Il ballo da Lady Gresham
L'amore
nei loro occhi
n
Tom
Lefroy stava sbirciando l'arrivo delle carrozze da una delle finestre
della grande villa di Lady Gresham. Aspettava con impazienza di vedere
giungere la carrozza delle famiglia Austen.
Dopo
quasi dieci minuti di attesa, vide scendere da una delle vetture la
figura alta e slanciata di Jane, la donna che gli aveva preso il cuore
e l'aveva nascosto con l'involontario intento di non farglielo
ritrovare mai più.
Jane
alzò gli occhi e scorse il bel viso di Thomas che la
osservava. I loro occhi si incontrarono per un solo istante, prima che
lui lasciasse andare la tenda; un istante che bastò per far
tremare i cuori di entrambi.
Entrata
nella grande sala da ballo, Jane cominciò a cercare il
protagonista dei suoi pensieri tra la folla. Per quanto cercasse,
però, non riusciva a trovarlo.
Certo, non si era accorta che Tom la stava osservando da un angolo
della stanza. La guardava e sorrideva, con lo sguardo tenero degli
uomini innamorati.
Lo divertiva il modo in cui lei si guardava intorno con lo sguardo
curioso che andava piano piano spegnendosi, lasciando lo spazio a
un'espressione delusa e malinconica. Quasi rise, Tom, quando la sua
bella Jane si ritrovò Mr. Wisley davanti.
Sobbalzò come se fosse l'ultimo uomo che voleva incontrare.
Probabilmente, pensò Lefroy, l'arrivo di Mr. Wisley l'aveva
risvegliata bruscamente dal pensiero del suo viso. Era improvvisamente
passata dal sognare l'uomo che voleva al ritrovarsi davanti colui che
desiderava evitare.
La
guardò concedergli con gentilezza l'onore del primo ballo e
si divertì a studiare le espressioni del suo viso mentre
danzava. Non era esattamente la donna più felice del mondo.
-
Non vi sembra di guardarla un po' troppo, Lefroy? - Gli chiese Henry.
Tom rispose con un mezzo sorriso e distolse lo sguardo.
Pochi
secondi dopo, però, non poté combattere la
tentazione di rivolgere di nuovo le sue attenzioni al bel corpo
aggraziato di Jane.
Pensò che lei avesse tutto ciò che lui aveva
sempre desiderato in una donna: era elegante, bella, intelligente e non
mancava mai di stupire con le sue parole pungenti e i suoi discorsi
spiazzanti. Riusciva, poi, a fargli battere il cuore come nessun'altra
era mai stata capace di fare.
Notò,
in quell'istante, che non aveva mai desiderato le labbra di nessuna
donna come in quel momento bramava quelle di Jane. Pensò a
quanto potessero essere soffici e piacevoli, e uno brivido gli scosse
lo stomaco.
Sorrise
ancora all'espressione di controllata noia che aveva mentre ballava con
Mr. Wisley.
Decise,
così, di invitare una ragazza che stava parlando con Henry a
ballare.
Insieme si sistemarono tra due coppie, nel posto più vicino
a Jane, la quale ancora non si era accorta che Tom era arrivato.
La
guardò mentre eseguiva le regole della danza, fingendo di
avere la mente concentrata sul ballo, quando - Tom lo sapeva - i suoi
pensieri erano altrove, forse nei mondi che amava creare, forse in un
bel posto mentre parlava con lui.
Quando
le arrivò davanti, lei assunse un'espressione di
così malcelata felicità, i suoi occhi si accesero
di un amore così intenso, che lui non poté far
altro che sorriderle divertito, con lo sguardo che si perdeva nel suo,
con una dolcezza che non credeva potesse appartenergli.
Ammirò
il suo sorriso di contenuto compiacimento, mentre le loro mani si
sfioravano leggermente nel ballo.
Ogni
volta che i loro occhi si incontravano, un terremoto scuoteva i loro
cuori e una tempesta infuriava nei lori corpi.
Perché
non c'era mai stato niente di più perfetto delle loro due
figure così vicine e così innamorate.
Sapevano
entrambi che la famiglia Austen, Mr. Wisley e Lady Gresham li stavano
guardando, ma il loro amore, la loro contentezza nel poter stare
così vicini erano talmente grandi, che le persone intorno a
loro non esistevano più.
Tom
non lo sapeva, ma quella fu la sera in cui Jane capì cosa
fosse davvero quella strana beatitudine che provava ogni volta che lo
vedeva.
Era
amore. E proprio come Jane aveva sempre sognato, era il più
grande amore che una donna potesse provare. Ed era capitato a lei.
Si guardarono ancora e la musica finì, lasciandoli nella
piacevole sensazione dei loro cuori in subbuglio.
|