All'alba dei tredici anni

di Blue Ephemeral
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Non ero pronta
Tu sei stato un tornado
Accanto a me, a parlarmi di te
Quasi sconosciuti ora come legati
Uniti in modo indissolubile

A parlare del vento che si alza
A parlare dell’esame che incalza
Ed intanto la tua testa sopra la mia
Come per ripararmi dal sole

Sei stato come un fulmine a ciel sereno per me
Nulla andava bene, poi sei arrivato tu
Coi tuoi occhi azzurri e la tua pelle olivastra
Non eri nei progetti
Non eri lì.

Non eri tra l’erba che cercavo di ritrarre
Non eri nel sole che ci cuoceva all’istante
Non eri nella cassa o nel tom,
Eri nei miei pensieri

Nel mio cuore afflitto
Su quella panchina ad aspettarmi
Come un raggio che abbraccia
Come la tua solita linguaccia

Che facevi quando piangevo

Non eri nella mia stanza in disordine
Non eri nel letto mio freddo
E chi se lo immaginava,
Chi poteva pensare,

Che su quella panchina non sarei tornata più.




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