Adrianne
Cause
we belong together
1. Prologo
Urla. Panico. Sangue.
Troppo
sangue. I tappeti, il pavimento
tutto era ricoperto di sangue. Aveva tanta paura, da sotto il tavolo
la bambina tremava, teneva stretto a se' il suo prezioso orsacchiotto
marroncino: Teddy. Regalo fatto dai fratelli qualche mese prima, da
quel momento non se ne era più separata. In quel momento di
terrore
però, nemmeno Teddy però era in grado di
proteggerla dal mostro
cattivo. Quella volta davvero il mostro cattivo era venuto a farle
visita, e i suoi fratelli stavano combattendo per proteggerla,
perché
il mostro cattivo era venuta per lei.
I
suoi fratelli però, erano ricoperti
di sangue ed erano sdraiati a terra e non si alzavano più,
il mostro
cattivo la stava cercando.
Adrianne
sgranò i suoi occhioni
castani, e cercò di non urlare, strinse ancora
più a se'
l'orsacchiotto e pregò che i suoi fratelli si risvegliassero.
Loro
lo sapevano fare, loro erano
invincibili glielo aveva spiegato uno di loro qualche tempo prima. Il
mostro cattivo si abbassò e guardò sotto al
tavolo, non
appena
la vide, ghignò. Finalmente aveva trovato quella piccola
peste.
Gli occhi azzurri del mostro avevano una strana luce, cosa che fece
spaventare ulteriolmente la piccola che ormai tremava da capo a piedi.
Perché quel mostro cercava lei? E perché aveva
picchiato
i suoi fratelli?
-Ciao
Adrianne..-
Adrianne
deglutì, con le mani torturava il peluche e trovò
la forza di rispondere.
-Vattene
via! Cosa hai fatto ai miei
fratelli?- rispose la piccola, con gli occhi pieni di lacrime.
-Tranquilla
si riprenderanno presto, ma
tu adesso vieni con me!-
-Mai!-
urlò la bimba uscendo dal suo
piccolo nascondiglio. I suoi fratelli si stavano svegliando, ma il
mostro riuscì a prenderla.
-No!
Adrianne!- urlò il maggiore dei
fratelli.
-Damon!
Salvami! Fratellone!- urlò dimenandosi tra le braccia del
mostro.
Adrianne
si svegliò soffocando un
urlo. Ormai era sempre il solito e dannato incubo che le impediva di
fare sonni tranquilli da dieci anni. Ogni notte sognava quel
maledetto bastardo che l'aveva portata via dai suoi fratelli,
adottivi, ma erano pur sempre la sua unica famiglia. Fortunatamente
quella notte, era riuscita a scappare via e il giorno dopo venne
trovata da
una suora e fu portata in un collegio fino a quando, una donna non
l'adottò.
Purtroppo
l'anno prima, l'unica persona
che l'aveva trattata come una figlia morì e Adrianne rimase
sola
con
il patrigno. Adam. Un uomo nè troppo vecchio nè
troppo
giovane, che dedicava anima e corpo al suo lavoro. Lui era vice
sceriffo della città, non aveva figli suoi, ma trattava
Adrianne
come se fosse tale.
Dopo
che si fu preparata scese a fare
colazione, trovò l'uomo già seduto a tavola, che
l'aspettava.
-Buongiorno,
Adrianne!-
-Buongiorno
Adam- rispose sorridente.
Adam
si incantò a guardare la ragazza
che era intenta ad imburrarsi un toast. Lui, era ossessionato dalla
sua bellezza. Sapeva che era una cosa malsana, che aveva cercato di
reprimere da molto tempo ma non vi riusciva completamente.
-Scappo.
Vado a lavoro, ci vediamo sta
sera- disse dandole un bacio sulla fronte. Adrianne annuì,
osservò
l'orologio che aveva al polso. Entro cinque minuti sarebbero passate
Elena e Bonnie, quindi si affrettò a mangiare e a sistemare
tutto.
Non
appena sentì il clacson del fuori
strada di Elena, si precipitò fuori dalla porta in attesa di
incontrare le sue amiche.
Aveva
legato con loro fin da subito. La
prima volta che mise piede in quella cittadina aveva 10 anni, non
sapeva niente su Mystic Fall's, prima del collegio aveva vissuto ad
Atlanta con i suoi fratelli. I suoi adorati fratelli...non aveva
più
saputo niente su di loro, non sapeva se erano vivi o morti, beh per
loro era un tantino difficile morire. Da quel che ricordava, alle sue
conoscenze in materia, poteva dire che erano dei vampiri.
