Ares & Xena: l 'Ultima Battaglia

di MariShalna
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EPILOGO

La versione con le immagini e gifs di questa fanfiction la potete trovare sul mio sito: http://marishalna.altervista.org/

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Ares riaprì il varco spazio-temporale e tornarono di fronte al tempio della Dea dell'Amore.
Trovarono la dea nel medesimo posto dove l’avevano lasciata.
In un volteggiare di veli rosa, ella corse incontro ad entrambi ridendo e abbracciandoli.

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“Eravate spariti un attimo fa, e siete già tornati, meno male. Avevo pensato il peggio.”
I due rimasero stupiti da tanto calore e preoccupazione da parte di Afrodite; era come se si sentisse responsabile, ed ad Ares venne un sospetto.
“Tutto bene, vero?”
I due annuirono sornioni, guardandosi.

“Allora, visto che questa situazione è stata risolta, passiamo a quella successiva. Cerchiamo questa moglie per Ares. Dobbiamo ancora sciogliere l’incantesimo.” Disse Xena entrando nell’edifico sacro, mentre il dio la fissava sorpreso, aggrottando le sopracciglia in un modo piuttosto buffo.
Afrodite andò a cercare le fanciulle che si erano sparpagliate lì intorno.

“Ehi, piccola, non vorrai mica, sul serio, continuare questa stupida farsa?”
“Non ricordi? L’incantesimo non verrà dissipato, finché tu non troverai…Ssh, ho sentito un rumore.”
E con un passo felpato la guerriera si abbassò e, dietro a degli arazzi, trovò nascoste due ragazze.
“Se ne andato il mostro?”
“Sì, potete uscire.”
Le due ancora tremanti si alzarono in piedi e si guardarono intorno, spaurite.
Il dio era in procinto di scappare, abituato come era alle esuberanze nei suoi confronti da parte delle fanciulle sotto incantesimo.
“Perché siamo qui?”
“Già, neanche io me lo ricordo.” Osservò l’altra.
Xena indicò loro il Dio della Guerra, che, spavaldo, mise le mani ai fianchi.
Le due scossero la testa, non capendo e, in fretta, sgattaiolarono fuori.
In quel mentre entrò Afrodite, con un' espressione perplessa, la quale voltò il capo verso le due, che si allontanavano.
Ares rise fragorosamente e corse incontro a sua sorella.
“Oh, Dite, sei riuscita a trovare un modo per togliermi l’incantesimo, vero? Brava!” E la abbracciò sollevandola da terra.
“Ehi, mettimi giù…” Protestò sgambettando.
Non aveva mai visto suo fratello così felice, e non lo era perché era stato sciolto l’incantesimo.
Ares ubbidì, e si rivolse verso la guerriera, che era già sulla porta.
“Bene, io vado, visto che si è tutto risolto…” E uscì.
Il dio la rincorse, mentre la dea aveva cercato di afferrarlo per una spalla in procinto di dirgli qualcosa, ma le era sfuggito.

“Xena, dove vai?”
La prese per un polso, ma lei con uno strattone si liberò.
“Vado da Gabrielle, che è da sua sorella, la raggiungo.”
Freddamente slegò la cavezza del suo cavallo da una staccionata lignea.
“E noi?”
“Io non posso stare con te. Sei il Dio della Guerra…”
“Ma per te non conta quello che c’è stato, la nostra unione?”
Era già montata agilmente in groppa ad Argo.
Scosse il capo sorridendo sprezzante.
“Quando lo capirai?”
“Non credo che l’accetterò mai.”
La fissò negli occhi con amore.
L’altra abbassò il capo e dando un colpo di tallone all’animale partì al galoppo.

Ares non la prese bene.
Si trasferì nel suo tempio e cominciò a rompere tutto.
Con dei calci fracassava le anfore preziose, buttava per aria tutte le offerte e rovesciò l’altare.
Afrodite si materializzò, in una nuvola di scintille rosa, davanti alla statua di culto in mezzo a tutto quel polverone, tappandosi le orecchie.
“Si può sapere che cos’è tutto questo fracasso?”
“Vattene, voglio stare solo!”
Lei grido:
“Ti devo dire una cosa!”
L’altro continuava imperterrito nella sua opera di distruzione.
“Ascoltami… Non sono stata io a toglierti l’incantesimo!”
Lui fece volare tre asce in aria, la dea si abbassò per non esserne investita, mentre queste sia andavano a conficcare nel muro.
“Mi hai sentito? Non sono stata io a… Xena ti ama!”
Ares si bloccò all’istante.
Si volse verso Afrodite e la prese per le spalle. Lei arricciò il naso:
“Mi fai male!”
La scosse con violenza.
“Che cosa?”
La fissò con uno sguardo spiritato.
“L’incantesimo si sarebbe sciolto solo nel caso in cui tu avresti trovato una donna da amare, ma, unicamente, se il tuo sentimento fosse stato sinceramente corrisposto, senza secondi fini. Ebbene, il fatto che sia cessato spontaneamente vuol dire che, senza dubbio, Xena ti ama.”
La mollò, stordito.
Si girò, rivoltò lo scranno che aveva gettato a gambe all’aria e si sedette perplesso e truce, mettendo una mano sotto il mento.
“No… non è possibile.”
“Sì, invece…”
“E perché se ne andata?”
“Non lo so questo, ma sono sicura che è innamorata di te, ma se ne è accorta soltanto oggi. Tu, non ne sai niente?”
Gli fece l’occhiolino maliziosa.
“Dite, tu hai fatto entrare quel demone in questa dimensione attraverso un mundus (pozzo sacro, porta per il mondo infero), vero?”
“Sì.”
“Hai organizzato tutto questo per farci passare del tempo insieme?”
“Sì, volevo che vi uniste, come era giusto che fosse. Spero che tu non sia adirato con me per questo...”
“No, ti ringrazio. Mi hai fatto un grande dono. Ora, però lasciami solo. Tra poco scenderò in battaglia…”
“È il mio lavoro, fratellino! -Mise la mano al fianco graziosamente, alzando la spalla- E poi per te farei questo ed altro…”
La dea gli sorrise mostrando i denti di perla e, dolcemente, gli accarezzò la guancia, sparendo in una nuvola d’oro.

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FINE

 

In realtà, il finale ideale di questa storia lo potete trovare al capitolo II della “Corona della Gloria” qui.

Questa fanfiction è stata finalmente conclusa. Xena ed Ares insieme sono una coppia davvero difficile da trattare, specialmente la Principessa Guerriera  è un personaggio molto complesso, perché spesso vuole fare la parte dell’uomo e della donna contemporaneamente.
Ne sto scrivendo un’altra sempre su questa coppia, che spero di poter portare a termine al più presto.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo.
Alla prossima.
Shalna





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