Chi sopravvive alla
tempesta?
28/01: Happy Birthday
Shizu-chan!!
Non lo lasciò andare neppure quando lui si mise a scalciare,
urlando disperato nel tentativo di liberarsi, di ribellarsi da quella
morsa che, pian piano, diveniva sempre più dolce. Cosi
simile ad un abbraccio.
-
La…lasciami!- gli ordinò, e sta volta la manica
della camicia si colorò di sangue, lì dove era
passata la lama del suo adorato coltellino a serra manico, ma (pur
troppo per Izaya) non era da Shizuo badare a ferite tanto misere. A
dire il vero non sembrava neppure che il corvino avesse messo poi tanta
convinzione in quell’attacco, nonostante le sue insistenze
per allontanare l’Heiwajima non fossero affatto
blande. – Lasciami!!- continuò ad
urlare, sperando almeno di assordargli un orecchio, consapevole di non
poter rivaleggiare se si trattava di forza. Avrebbe dovuto calmarsi e
pensare ad un piano ingegnoso con cui liberarsi, ma la stretta del
panico continuava a serrargli la gola e il persistente mutismo
dell’altro non lo aiutava. Shizuo doveva infuriarsi, gridare
con odio il suo nome al cielo. Doveva guardarlo con il desiderio di
ucciderlo nello sguardo.
“Perché
non lo sta facendo??” si domandava Orihara con le
lacrime agli occhi, spaventato e scontento.
Si sentiva perso,
disperato.
Ad Izaya non piaceva
quel calore che avvertiva salirgli lungo il petto, gli faceva male,
bruciava.
Lui aveva bisogno di
violenza, odio, rabbia, quegli stessi sentimenti che Shizuo era sempre
stato solito regalargli ma che, per qualche oscuro motivo, proprio il
giorno in cui ne aveva più necessità, non
sembrava disposto a darglieli. – Sme…smettila di
fare cosi! Urla, grida, lanciami qualcosa contro e inseguimi come fai
di solito!!- gli ordinò afferrandolo per quelle stesse
braccia che lo stringevano a lui, affondandovi le unghie sino a farsi
male, e causando ben più di qualche graffio
all’altro, il quale però rimaneva impassibile.
- No..- gli rispose
Shizuo, monocorde, piatto e freddo, nulla a che vedere con il solito
Heiwajima, la cui voce alterata dalla furia faceva schioccare scintille
d’odio per le strade di Ikebukuro.
Izaya aveva sempre
amato quel sentimento, perché sapeva essere solo per lui.
-… oggi,
no- continuò, serio come mai il corvino lo aveva visto.
-
P-perché?- gli chiese allora Izaya, e qualcosa nella sua
voce tremante e nel suo stesso animo si infranse. Qualcosa in lui si
ruppe riducendosi in tante piccole schegge taglienti che sembrarono
ferirlo, facendolo scoppiare in un pianto disperato, senza restrizioni,
senza vergogna.
Orihara cedette sul
petto del biondo, spezzandosi dopo aver affrontato
un’infinità di tempeste, dopo essersi indebolito
poco a poco nel superare ognuna di esse.
Se mai Shizuo si era
fatto un’idea sull’altro, era che il suo
atteggiamento gli ricordava un indovinello raccontatagli al tempo da
sua nonna: “Chi
superara l’uragano tra la quercia e il giunco?”
aveva chiesto un giorno ai piccoli fratelli Heiwajima la vecchia, ma
arzilla signora, “La
quercia!” aveva urlato subito il biondo,”Il giunco”
fu invece più furbo Kasuka, conoscendo la vecchia sapeva
esserci un tranello nelle sue parole.
“ Ebbene bambini, ha
ragione Kasuka” aveva difatti risposto la
vecchia, “COME?
Ma perché?..” si era stupito Shizuo, “Perché la
quercia, Shizu-chan, è destinata a spezzarsi. Lei rimane
immobile alla forza del vento ma, alla lunga, quello stesso vento
finirà per abbatterla. Il giunco invece si piega alla forza
dell’uragano, ma quando esso passa, ecco che si
rialza… Per questo il giunco si rivela più forte
della grande quercia” gli aveva spiegato
lasciandolo a bocca aperta, a quel tempo non avrebbe mai immaginato che
un albero all’apparenza tanto forte e possente potesse cadere.
Eppure, a distanza di
anni, ne aveva la prova. Quella persona che aveva sempre giudicato
forte, abbastanza da poter competere alla pari con lui, alla fine era
caduta, martoriata dagli infiniti uragani che era stata costretta a
superare.
L’ultima
tempesta li aveva portato via qualcosa di prezioso,
all’apparentemente invincibile e intoccabile Orihara e,
stranamente per chi lo conosceva, aveva un nome di donna:
Saki.
Masaomi non era riuscito a
proteggerla.
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Si, certo, questa FF
non centra nulla con il compleanno di Shizuo, ma per questo giorno
volevo pubblicare qualcosa, e visto che comunque non riesco a scrivere
nulla su di loro, ho ripescato "QUESTO" dagli affranti più
profondi del mio computer...
Coomunque, anocra Happy Birthday Shizu-chan!
W lo shizaya <3
Spero che questa flashfic vi sia piaciuta, non ha molto senso lo so
<.< , coomunque... GODETEVELA!
bye-bye
e alla prossima ;-)))
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