotto. La gente
continuava a volermi vedere soffrire. La gente si prendeva gioco dei
miei sentimenti, non calcolando che le conseguenze sarebbero ricaduto su di me.
"E se ti raggiungessi ?" continuai, riferendomi a Johnatan.
Sorrisi, non avrei commesso di certo lo sbaglio di continuare a
perdonare le persone. L'avrei fatta finita. Mi alzai di scatto
dirigendomi verso la scrivania. Ora che l'avrei fatta finita avrei
anche potuto cancellare le mie tracce. Non volevo che la gente mi
ricordasse. Non ero una persona da ricordare, ero semplicemente una
persona di più al mondo e la quale è stata un
peso anche per i suoi
genitori. Mi misi a buttare tutto per terra, rompendo ogni minima
cosa. Disfai il letto, buttai tutti i miei libri per terra, buttai
tutta la roba che c'era nei cassetti, rovesciai tutti i vestiti che
c'erano nell'armadio per terra e strappandone alcuni. Continuavo a
buttare roba per terra causando rumore. Mi dava fastidio pure quello.
Mi avvicinai alla finestra e mi misi ad ammirare il paesaggio fuori.
Sarebbe stato migliore senza la mia presenza a rovinarlo. Mi sedetti
sul davanzale della finestra facendo dondolare i piedi fuori. Ero
più
serena ora, sapevo che una volta fatto questo passo avrei trovato
un mondo
che sarebbe stato in qualunque caso migliore di quello in qui ho
vissuto per anni. "Ehi Johnatan. Mi senti?" chiesi piano,
sorridendo mentre ammiravo il cielo. Ero sicura che mi potesse sentire. Ne
ero convinta. " Ti ricordi la nostra promessa? Il nostro patto?
Il tuo regalo ? Non sei riuscito a mantere la tua promessa. Questo
mondo non te l'ha permesso, non ti ha dato il tempo di trovare la via
che ci avrebbe portata alla felicità. Già. Mi
manchi sai ? Ti
ricordi quando mi difendevi quado uscivo di nascosto e quell'uomo
picchiava te invece che me ? .. Io sì, e mi dispiace. Non
sono mai
stata capace di ricambiare ciò che facevi tu per me, ma sei
importante. Giuro. Sei speciale, sai ? Hai saputo capire una persona
come me. Sono diversa, credo. E' questa l'impressione che mi hanno
dato le persone. Credo di non essere stata mai abbastanza in
confronto a loro. Tu sai perchè ? Quando ti
raggiungerò me lo dirai,
vero ? Tu mi hai mai mentito ? Mi hai mai detto una bugia ? Forse. Non
si
è una persona cattiva se si mente, ma semplicemente a volte
si ha bisogno di
nascondere la verità per un futuro migliore. E' bello
lì il mondo
da te? Qui non tanto, sai.. guarda qui che lividi. Cos'ho fatto John ?
Perchè mi trattano così ? Tu che sei
lassù hai visto se ho fatto
loro qualcosa di sbagliato, senza accorgermene ? Io voglio
bene alle persone, davvero. Non ho mai odiato nessuno, neanche loro.
Non li ho odiati perchè tutto viene fatto per un motivo, e
se farmi
del male fa stare loro meglio, se le cose devono andare
così, per me
va bene. Mi fa piacere che almeno qualche persona stia bene grazie a
me, sai? Anche se dubito di farlo. Mi sono sentita la persona nata per
sbaglio. Tu sei perfetto, giuro. Sei una persona fantastica. Ti
voglio un bene dell'anima, mi hai insegnato cosa vuol dire
amare,anche se da quando te ne sei andato non sono più stata
capace
di provare sentimenti. Ti manco anche io ? Lassù andremo
nella città
grande dove ci sono le macchine belle e le case alte. Oppure andiamo
in un'isola, come Peter Pan. Ti ricordi, vero, quando lo guardavamo
insieme e dicevamo che saremmo andati a cercare le fate nel bosco per
poter volare. Dimmi, sei felice ? Intendo se sei felice che, almeno
per te, le sofferenze siano finite. Non mi lascerai più,
vero ?"
Continuavo a sorridere, la mia voce rispecchiava quella di quando
avevo cinque anni e parlavo con Johnatan prima di dormire. Sentii
qualcuno bussare alla porta, nel frattempo continuavo a parlare on
John, con lo sguardo rivolto al cielo, era così sereno quel
giorno.
