Epilogo
–
Non è
una storia, ma doveva essere narrata
È
stato un cammino, questo giorno. Dentro di me, dentro
l’uomo, dentro la natura, dentro gli animali, dentro il
mondo.
Non so bene che
cosa sia stato, perché sia successo o come
sia successo. Mi sembra tutto un ricordo lontano, sfocato, come quando
ci si
sveglia e si ricorda a malapena il sogno appena fatto. È una
sensazione di
malinconia.
Ho conosciuto la
donna budino, il tram e la sua attesa.
Ho conosciuto il
gufo, il fiume e il suo lasciarsi indietro
il passato.
Ho conosciuto la
tigre, lo zoo e il suo senso di libertà
distorto.
Ho conosciuto il
vento, la piazza e la sua solitudine.
Ho conosciuto,
ascoltato, imparato.
Ce ne sono a
milioni, di storie.
Ma questa non
può essere classificata in nessuna di esse.
Forse, questa,
non è nemmeno classificabile come storia.
Eppure doveva
essere narrata.
*
Note
Eccoci arrivati
alla fine finissima di questa
storia. Spero di avervi fatto riflettere su alcuni argomenti e spero di
non
essere stata troppo folle! xD
Non ho molto da
dirvi, se non ringraziare
ognuno di voi per aver letto e recensito questa piccola pazzia; per me
è stato
un onore avere dei lettori – anche se pochi –
perché non ne aspettavo
assolutamente: è stata una vera sorpresa, quindi sono molto
contenta.
Grazie ancora a
tutti, in particolare ad aniasolary che
ha corretto l’intera
storia e mi ha spronata a renderla pubblica. <3
Un abbraccio,
la vostra Eryca.
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