SPAZIO
AUTRICE: eccomi con una nuova fanfic...
Questa
è la continuazione di "Mezzosangue e Purosangue" come avrete
letto nella presentazione.
La mia seconda fanfic, che bello! Spero vi piaccia, buona lettura!
***Lizzie***
P.S. un particolare
ringraziamento a titti6493, mena e Shavanna per aver recensito
l'ultimo capitolo di "Mezzosangue e Purosangue"
Me ne stava seduta sul divano rosso nella Sala Comune dei
Grifondoro, fissando le fiamme che ardevano nel caminetto. Era novembre
e fuori il vento fischiava gelido nei campi di Hogwarts, illuminati
appena dalla luce lunare. Grattastinchi mi stava in grembo e si faceva
accarezzare facendo le fusa. Ormai ero l’unica rimasta
sveglia, tutti gli altri miei compagni di Casa erano già a
letto da un bel po’, ma io non riusciva a far meno di
pensare. Pensare al mio ragazzo, Draco Malfoy, e al fatto che presto le
vacanze natalizie melo avrebbero portato via per lungo tempo; che
tristezza.
Mi ero appena abituata a vederlo ogni giorno, a recarmi a lezione mano
nella mano con lui, a incontrarmi con lui nella Stanza delle
Necessità quando avevamo bisogno di un po’ di
privacy. I miei amici, compresi Ron ed Harry, erano finalmente riusciti
ad accettare il fatto che io stessi con l’affascinante
Serpeverde e non facevano più commenti di nessun genere al
riguardo, si limitavano ad andarsene quando lui arrivava tra di loro,
con l’intenzione di passare un po’ di tempo con la
sua ragazza, alias me. Di certo non erano in ottimi rapporti con lui,
ma almeno avevano smesso di insultarsi, minacciarsi e sfottersi a
vicenda; era un grande progresso.
Ginny Weasley era la più entusiasta di tutte nei riguardi di
Draco, e non faceva che farmi domande su di lui e io ricambiavo
chiedendole di Harry, con cui stava già da un po’.
Quasi tre mesi. Quasi tre mesi che stavo insieme a Draco Malfoy e avevo
imparato a conoscere i suoi aspetti migliori, che non avrei mai
immaginati potessero esistere fino a solo un anno prima. Era un sogno,
un bellissimo sogno. Non c’erano più problemi di
nessun tipo a stare con lui, all’inizio Draco aveva litigato
con parecchi Serpeverde a causa della sua relazione con la
sottoscritta, una mezzosangue, ma era uscito vincitore da tutte le
discussioni. Una delle poche persone rimaste che non riusciva ad
accettare la forte intesa tra me e Draco era Pansy Parkinson, che
provava ancora qualcosa per Draco, e non voleva vederselo soffiare da
sotto il naso. Ma io gliel’aveva già soffiato da
sotto il naso, e ne gioivo. Non mi preoccupavo più nemmeno
delle sue occhiatacce in Sala Grande.
L’unica cosa che mi impensieriva ora era il sapere che per
tutto Dicembre non avrei visto Draco, perché lui sicuramente
sarebbe tornato a casa dai suoi genitori, come ogni anno. E io? Io cosa
avrei fatto? La cosa più sensata era accettare
l’invito di Ron di passare le vacanze alla Tana con i Weasley
ed Harry ma non mi andava l’idea di andarmene da Hogwarts,
forse avevo paura che uscendo da lì in qualche modo sarei
stata ancora più lontana da Draco. Che cosa stupida.
Volevo parlargli, ma non ne avevo il coraggio, non avevo il coraggio di
pregarlo di non andarsene, di non lasciarmi sola nemmeno per un mese.
Avrei dovuto farmene una ragione, non avrei trascorso con lui il
Natale, c’era poco da fare. Ma mi ero talmente abituata a lui
da non riuscire nemmeno a immaginare di staccarmene.
-Ancora sveglia?- una voce alle mie spalle mi fece trasalire, e tornai
alla realtà. Grattastinchi, spaventato saltò
giù dalla poltrona e guardò, sospettoso la nuova
arrivata, soffiando leggermente.
Mi voltai, e mi ritrovai davanti una Ginny assonnata e preoccupata al
contempo, che mi guardava, aspettando una mia risposta.
-Sì- dissi -Ancora alzata-
-A cosa pensi?- mi chiese Ginny, sedendosi di fianco a me sul morbido
divano rosso -… o forse dovrei dire a chi pensi?-
Aveva fatto centro, ormai mi conosceva fin troppo bene, feci un mesto
sorriso e tornai a guardare il fuoco -Mi mancherà, Ginny-
dissi -Mi manca già solo all’idea…-
intanto il mio gatto si era disteso sul pavimento e giocava con i
fronzoli del tappeto.