-Buongiorno
ragazze!- esclamò
sorridente entrando in macchina. Le due ricambiarono il saluto, Elena
però era un po' giù visto che non aveva nemmeno
voglia di
sorridere.
-Cosa
è successo?-
-Si
è lasciata con Matt- rispose
Bonnie.
-Beh
io lo avevo detto...- disse
Adrianne con pochissimo tatto. Un difetto della ragazza? Parlare
senza riflettere, commetteva mille gaffe al giorno, era più
forte di
lei non riusciva a trattenersi ecco perché non andava
nemmeno
d'accordo con i suoi professori.
Si
beccò un'occhiataccia da parte di
Bonnie.
-Oddio,
scusami Elena!-
Elena
però non se la prese, anzi
sorrise per la tenerezza che provò per l'amica. -Oh non fa
nulla,
solo che...le premonizioni lasciale a Bonnie è lei la Strega
tra
noi!-disse scoppiando a ridere.
-Già
ancora fatico a crederci...-
disse Adrianne sconvolta. -Senti non è che potresti fare un
incantesimo sui miei voti scolastici?-
Elena
e Bonnie scoppiarono a ridere.
-No,
proprio per la tua mancanza di
volontà per i compiti non c'è nessun
incantesimo!- rispose la
Strega, parcheggiando l'auto.
-Ok
direi che siamo arrivate in
carcere- sospirò Adrianne sperando che gli alieni
invadessero la
Terra e che lanciassero una bomba sulla scuola per disintegrarla
completamente.
Una
persona può scomparire dalla
faccia della Terra?
Damon
Salvatore, non sapeva rispondere
a questa domanda. Per ben 10 anni aveva cercato la sua sorellina,
anche nei posti più disparati e strani, ma nulla non l'aveva
trovata. Si malediva ogni giorno per non averla saputo proteggere dal
quel fottuto figlio di puttana. Damon comunque non demordeva, aveva
saputo che Klaus non era riuscito a rapirla.
Osservava
l'ultima foto scattata prima
di quella maledetta notte estiva. Era bellissima e tenerissima.
Adrianne aveva davvero un sorriso gioioso stretta a suo fratello,
l'elegante vestitino blu copriva il suo esile corpo, i suoi occhioni
nocciola sprizzavano energia e solarità, i suoi capelli
castani che
scendevano a onde fino alle spalle incorniciavano il suo visino
perfetto. Quanto le mancava la sua piccola peste! Chissà che
aspetto
avrebbe avuto ora. Lui sicuramente l'avrebbe riconosciuta tra mille.
Ricordava
perfettamente il giorno in
cui sua madre la portò a casa loro. Pioveva ed era una
fredda serata
di Dicembre, Hanna la madre era davvero disperata. Pregò
Stefan di
prendersi cura della sua bambina, perché era in pericolo.
All'inizio
Damon era contrario, ma poi finì per affezionarsi anche lui
a quel
meraviglioso scricciolo, fu il suo miglior regalo di Natale.
Un
anno dopo scoprirono che Hanna morì.
Damon temeva che la stessa sorte fosse capitata alla figlia, ma in
cuor suo sentiva che Adrianne era viva.
-Damon!
Ho trovato! Il collegio di
Atlanta! Adrianne fu portata lì!- esclamò Stefan
entrando
velocemente in casa. Damon posò la foto ed uscì
di casa seguito dal
fratello.
-Come
fai a saperlo?-
-Me
lo ha detto la suora che ha portato
Adrianne la mattina del 20 agosto, il giorno dopo che Klaus ce la
strappò via, al collegio. E' una storia lunga. Ma adesso
andiamo-
Damon
osservò meravigliato il
fratello, ma allora non era così idiota come aveva sempre
pensato!
Buona
sera a tutte! Come potete vedere, ho scritto un ennesima pazzia e ho
deciso di pubblicarla. Ho già la trama delineata nella mia
testa, però visto che ho molte fanfic ancora non concluse,
non so se la porterò avanti oppure pubblicarla tra un po' di
tempo. Forse all'inizio la storia vi sembrerà noiosa, ma tra
qualche capitolo si sbloccherà ;)
Non
è una fic Delena, ma è una Damon/nuovo
personaggio, in questo caso Adrianne. Non so ancora che volto dare alla
protagonista, quindi non ho creato nessun bunner tuttavia ho
già qualche idea. Spero che la storia vi piaccia, se vedo
che è apprezzata la porto avanti sennò
concludo almeno una fic e la pubblico nuovamente. Se c'è
qualcosa che non vi piace, ditemelo! Accetto qualsiasi critica :)
Forse
A
voi l'ardua sentenza =)
Baci
Morgana <3
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