La notte era avanzata, un freddo vento spazzava i dintorni sollevando le
foglie secche dell'autunno.
Non c'era un'anima viva per tutta la via.
L'unico rumore di quegli attimi era un'insegna che sbatteva scossa dal
vento.
"Le terme Fumbari"
Un gatto nero come la pece avanzava vigile e ramingo avvolto
nell'ombra...attraversò la strada sgattaiolando da una parte e dall'altra.
La bestiola mossa dal suo istinto si avvicinò alla porta d'ingresso della
locanda.
Ma questa tutto d'un tratto si aprì.
Il gatto rizzò il pelo e soffiando corse via sparendo in pochi attimi.
Una bizzarra figura varcò l'uscio trascinandosi dietro una valigia piena
zeppa dalla quale fuoriuscivano lembi di vestiti colorati e costumi
bizzarri.
Portava un paio di occhiali scuri nonostante la notte, i suoi ricci vaporosi
ondeggiavano appena nel vento scuotendo la pettinatura afro.
Chocolove si voltò indietro lanciando uno sguardo al corridoio deserto e
buio.
Trattenendo il respiro e tendendo bene le orecchie poteva addirittura sentire
il rumore assorto dei respiri dormienti dei suoi amici che riposavano nelle
stanze delle terme.
Mic al suo fianco guaì appena, lo sguardo del felino era triste e
tirato...
Chocolove lo rassicurò con qualche carezza, indi si fece coraggio e varcò
l'uscio chiudendosi la porta alle spalle.
"Credimi Mic, dispiace più a me che a te..."
Il felino rispose muovendo la coda.
"Ma lo sai che non possiamo più restare."
Lo Shamano e il suo spirito attraversarono il cortile immersi nei loro
pensieri, quando una voce conosciuta li fece trasalire, quasi si
spaventarono.
"Dove stai andando?"
Chocolove si voltò verso destra...riconobbe chiara la voce di HoroHoro.
Ed infatti l'Ainu osservava l'amico appoggiato al muretto del cortile con le
braccia conserte e un'espressione di rimprovero dipinta in volto.
"Lo sai vero che non te lo permetterò?!" continuò HoroHoro avanzando di
qualche passo verso di lui.
Chocolove scosse il capo: "E tu sai che devo farlo...è giusto!"
"No che non lo è..." mormorò seccamente lo shamano mordendosi un labbro e
guardando a terra.
"Non lo è per niente. Hai già pagato Chocolove. Hai dato la vista...e anche
la vita! Hai già pagato per i tuoi delitti!"
"Non legalmente..."
"E chi se ne frega!!!!"
"Non parlare così forte! Sveglierai tutti!"
"Infatti! Voi due fate un po' troppo casino..."
Entrambi furono colti alla sprovvista e si volsero di scatto verso la porta
che Chocolove aveva appena varcato.
Ren se ne stava appoggiato all'uscio con ancora indosso il kiomono bianco da
casa.
Chocolove scosse il capo: "E tu cosa sei venuto a fare?"
Ren alzò le spalle ma si riservò di non rispondere, fu HoroHoro a prendere
parola al posto suo.
"Sarà venuto a metterti un po' di sale in zucca! Ren diglielo anche tu che
non può andare!"
Ren assottigliò gli occhi abbassando lo sguardo, un mormorio sorse dale sue
labbra: "Ti potrebbero dare l'ergastolo lo sai?"
Chocolove sorrise e sbuffò: "Certo che porti proprio sfortuna eh?"
HoroHoro afferrò di scatto l'amico per il colletto e lo scosse: "Cosa credi
di ottenere così? come se non sapessi cosa ti aspetta! Chocolove ti toglieranno
la libertà! E' gente che non ti conosce, non sa chi sei! Chi sei diventato!
Tu..." la voce dello Shamano si ruppe dall'emozione ma non tremò in nessuna
parola "Tu sei il Vento...il vento non si può rinchiudere...non farti
questo...non farci questo!"
Ren annuì appena con il capo: "Per una volta questo cretino ha
ragione..."
Chocolove si lasciò strapazzare dall'amico: "Il vento eh? ed allora..." aveva
iniziato la frase con il solito tono canzonatorio e allegro con cui solitamente
iniziava le sue battutacce da quattro soldi, ma non riuscì a completarla perchè
venne zittito da due pugni in pieno volto che lo mandarono a terra lungo
disteso.
HoroHoro e Ren fermi nella stessa identica posizione con il braccio ancora
lungo disteso e la mano chiusa a pugno dinnanzi a loro osservarono furenti il
comico che se ne stava disteso a terra con la faccia gonfia.
Chocolove li guardò dal basso e le sue spalle fremettero in piccole risate
controllate.
HoroHoro fissò il terreno e da corrucciato il suo sguardo si distese fino a
fargli allargare le labbra in un sorriso divertito che non ci mise molto a
trasformarsi a sua volta in una grande risata.
Ren anche sorrise trattenendo una spontanea risata cristallina che faticava a
non uscire.
Pochi istanti dopo il silenzio della notte venne interrotto da un coro di
fragorose risa.
E, anche se solo per pochi minuti, parve che il mondo stesso fosse avvolto da
quel soffice e gioioso vento.
Il vento delle Risate...
Poco dopo Ren si chinò e tese una mano a Chocolove per aiutarlo a
rialzarsi.
"Sei sicuro di ciò che fai?"
"Ma sì! vedrete che me la caverò benissimo!" Esclamò Chocolove con un sorriso
che andava da un orecchio all'altro.
HoroHoro annuì rassegnato.
"Voi però venitemi a trovare qualche volta in carcere eh?!" sdrammatizzò il
comico.
HoroHoro e Ren sgranarono gli occhi e contemporaneamente esclamarono.
"Fino in America?? Dalla Cina???"
"Fino in America?? Dall'Hokkaido???"
Zittirono all'istante e si scambiarono uno sguardo stupito...
"Non sapevo che intendessi ripartire..." esclamò Ren guardando altrove.
"Nemmeno io se è per questo."Rispose HoroHoro.
"Beh sì, ormai qui non c'è più niente per me."
"Appunto...nemmeno per me."
"Uhm allora fai bene..."
"Sì, anche tu."
Chocolove spiò le voci dei due amici e si avvicinò a loro, mise ad entrambi
una mano sulla spalla.
"Mi sa tanto ragazzi che qui finisce la storia del Team the Ren..."
Entrambi sorrisero amaramente.
"Grazie per questo meraviglioso addio! Sapete come sono fatto! Non avrei
sopportato le lacrime! Le detesto!"
HoroHoro annuì, ma Ren vide chiaramente gli occhi dell'amico che avevano
iniziato a luccicare.
Allora è meglio che non le veda.
Anche i suoi pungevano, ma fece finta di nulla e non gliene scappò nemmeno
una.
Chocolove alzò le spalle, si chinò a raccogliere la sua valigia e si voltò
dando loro la schiena.
"Statemi bene ragazzi! a presto!"
A presto? semmai addio...e lo sapevano bene tutti e tre.
Varcò il cancello del cortile e sparì alla loro vista...
Attraversò la strada e fermò il suo passo, Mic lo osservò stupito.
Chocolove si sfilò gli occhiali scuri e si passò una mano sui suoi occhi
spenti asciugandosi le lievi lacrime che avevano contornato le palpebre.
"E pensare che le odio sul serio!"
Esclamò semplicemente per poi riprendere il suo cammino.
Pochi istanti dopo tutto tornò come se nulla fosse accaduto...silenzio...solo
il rumore del vento a riempire le strade...
ma non era il solito vento...no...
questo era carico di Risate.