La Roulette

di eCoDeTeRNo
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Note:

Scritta di getto. La prima drabble su DN, un manga che Bree adora, interamente dedicata a lei.

E a Dan, che non ha ancora capito…

Mi sono deciso a postare.

Ode al Sommo, che Raito vi abbia in gloria...il POV di questa storia è il suo...

Mi sembra tutto un grosso e sporco bluff.

Un sorriso beffardo di un mazziere bastardo, vita ingorda, ti lascia vincere ai primi giri e poi di getta giù, conosco la tattica, grazie tante.

Intanto io faccio la mia puntata, più o meno alta, e non faccio altro che bluffare. La puntata più alta è il rischio di apparire quello che sono, me stesso. Ma fingo con tutti, con tutto, abile attore solitario nei pensieri. Apaticamente bluffo.

Stranamente mi è impossibile barare.

Forse perché ho te qua davanti, troppo furbo, con quello sguardo così penetrante, scuro, che mi parli di Kira e di tutte le possibilità che ti frullano in testa, incessanti. Mi fingo annoiato, non baro bada bene, bluffo. Barare, vuol dire aver la vittoria in pugno, esserne sicuri, vuol dire nascondere un asso nella mano o in tasca, ed essere sicuri che tanto la scala reale ce l’ho, saper che l’avversario non potrà mai avere un poker stretto tra quelle dita che titubanti gettano la puntata, gettano se stesse. Barare è facile, basta mettere i tasselli in modo losco al loro posto, essere meschini e subdoli, recitare nel guardare le carte, sapendo che la vittoria ce l’ho, senza ombra di dubbio, e l’avversario invece ha le pezze al culo, barare è anche non bearsi, apertamente, di questa matematica certezza. Bluffare no, ci vuole arte per bluffare.

Bluffare, vuol dire fingere di essere migliore di quello che sei, prendere in giro te stesso, illudersi di avere qualcosa che non c’è, e magari crederci anche solo un po’, sognare, e poi quando l’avversario scopre le carte, ed è ovvio che ha vinto, soffrire anche un po’, ma non per la puntata, ma per lo schianto del tuo cozzare per terra, soffrire anche un po’ per l’imbarazzo di un bluff inutile.

Ma non ci può essere compromesso nel bluff, perché puoi anche di decidere di non barare, ma bluffare no. Non puoi bluffare finché l’avversario getta la puntata e poi dire la verità. Devi essere disposto a esporti al rischio maggiore: il rischio di apparire ridicolo.

Ma tu non lo sai, L, la paura di apparire ridicolo, la paura che il mio bluff fallisca, la paura di poter essere sincero, tu non lo sai e io bluffo fino all’esasperazione e tu ci cadi nel mio bluff, credendo che delle tue parole non me ne freghi nulla e che non ti presti attenzione.

Sono stanco di questa eterna mano di carte, di questo eterno giro dove non perdo né vinco. Vorrei saper barare. Ci ripenso, e in realtà no, so cosa vorrei:

Vorrei giocare alla roulette, qualche volta.





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