Aredhel correva.Urtava la gente nei corridoi,che si girava per capire
che le stesse succedendo,ma a lei non importava di niente e di nessuno.
Voleva solo correre,lasciarsi tutto alle spalle,anche se sapeva che non
sarebbe servito.
Senza rendersene conto raggiunse il parco. Quando si sentiva a terra i
suoi piedi la portavano sempre lì,non importa se nel
grazioso parco di Pickford o nell'ambiente boschivo ricostruito nel bel
mezzo di un enorme igloo in Antartide.
Voleva stare a contatto con la natura,si sentiva come se gli alberi la
proteggessero e la custodissero.
Aveva sempre avuto questa grande sintonia con la natura,sin da
piccola.Forse l'aveva ereditato da sua madre,chissà. L'unica
cosa sicura era che non avrebbe mai potuto chiederglielo.
Un'altra lacrima scivolò per il suo viso.Aveva raggiunto il
parco ed adesso era alla ricerca di una zona molto isolata,in cui si
potesse sfogare senza essere disturbata.
Possibile che non poteva essere felice?Possibile che ogni volta che
credeva di esserlo qualcuno o qualcosa glielo impedivano?
Voleva morire.Voleva porre fine alle sue sofferenze una volta per
tutte,voleva spararsi alla tempia e gettarsi in un dirupo.
Tanto a nessuno importava di lei,anche suo padre la odiava. Non
l'avrebbe mai abbandonata così sennò.
Tremava tutta.Riusciva a malapena a fare qualche passo adesso.
Trovato finalmente un posto dove nascondersi,si mise a sedere e si
rannicchiò sull'erba.
Strinse fortemente le ginocchia al petto,ed una decina di lacrime
caddero ancora dal suo volto.
Stette li qualche minuto a pensare.
Ad un tratto sentì dei passi che si muovevano sull'erba
nella sua direzione,e tese l'orecchio.
Stavano venendo da dietro.
Aredhel si alzò di scatto...pronta a colpire chiunque si
fosse avvicinato.
E naturalmente poco dopo distinse proprio la figura della persona che
sperava di non vedere più di ogni altra.
-TI HO DETTO DI LASCIARMI IN PACE! PERCHè MI SEGUI
COSì!!VAI VIA!!!!!!!!
-lo farò,ma non prima che ti avrò spiegato come
stanno davvero le cose.
-LO SO BENISSIMO COME STANNO LE COSE,CI HAI ABBANDONATI!!! ODIAVI ME E
LEI!!!!!HAI LASCIATO MORIRE LEI ED HAI FATTO VIVERE A ME QUESTA VITA DI
MERDA PER 12 LUNGHI ANNI!! ED ORA SPERI DI CONQUISTARMI PER POI
ABBANDONARMI DI NUOVO QUANDO VUOI??NON CREDO PROPRIO!!!
.-Aredhel,non è stata una scelta presa da me!!!! ho
dovuto!!!!! io amavo tua madre e continuo ad amarla tuttora!!non sapevo
neanche che fosse morta!!mi sono arruolato nella polizia temporale
proprio per tornare da lei,io volevo una vita con lei!!!!!!!!! volevamo
avere dei bambini,una casa,una famiglia,facevamo un sacco di
progetti!
-ed allora perchè l'hai abbandonata?
chiese la ragazza ancora furibonda,ma leggermente più calma.
-non l'ho abbandonata.Lascia che ti spieghi tutto dall'inizio e capirai.
Aredhel era titubante.Da un lato voleva accettare,mentre dall'altro
avrebbe voluto mandarlo via. Rimase ferma per parecchi secondi e poi
disse:
-Ti do pochi minuti.Se non riesci a convincermi non ti aspettare
più la mia attenzione.
-affare fatto.
Phil condusse Aredhel un po' più all'esterno,su una panchina
e la invitò a sedersi.
-molto bene.Visto che il tempo a mia disposizione è limitato
non mi dilungherò.
Allora...tutto è iniziato il 24 dicembre 2003.La mia
famiglia aveva una macchina del tempo da vacanza,sai mio padre era
riuscito a rimediarne una da un rivenditore.Ed è proprio
questo che ci fregò.Vedi,le macchine del tempo,specie quelle
di allora,erano efficienti solo se comprate nuove.Ma purtroppo mio
padre non era il massimo della dispendiosità in fatto di
soldi e quindi decise di comprarla usata,da un amico che gliela passava
ad un prezzo stracciato.
Aredhel lo scrutava con uno sguardo attento.
-così, la vigilia di natale,che avremmo dovuto passare con i
vichinghi,i miei decisero di passare per un centro commerciale del
ventunesimo secolo,e ci fermammo li.Ora ,Pim,tua zia,mentre
ehm...discutevamo sul dove andare fece cadere per sbaglio una monetina
di una lega aliena speciale.
