Chapter 2
Nota d' autrice:
Nato in metro leggendo un altro
libro di uno scrittore che adoro e scritto di getto su tanti piccoli post it,
ricomposti una volta arrivata a casa. Credo sia rimasto anche
troppo tempo sul mio pc inutilizzato nella speranza che fosse solo un
prologo per una storia che ho già in mente ma l'ispirazione sembra
non venire più....
Prima che leggiate voglio
aggiungere che non sono una persona con una visione così pessimistica
del mondo o degli esseri umani, tutti i pensieri che ho scritto li
condivido totalmente ma non in modo così assoluto ( infatti la situazione
non è vista dal mio punto di vista)
Mi piacerebbe veramente sapere
che ne pensate.
Un bacio e Buona Lettura
^^
Non ho una buona opinione sugli esseri umani.
Corrono, corrono e corrono ma per andare dove, poi, non lo sanno
neanche loro e se solo si fermassero un po, se solo rallentassero questa gara di
velocità, questo rincorrere un traguardo che non c’è o che almeno non è per
tutti uguale, se ne accorgerebbero da soli. Ma non possono, la globalizzazione e
ciò che ne segue non lo permettono, li imbottigliano in una Ferrarelle sgasata:
l’etichetta li definisce "frizzanti" ma in realtà la loro vita è completamente
liscia, piatta e, scusate se mi ripeto, sgasata. Ogni tanto qualche bollicina di
passaggio li urta e gli ritornano in mente immagini di un’esistenza che non li
appartiene più, antiche memorie di quando erano veramente e sapevano godersi
l’eccitazione per un concerto ma allo stesso tempo la pace del silenzio. Ed per
questo che, allora, trafugano due minuti del loro preziosissimo tempo per
recarsi in una libreria. Si dirigono spediti al banco informazioni e chiedono di
uno di quei libri intelligenti, "spirituali" li definiscono, uno di quei libri
pieni di consigli per " migliorarti la vita", uno di quei libri che hanno sempre
deriso davanti agli amici e per questo si sentono a disagio quando giungono alla
cassa, girando la testa da una parte e dall’altra nella speranza, nel caso
scorgessero un volto conosciuto, di allontanarsi il più velocemente dal luogo
del mistaffo. E si vergognano perché sono sempre stati i primi a spingere il
prossimo a non fermarsi mai, a non "takeare il proprio tempo". E si vergognano,
perché hanno sprecato la loro pausa-sigaretta per quell’acquisto. E si
vergognano, ma infondo sono felici, illuminati : hanno capito che stanno
sbagliando, l’hanno sentito dire alla tv:" lo stress fa male!!" e se lo dice la
conduttrice del momento, allora c’è da crederci. E sono felici alla fine, e
senza accorgersene cominceranno una cantena di S. antonio consigliando il
suddetto libro ad amici, ed amici ed amici. E sono felici alla fine, perché si
saranno autoconvinti che vogliono cambiare. Perché sta volta loro lo Vogliono e
Vogliono davvero. Beh vorrebbero, ma vorrebbero anche una casa in periferia con
un giardino sempre curato e una piscina; vorrebbero dimostrare che non sono
destinati all’anonimato e vorrebbero trovarsi a cantare e ballare ed essere
scoperti da un famoso talent scout sbattendo la loro nuova realtà a tutti coloro
che non li avevano mai considerati prima; vorrebbero spiegare le ali e volare,
fluttuare senza mai fermarsi… vorrebbero, ma non possono perché la vita va così
come vuole andare, il mondo non gira in questo modo e non saranno certo una
manciata di sognatori, di "diversi" a fargli cambiare direzione, così quel libro
che hanno comprato dopo tanti ripensamenti rimarrà sepolto in un cimitero di
polvere in attesa di qualcuno.
Non ho una buona opinione sugli esseri umani.
