Back to me.

di sprofondo
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 Back to me

Seduto sul davanzale della mia piccola finestra fissavo incessantemente l’esterno, il grande cortile spoglio, bagnato dalla pioggia che scendeva impetuosa dal cielo grigio.
Il paesaggio era morto, morto come il mio cuore o forse con il mio cuore.
Le ginocchia tra le braccia, il sudore che si ostinava a bagnarmi la fronte, i miei ricci erano più spenti del solito, i miei occhi cupi gridavano pietà.
Le nuvole oscuravano l’immenso azzurro, intorno a me il rumore del silenzio eterno, interrotto dal picchiettio dell’acqua sui mattoni, sui vetri ormai sporchi e appannati, sul terreno fradicio.
Mi aveva detto di aspettarlo fino ad una certa ora e che se non sarebbe arrivato era finita per sempre.
Quel 'per sempre' fu il tormento di un giorno intero, fu l’unico pensiero fisso nella mia testa, un pensiero che svuotò il mio corpo, buttò fuori la mia anima.
Mancava qualche minuto, ancora silenzio, quel fastidioso silenzio.
Poi una macchina, una porta che sbatte, la figura di un ragazzo che avanza velocemente.
Sobbalzo, corro in soggiorno, spalanco la porta e mi fiondo tra le sue braccia.
Le mie lacrime si mescolano alle gocce di pioggia che continuano a scorrere.
I nostri capelli impregnati d’acqua, i vestiti pure.
Un 'ti amo' soffocato e finalmente dentro casa, a interrompere il silenzio, a scaldarci i cuori ghiacciati.



- Spero vivamente che vi piaccia. (recensite, please)
Un bacio, Marty C:





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