Continuavo a sentire tante voci da fuori la stanza, ma non era
importante ora. Volevo trovare mio fratello, avrei finito tutto per
iniziare da capo. Un tonfo. La porta era stata sfondata. Non mi
degnai di voltarmi, immaginavo già chi c'era, ma la voce che
sentii
non apparteneva a Rox. O meglio, non sentivo solo la sua. Mi voltai
di scatto verso la porta e vidi Roxanne e .. Harry ? .. Cosa voleva
ancora ? Uccidermi lui stesso ? Non volevo parlare a nessuno, tanto
meno a Roxenne. Non si meritava di soffrire, ma parlandone avrei solo
peggiorato la situazione, e conoscendola sarebbe capace di farmi
cambiare idea. Avevo deciso. Sorrisi a Roxanne dolcemente prima di
alzarmi in piedi sul davanzale. Mi tenni con le mani al muro esterno
dell'edificio mentre sporgevo un piede. Ero al quinto piano e quel
giorno c'era vento, nonostante il cielo fosse sereno. "Lith cosa
stai facendo ?" strillò la mia amica disperata sull'orlo delle
lacrime."Rox" la chiamai con un filo di voce. Non mi ero
ancora voltata. In quel momento ero intenta ad ammirare il paesaggio
davanti a me, forse per l'ultima volta. "Lilith."sussurrò
"Cos'hai? Cosa c'è che non va? Scendi, parlami, urla,
piangi,
prenditela con me, ma ti prego, scendi da lì"
"Tu
mi vuoi bene?" coninuai ignorando le sue parole.
"Sì,
Lith. Tu sei la persona più importante che io abbia" si
addolcì
disperata.
"Tu
mi hai mai mentito?"
"No,
perchè?"
"Non
è vero" sussurai.
"Ma
cosa dici ?" alzò leggermente il tono avvicinandosi.
"
Se si mente non si è una persona cattiva, ma semplicemente a
volte
si ha bisogno di nascondere la verità per un futuro
migliore."
ricordai le parole dette a John poco prima. Oltre a mio fratello, lei
era stata
la persona che più mi era stata vicina nella vita. Ma l'ho
sempre
messa nei casini insieme a me, lei sarebbe stata di più
senza di me.
"
Lilith, ti prego, scendi da lì"
"Perchè?"
chiesi tornando a sedermi sul davanzale, ma questa volta rivolta
verso di lei. Notai il riccio fissarmi. Aveva un sguardo perso. Gli
riservai uno sguardo amareggiato e disguastato, perchè era
ciò che
provavo. Il mio viso ora era pieno di graffi e mascara colato.Sorrisi
alla mia amica, la quale cercò di avvicinarsi, ma non fece
in tempo
che la fermai."Rox.S-sta f-ferma.F-ferma o g-g-iuro che mi
b-butto" sussurrai con la voce che usciva tremante e insicura
dalle mie labbra.
"Lilith,
che stai facendo ?" mi rimproverò il riccio. Oh, proprio lui
mi
viene a dire questo ? Lui che non ha fatto altro che augurarmi la
morte in tutti questi anni insieme ai suoi amici.
"Oh,
proprio te mi vieni a dire questo? Tu che non hai fatti altro che
augurarmi la morte in tuti questi anni insieme ai tuoi amici "
diedi voce ai miei pensieri.Colpito e affondato. Scoppiai in una
risata isterica.
"John
non l'avrebbe voluto" disse deciso Harry di punto in bianco. Ora era lui ad aver toccato un tasto dolente.
"C-cosa?"
sussurrai più a me che a lui. "T-tu non parli di Johnatan ok
?
Tu non sai chi è ! Tu non sai cos'ho passato io. Tu ti sei
limitato
a rendermi la vita peggiore di quanto fosse! Solo questo. "
Vidi il verde dei suoi occhi spegnersi del tutto, come se si
fosse ibernato, come i miei sentimenti in tutti questi anni."Oh, il
bullo ora ha
perso la parola" ironizzai.
"M-mi
di dispiace" improvvisò il ricciò guardando un
punto indefinito
della stanza.
"Ora
mi prendi pure in giro?"
"Sono
serio, Lilith" mi guardò negli occhi "Senti, mi dispiace.
Non volevo. Solo che tu eri l'unica che non aveva paura, eri diversa
dal resto dei ragazzi dell'orfanotrofio. Non hai mai avuto paura di
me. Era per questo motivo che lo facevo, anche se era comunque
sbagliato il mio atteggiamento. Notando i tuoi comportamenti non mi
sono mai sforzato a guardare oltre e non ho visto cosa c'era dietro
alla tua maschera. La ragazza che vedo ora." disse con una
strana luce negli occhi. Aveva un tono che non aveva mai sentito da
lui.. Pentito? Non risposi. Non avevo parole per rispondere. Mi aveva
spiazzato, anche se non ero certa che fosse sincero. Avevo sempre avuto
la
risposta pronta. Ora no. Mi limitai ad incrociare le gambe sul
davanzale della finestra, mettermi le mani tra i capelli con i gomiti
appoggiati sulle cosce. Se non fosse per loro mi sarei già
buttata
senza problemi e rimorsi. E ora ? Non volevo lasciare Rox da sola.