-Lo so- disse lei, comprensiva -Ma vedrai, un mese non è
tanto!- cercò di farmi coraggio.
-Parli bene tu, che in ogni caso sarai con Harry… che
andiamo alla Tana o che restiamo qui….- sospirai e tirai su
le gambe, mettendo i piedi sul divano e stringendomi le ginocchia con
le braccia, depressa.
Ginny tacque e pensai di averla trattata troppo male visto che cercava
solo di consolarmi -Scusami, sono molto stanca, non penso a quello che
dico-
-Non hai detto niente di male, è la verità- disse
lei -Ma non potreste fare in modo da stare insieme
comunque…? …voglio dire, se ci soffri
così tanto capirà!-
-E cosa devo dirgli? I suoi genitori lo vorranno a casa e
l’unico modo che avrei per vederlo sarebbe andare con
lui… non credo che i Malfoy sarebbero d’accordo se
Draco presentasse loro la sua fidanzata mezzosangue, credo che come
minimo diserederebbero lui e torturerebbero me fino alla morte!-
sbuffai -E magari c’è anche la simpatica zietta di
Draco… hai presente la dolce simpatia di Bellatrix
Lestrange?-
-E cosa hai intenzione di fare, allora?- Ginny sistemò
dietro all’orecchio una ciocca di spettinati capelli rossi, i
tipici cappelli dei Weasley. Mi venne in mente Ron, e fu una pugnalata
al cuore. Cercavo sempre di non pensare a lui; sì, aveva
permesso che io e Draco stessimo insieme senza ulteriori scenate ma da
allora mi guardava come se fossi un’aliena e avevo come
l’impressione che la nostra amicizia fosse stata compromessa.
Parlavamo come sempre, ridevamo come sempre, gli facevo copiare i
compiti come sempre, si faceva suggerire come sempre… ma non
potevo togliermi dalla testa gli occhi tristi e malinconici con cui mi
guardava ogni volta che ero con Draco. Era una tortura.
-Hermione?- Ginny mi riportò di nuovo alla realtà
ed io trasalii.
-Oh, scusami! Cosa… cosa stavi dicendo?-
-Dicevo… cosa hai intenzione di fare, allora?- poi aggiunse,
vedendo l’amica in difficoltà -Con Draco, intendo-
-Io… io non lo so- ammisi -Penso che dovrò
rassegnarmi e prepararmi a passare un Dicembre senza di lui…
non sarà poi così grave, no?- più che
altro cercavo di convincere me stessa, e Ginny non aveva mancato di
notarlo.
-Lo sai anche tu che starai da schifo!- disse -Lo sai benissimo. E io
non voglio che tu stia male! State troppo bene insieme, per te
è diventata una cosa indispensabile averlo al tuo fianco-
Aveva ragione, eccome se ce l’aveva. Come faceva a capire
tutto quello che pensavo ancora prima che lo capissi io? Sospirai
ancora, stringendomi più forte le ginocchia al petto.
L’indomani l’avrei rivisto. Cosa avrei detto?
-Hermione!- mi voltai, gli occhi ancora pieni di sonno, Draco
scendeva le scale dietro di me, con il suo ghigno irresistibile che da
tempo sprizzava più felicità che arroganza. Ero
scesa dopo Harry e Ron proprio per paura di incontrare lui, ultimamente
Ron era più depresso del solito, non volevo farlo stare
ancora peggio.
-Ciao- dissi, lo guardai per un attimo, soffermandomi a osservare i
suoi occhi argentei, i suoi capelli biondissimi, la sua bocca perfetta,
il suo fisico. Come era successo che una come me stesse con un simile
angelo? Era un miracolo del cielo, ormai ne ero convinta.
-Come mai da sola?- chiese Draco, schioccandomi un bacio a stampo sulle
labbra con le sue, morbide e dolci. Vedere un Draco allegro era un
privilegio concesso solo a poche persone, e io ero una di quelle. Mi
sembrava un altro rispetto a quel ragazzo viziato che un tempo mi
chiamava sporca mezzosangue.
Mi strinsi nelle spalle -Harry e Ron mi hanno preceduto- spiegai.
-Meglio- disse lui, sorridendo, con uno dei suoi rari sorrisi sinceri,
che mi mettevano completamente K.O. -Posso rubarti qualche minuto?-
-Mm… non lo so- dissi ironica.
-Beh, in caso contrario ti rapirò e ti porterò
con me comunque- mi sussurrò all’orecchio lui, e
con un movimento fulmineo mi prese in braccio, senza che io mi rendessi conto di quel che stava facendo finché non fui tra le sue braccia.
Mi aggrappai al suo collo, sorpresa -Cos’è tutto
questo entusiasmo?-
-Non posso essere entusiasta?- chiese Draco, mentre, tenendomi in
braccio senza fatica, mi portava per i corridoio verso una meta a me
sconosciuta.
