E tu, tu la chiami guerra...

di Akira14
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Non direbbe che ha agito d’istinto. Non è stata nemmeno una forza imprecisata a muoverlo, senza che lui nemmeno se ne accorgesse. Non si va in guerra per fare certe idiozie.

Ha avuto appena un millesimo di secondo per valutare la situazione, per soppesare i pro ed i contro, per immaginarne gli esiti.
Gli è bastato: lui, dopotutto, è un genio. Forse il suo talento sarebbe potuto tornare utile in futuro, ma non si sarebbe rivelato indispensabile.
Non quanto il difendere Naruto e Hinata, anche a costo di usare il proprio corpo come scudo.

Non è forse la morte che si confà ad una mente brillante come la sua, non è quella che s’era immaginato.
Avrebbe voluto sopravvivere almeno per passare le sue conoscenze ad un’altra generazione e per sconfiggere Lee un altro migliaio di volte e magari finire per essere come il Maestro Gai e Kakashi, dove lui era il Kakashi della situazione ovviamente. Esalare l’ultimo respiro durante una battaglia per difendere i suoi sottoposti, dopo aver dimostrato in modo inequivocabile il suo valore. Essere ricordato come un eroe.

Non è la morte che avrebbe voluto, ma è quella che si è scelto.

Ha sempre tenuto a mente le parole di Naruto, quel discorso che avevano fatto durante la prova finale dell’esame. Mai prima d’ora si è sentito tanto vicino a suo padre, comprendendo finalmente la scelta che aveva fatto. Mai come ora è padrone del suo destino.
Non può negare di avere dei rimpianti, di essere un po’ invidioso di chi sopravvivrà e vedrà come andrà a finire il conflitto. Se davvero quell’idiota diventerà Hokage e la sua epica storia d’amore con Sasuke avrà un lieto fine –non è che ci voglia il Byakugan per cogliere certe cose, andiamo – e tutti vivranno felici e contenti.
Forse sarà un mondo così vomitevolmente pacifico che tutto sommato andarsene ora non è così male.

No?





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