Ero l'unica persona che aveva. "Lilith" mi chiamò il
riccio. Non rispondevo ... non volevo rispondere. "Lilith,
guardami. Non sto mentendo. Mi dispiace, davvero" si stava pian
piano avvicinando alla finestra sulla quale ero seduta. No, non avrei
mollato, non avrei fatto questo errore.
"Harry,
sta lontano. Ti prego" la voce era insicura, mi tremavano le
labbra, insieme a tutto il corpo. "Harry, non complicare le cose. Finiamola
qui." continuai con le mani davanti, come se volessi difendermi
dalla luce del sole, anche se credevo che l'unica luce fosse quella
che stavo per raggiungere una volta che mi sono buttata. Chiusi gli
occhi, non volevo cedere. Rilassai i muscoli per poi buttarmi
all'indietro, verso Johnatan. Sentivo ancora il vuoto dietro di me.
Non mi ero fatta male. Che figo. Sentivo calore e dolore al polso. Il
polso al quale prima Harry mi aveva causato un livido. Quel calore
era famigliare, l'avevo già sentito quel profumo e quella
stretta.
Harry? Eravamo morti insieme ? Aprii gli occhi di scatto e mi trovavo
ancora sul davanzale della mia finestra.
"Sono
un fantasma? Dov'è John?" chiesi ai due che continuavano a
fissarmi. Forse non potevano sentirmi nè vedermi.
"No
Lith, ti ho tenuta prime che cadessi. Ti prego, scendi"
"Perchè
dovrei? Non sapresti chi picchiare ?" chiesi acida più che
mai.
"Smettila
Lith, sono serio. Scendi."
"Se
no ?"
"Non
è uno scherzo. Lasci così Rox ? Sei l'unica
persona che ha. Sei la
sua famiglia, lo capisci ?"
"Sono
sempre stata solo d'impiccio, anche per lei"
"No,
questo non è vero !" intervenne la mia amica.
Ero
confusa, non sapevo più cosa volevo, non ci capivo
più niente. Mi
misi a piangere, di nuovo. Non sopportavo più le mie
lacrime. Era
patetico. Chiusi gli occhi per evitare che il mio viso si bagnasse
ulteriormente. Sentii all'improvviso calore e il suo profumo. Aprii
gli occhi di scatto e mi ritrovai avvolta tra le braccia possenti di
Harry. Mi lasciai cullare da quell'abbraccio. Non ne potevo
più di
combattere. Ora mi arrendo. Mille persieri invasero la mia mente a
contatto con la sua pelle. Scoppiai in un pianto isterico, mentre
il riccio mi strinse più forte a sè tra i
sussurri per farmi calmare.
"Lith"
sentii un sussuro disperato della mia amica. "Va tutto bene,
piccola" mi rassicurò Harry.
"Anche
John mi chiamava piccola" dissi con un filo di voce rivolta a
Harry. Sorrisi a quel pensiero. Ero stanca di soffrire.
"Ora
non ti dico che sarò John, ma che non sarai sola. Mi
dispiace
piccola" non riuscivo a vederlo, ma ero convinta che sorridesse.
"E'
tutto okey" lasciai che i muscoli, prima tesi, si rilassassero e mi
lascai trasportare dal suo calore ed il suo profumo, con il continuo
terrore che tutto ciò potesse finire.
"Ehi,
amici?"
"Amici.
Ci voglio provare" sorrisi, allontanandomi appena da lui per
guardarlo in viso.
"Vuoi
scendere da qui?" Non risposi, mi limitai ad aggrapparmi a lui,
che mi riportò a terra. Ero ancora in braccio a lui, non mi
reggevano le gambe. Mi fece sdraiare sul letto disfatto, coprendomi
con la coperta. Fece per andare via, quando lo fermai. "Ti
prego, stai con me ?" chiesi con voce flebile.
"Certo"
rispose dolce, avvicinandosi verso il letto. Ero stanca, sia moralmente che fisicamente, e tra una
chiacchiera e l'altra presi sonno. "Ti voglio bene, piccola"
sussurrò prima che io cadessi un un sonno profondo.
Wei
bella gente! *---*
Mi
è scesa la lacrimuccia scrivendo questa One Shot :')
Purtroppo
sì, c'è solo un capitolo, perchè sono
già abbastanza impegnata
con l'altra storia I'll Never Fall In Love Again e con le altre OS, per ora inesistenti lol Che
ve ne pare di questa versione di Lilith ? (Rivolto alle lettrici
della mia long) So
che il capitolo è abbastanza corto, ma non avevo alternative
perchè la
storia è comlplicata ed è stata la mia prima OS, era difficile da mettere
in un
solo capitolo. Spero
ci siamo recensioni. Mi raccomando, passate e leggete la storia della
quale vi ho messo il link sopra.
Alla
prossima :3
Che
idioti .-.