-Non è da te- gli feci notare.
Si strinse nelle spalle e mi posò a terra, eravamo di fronte
all’aula di Trasfigurazione, mi ci spinse dentro, premendomi
delicatamente sulla schiena, e quando si chiuse la porta alle spalle mi
abbracciò, baciandomi a lungo. Non era normale che si
comportasse così, era fin troppo felice per essere davvero
Draco Malfoy. Appena le sue labbra si staccarono dalle mie lo guardai,
interrogativa.
-Perché mi hai portata qui?- chiesi, guardandomi intorno
nell’aula deserta.
-Chiudi gli occhi- sussurrò.
Obbedii.
Sentii le sue mani sfiorarmi il collo e i capelli e poi la sua bocca di
nuovo sulla mia. Mi accarezzò il viso -Ora puoi riaprirli-
Avevo qualcosa di freddo sul collo, abbassai gli occhi e vidi una
catenella, con infilato un ciondolo a forma di leone rampante fatto
completamente d’oro zecchino. Spalancai la bocca, incredula,
mentre mi rigiravo tra le mai quell’oggetto tanto bello e
prezioso.
-Ti piace?-
Lo guardai -Se mi piace? È… è
stupendo! Grazie Draco!- gli saltai al collo, abbracciandolo forte. Non
solo Draco non era il bastardo stronzo che credevo, ma era anche dolce
quanto mai mi sarei aspettata, e quella era una delle tante prove che
mi aveva dato del suo affetto per me. Ero al settimo cielo.
-Ti amo- mi disse, baciandomi -Lo sai questo, vero?-
Gli sorrisi -Anche io- dissi, e lo strinsi forte di nuovo, come poteva
lui, il Serpeverde che conoscevo da ormai più di cinque
anni, essere così diverso da come me l’ero
raffigurato nella mia mente? Ogni giorno che passava mi sorprendeva di
più.
Alla fine uscimmo, tenendoci per mano, e io mi diedi della stupida per
non avergli chiesto riguardo alle vacanze natalizie, quello era il
momento giusto! Ma ormai eravamo in Sala Grande e lui, dopo avermi dato
un bacio sulla guancia, lasciò la mia mano, e con il suo
solito passo cadenzato andò a sedersi con i Serpeverde. Ed
ecco che iniziava a fare il divo, ad atteggiarsi come solo lui sapeva
fare; io sorridevo, guardando la scena, sapevo com’era
realmente sotto quella maschera, sapevo che quegli occhi profondi
nascondevano un’indole più dolce del miele e non
un ragazzo superficiale.
Mi resi conto di stare immobile in piedi tra le tavolate e cercai Harry
e Ron con lo sguardo, una volta individuati andai a sedermi tra i due,
sorridendo contenta, anche se con un po’ di rammarico
pensando al Natale incombente.
-Ciao!- disse Harry, allegramente, che notai essere vicino ad una
ragazza dai capelli rosso fuoco, che conoscevo molto bene. Era
soprattutto grazie a Ginny che non faceva storie per Draco.
-Ciao- mi salutò Ron, un po’ più
abbattuto, mentre si serviva di uova e pancetta. Feci una smorfia, io
non sarei riuscita a mangiare così tanto.
-Come va?- gli chiesi, abbastanza preoccupata per il suo stato
d’animo; notai che guardava con astio verso i Serpeverde, e
in particolare verso il ragazzo che sedeva tra Tiger e Goyle, e che in
quel momento – con mia grandissima gioia – stava
discutendo con Pansy Parkinson e sembrava estremamente seccato, ma mai
quanto lei. Pansy sembrava sul punto di scoppiare a piangere. Okay, mi
dissi, non ridere delle disgrazie altrui, Hermione.
Poi mi ritornò alla mente che stavo parlando con Ron e anche
lui sembrò riprendersi dai suoi pensieri perché
distolse lo sguardo da Draco e mi guardò in faccia. Prima di
rispondermi però rivolse gli occhi alla sua colazione -Non
male- disse, poi lo vidi prendere coraggio e voltandosi chiese sia a me
che ad Harry -Allora, che si fa? Restiamo ad Hogwarts, o andiamo alla
Tana?-
Ginny si sporse per sentire, se Harry rimaneva sarebbe rimasta, se no
ci avrebbe seguiti a casa Wesley.
-Non lo so- dissi, prima che Harry potesse proferir parola
–Mi dai un paio di giorni per decidere?- sapevo benissimo che
in realtà dipendeva tutto da me, quindi dovevo parlare al
più presto con Draco. Anche se sapevo cosa mi avrebbe detto
dovevo comunque essere sicura al cento per cento.
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