Ieri un’anziana donna stava inciampando quando un giovane
dall’aria distinta l’ha presa regalandole uno dei pochi sorrisi che può ricevere
un’ottantenne sola, senza famiglia. Una scena che tocca il cuore direte voi, ma
la gente vede solo ciò che vuole vedere, io, però, non sono la gente e l’unica
cosa che so, è che il portafoglio della signora non si trova più nella sua
logora borsa, ma nella tasca di un giovane dall’aria distinta.
Non ho una buona opinione sugli esseri umani,
così pieni di ideali e scopi, così accecati dal guadagno e
dai soldi, così presi a rincorrere ogni luccichìo che ormai non sono più capaci
di valutare con un occhio oggettivo la realtà. L’hanno distorta e si sono
plasmati diventando, così, la caricatura di se stessi. Per "sfondare" devi
essere qualcuno e se non lo sei basta crearti giusto? Un buon ufficio di
marketing, un po di soldi e zero voglia di cercare se stessi ed eccoti nuovo di
zecca. Infondo sei contento di essere un prodotto preconfezionato come gli altri
no? La diversità spaventa perché è qualcosa che non si conosce e la maggior
parte delle volte, non si può controllare, dominare o plasmare dalla
televisione. Ma tu, che vuoi emergere, in modo o nell’altro devi spiccare,
tranquillo anche questa volta non hai bisogno di avere una personalità formata,
bastano un altro po di soldi e già ti vedo in bella vista al supermercato,
collocato sullo scaffale centrale circondato da offerte speciali e cartelloni
pubblicitari che elencano tutte le mille qualità che in realtà non hai. Non
proccuparti nessuno le metterà mai in dubbio: sperecherebbe tempo ed energia
inutili.
Non ho una buona opinione sugli esseri umani,
certo alcuni sono interessanti e a volte, senza averne
l’intenzione ovvimanete, corrono addirittura il rischio di comportarsi da brave
persone, ma non mi preoccupo e non cambio il mio giudizio su di loro perché sono
convinto che avranno tutto il tempo per peccare la loro condotta.
Non ho una buona opinione sugli esseri umani,
ma mi divertono a volte, sono il mio passatempo. Trovo curioso
poter sbirciare indisturbato nelle loro vite, riuscendo a conoscere a fondo i
rapporti che li legano alle altre persone quando nemmeno loro ne sono al
corrente. Devo ammettere che però la mia è una posizione privilegiata: la gente
qui pensa, è l’unica cosa che può fare per ammazzare il tempo, per impiegarlo in
qualche modo. Spesso lavora o parla al cellulare chiedendo come vada la Borsa e
se il Dottor Spiacciani abbia accettato quall’affare importante.
Lavorodipendenti, tranquillitàfobici. Spesso la gente legge distratta qualche
rivista, altri si cimentano nella lettura di pesanti mattoni lanciando occhiate
di superiorità al loro vicino di posto che sfoglia rapito Novella 2000. Suberbi.
C’è chi chiama i genitori o gli amici perché si sente solo o spaventato da
quello che li attende al di là dei cancelli della stazione. Patetici
fifoni.
Non ho una buona opinione sugli esseri umani,
ma talvolta neanche verso ciò che mi circonda. Agli altri
gli umani piacciono veramente, li trovano buffi mentre cercano di parlare al
cellulare in un’area senza campo trascinandosi dietro ventimila valigie per
magari un viaggio di soli due giorni, ma se anche non li trovano divertenti
almeno li rispettano e mi ripetono ogni giorno che, senza di loro, io non sarei
niente, forse non avrei nemmeno il privilegio di esistere.
Probabilmente hanno ragione: infondo cosa ne può sapere della
vita un Intercity vecchio, pessimista e melodrammatico? E col fischio che indica
la mia partenza dalla stazione vi lascio alle vostre vite, sperando di non
avervi indotto a pensare troppo, attività che non addice per un essere vivente
capace di utilizzare solo il 10% del proprio cervello.
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