Qualcosa che nel ventunesimo secolo è del tutto
anomala,qualcosa che se fosse finita nelle mani del governo,saremmo
finiti tutti nei guai.
Così,prima che potessimo accorgerci di niente una ragazza
che passava di li la raccolse.
In breve la inseguimmo ovunque per riprenderci la moneta e ,dopo tante
piccole catastrofi che non posso raccontarti ora,riuscimmo a
raccogliere la moneta.
Il nome della ragazza era Keely Teslow.
Aredhel sgranò gli occhi.Era così che si erano
conosciuti?Lei era al mondo e soffriva a causa di una
piccola,stupida,insignificante moneta?
Phil riprese a parlare con aria triste.
-comunque quella sera non avemmo occasione di parlarci.Più
tardi però,tornati alla macchina del tempo mio padre
scoprì che c'era un guasto.All'inizio sembrava piccolo ma
dopo due giorni bloccati li,scoprimmo che il guasto non era
così facile da riparare.
Così siamo rimasti nel 2003.Io e Pim fummo costretti a
frequentare una scuola del ventunesimo secolo,l'H G Wells,e li la
conobbi.
Eravamo nello stesso corso di matematica,lei era la classica miss
popolarità,mentre io il classico secchione.
Phil aveva gli occhi lucidi.Quanto gli faceva male parlare di lei dopo
aver saputo cosa le era successo.Ma doveva farlo,doveva essere
forte.Per sua figlia.
-lei all'inizio era un po' riluttante a parlarmi...sai come funziona
nelle scuole del ventunesimo secolo,doveva rispettare la
così detta"piramide sociale".
tuttavia dopo le lezioni mi fermò e mi chiese ripetizioni di
algebra.E fu così che nacque la nostra amicizia. Eravamo
inseparabili,passavamo tutto il giorno insieme e...si,eravamo giovani
per capirlo,ma ci amavamo.
-e ve lo siete mai detto?
chiese Aredhel incuriosita.
-Si,eccome se l'abbiamo fatto.Abbiamo solo scelto il momento
sbagliato.Abbiamo scelto il giorno in cui mio padre era finalmente
riuscito ad aggiustare la macchina del tempo.E venimmo pure a
conoscenza di una legge:la "thanks to the Diffy",che vietava,a causa
della nostra sventura,tutti i viaggi turistici intrapresi negli altri
secoli. é tuttora in vigore.
Così,rendendoci entrambi conto che la mia intera famiglia
non poteva sacrificarsi restando qui solo per noi due,decidemmo di
partire.Ci salutammo in maniera epica,con la promessa che ci saremmo
rivisti.
Salii sulla macchina del tempo e partimmo.Avevamo fatto qualche ora di
viaggio,quando ci rendemmo conto di una cosa sconvolgente:Curtis,il
cavernicolo di famiglia ,era rimasto a casa.Così decidemmo
di tornare indietro a prenderlo.Nello stesso momento
però,una nave della polizia temporale ci fermò.
Spiegammo le nostre intenzioni,e loro ci concedettero di tornare,ma
solo per una sera.Così tornammo nel 2006,recuperammo Curtis
ed io supplicai i miei di dare un ultimo addio a Keely.
Arrivai a casa sua e suonai alla porta.Lei appena la aprì mi
saltò imbraccio,felice che fossi tornato,sperando per
sempre.Ma io le dissi le fatidiche parole,"solo per una notte".Lei
iniziò a piangere e ad urlare contro di me.Piangevo
anch'io.Non potevo vederla così.Mi faceva troppo
male.Così mi avvicinai e,prima che potessi dire a me stesso
di fermarmi,la baciai intensamente.E poi…bhe…
A Phil si strozzarono le parole in gola.
-oh
disse Aredhel capendo dove voleva arrivare.
-la mattina dopo fui costretto a partire.Non potevo minimamente
immaginare ….Se l'avessi saputo avrei anche potuto trovare
una scusa per non partire,ero disperato Are,devi capirmi!avrei fatto
qualunque cosa pur di rimanere con lei!
-io....penso di crederti..
Un lungo silenzio seguì questa affermazione.
-dici sul serio?
Le chiese Phil quasi incredulo.
Aredhel annuì silenziosamente.
Phil si avvicino lentamente alla figlia e la strinse a se.
Aredhel ricambiò l'abbraccio e gli sorrise lievemente fra le
lacrime.
-scusami,non avrei dovuto reagire in quel modo...papà.
Phil le sorrise a sua volta .
Era tutto così strano,così irreale. Era padre,da
ben 12 anni e non lo sapeva.
Abbassò lo sguardo sulla figlia. Le somigliava
così tanto….era incredibile che non se ne fosse
mai accorto.
Ed adesso era li,con un braccio sulle spalle di Aredhel e la speranza
che non l’avrebbe mai più lasciata andare.
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