Piccolo preambolo
d'introduzione al testo ~
Premetto che questa Fic è tratta da una storia vera (?)
Ossia, mi sono trovata davvero in difficoltà nel battere le
Kimon Girls mentre giocavo a Soul Silver xD E poi... E' molto
vecchia... Almeno di due anni o.o L'Erika nomita, non
è Erika di Caleadon City/Azzurropoli, ma un mio OC!
Bene, penso di non dover dire altro... Vi lascio alla storia! Buona
lettura :D
Inseparable
until
the end.
Non è forte chi non
cade, ma chi quando cade ha la forza
di rialzarsi…
Bisogna continuare con forza, coraggio, orgoglio…
Bisogna restare uniti… Uniti fino alla fine…
Una falce di luna illuminava la
notte di Amarantopoli con
il suo pallido chiarore soffuso. Erika la osservava accucciata davanti
la sua
tenda, si era accampata quel pomeriggio appena a sud della
città. Era da più di
una settimana che si trovava nella “Città che tramanda la
nobiltà di
una lunga storia”, per
disputare una sfida contro le Kimono Girls, ballerine del teatro che si
trovava
nella sopracitata città. Ma nonostante la fama come
allenatrice di pokémon la
precedesse, non era riuscita ancora a sconfiggere le cinque famigerate
ballerine.
Dopo
le ripetute sconfitte, il morale della sua
squadra di pokémon aveva raggiunto il livello critico. Anche
per ristabilire
quel legame che in quella settimana sembrava essersi dissolto, aveva
deciso di
abbandonare i comfort del centro pokémon per ritirarsi con i
suoi compagni di
viaggio nella natura.
Con
un pezzo di legno smosse un po’ la brace
del focolare che riscaldava quella gelida notte. Sospirò e
vide le nuvolette di
fumo condensarsi e a poco a poco, disfarsi nell’aria.
Decise di alzarsi dal
tronco sul quale si era accovacciata per difendersi dal vento freddo e
pungente
e raggiunse i suoi pokémon, stesi sul morbido tappeto erboso
di fronte a lei.
Un cupo mormorio accolse il suo arrivo, Quilava teneva lo sguardo
basso,
Pidgeotto fissava la falce di luna, Raticate sembrava troppo occupata a
lustrarsi
il pelo, Lapras leccava le sue squame per evitare la disidratazione,
Togetic
saltellava da una roccia all’altra e Ampharos
si divertiva a produrre piccole scariche elettriche.
Ad Erika sembrò palese: i
suoi pokémon evitavano il suo sguardo. E i motivi erano solo
e soltanto due, o
credevano di averla delusa, o lei aveva deluso loro.
Alzò il capo al cielo:
- Guardate! Una luna
crescente! A Sinnoh c’è una leggenda che parla di
Cresselia, appunto il pokémon
della luna crescente…-
ma il discorso
non sembrò interessare i suoi interlocutori.
Erika
arricciò il naso, ma non si arrese – Il
cielo e proprio carico di nuvoloni…
forse pioverà… ma dopo la pioggia
c’è Ho-ho che attraversa il cielo
portando l’arcobaleno!- anche questa volta il tentativo della
ragazza di aprire
un dialogo con i suoi pokémon fallì miseramente
–
Brrr! che bell’arietta che c’è stasera!
Sarà
sicuramente Suicune, l’incarnazione del vento del Nord, ha
far soffiare questo
vento gelido…- I suoi pokèmon continuavano a
guardare altrove. La pazienza di
Erika stava raggiungendo il limite. – Ok, mi spiegate che
succede?! Sì abbiamo
perso non una volta, non due… ma molte… Non
è la prima volta che non riusciamo
a sconfiggere un allenatore, ma ci siamo sempre impegnati e lavorando
assieme
abbiamo affrontato e superato il problema! So che vi ho
delusi… che vi ho detto
che non potevamo perdere per via della nostra reputazione…
ho sbagliato e lo so
!Ho dato a voi la colpa di tutto, ma non era
così… Piccoli miei… Vi prego
perdonatemi…-
Si alzò e andò
incontro a
Lapras
–
Io e te ci conosciamo da poco, eh piccolo?-
disse prendendole le pinne tra le mani
- Ma già insieme quanto
abbiamo fatto?! Mi hai aiutato ha conquistare la mia ottava medaglia!
Raticate...
– e sfiorò senza paura le zanne
dell’enorme topo – con me dall’inizio
della mia
avventura… ti ho preso con me nella torre Sprout ,
all'epoca eri solo una
piccola Rattata, ma sei cresciuta… - poi prese Togetic,
mentre era a mezz’aria
tra una pietra ed un'altra – E tu? Schiuso
dall'uovo che ho ricevuto da Mr
Pokémon… E’ stata dura allevarti, razza
di buffone! Ampharos… una Mareep tutto
pepe e con tante, troppe esigenze!- disse mentre giocherellava con la
punta
rotonda della sua coda – Molto testarda, e di natura furba!
Siamo pensierosi
stasera Pidgeotto? Sei stato il primo pokémon che ho
catturato! Ed eri solo un
Pidgey… forte in attacco ma piuttosto
fiacco…- lasciò
le ali del pokémon che aveva aperto in
tutta la sua grandezza per avvicinarsi
a
Quilava. Si sedette accanto al pokémon e sollevò
il muso con l’indice, puntando
i suoi occhi verde giada, in quelli rossi come brace del suo
pokémon – il mio
primo pokémon… il mio primo compagno
d’avventura… cosa ha il piccolo e serio
Cydaquill? Non ne abbiamo passate tante insieme per scoprire che
stringendo i
denti ce l’avremmo sempre fatta…? Ora hai dei
dubbi? Proprio tu che mi hai
sempre incoraggiato? Che hai combattuto al mio fianco contro allenatori
e Team
Rocket? Ho bisogno di te, piccolo mio, ho bisogno che tu mi infonda
coraggio…-
Senza
che lei quasi se ne accorgesse una
lacrima le rigò il volto e un singhiozzo la colse. Quilava
strofinò il muso
contro la guancia della sua allenatrice, e leccò la traccia
salata della
lacrima.
Gli
altri pokémon si avvicinarono, Pigdeotto
si poggiò sulla spalla destra di Erika,
mentre Togetic occupò la sinistra, Ampharos si sedette al
suo fianco, e Lapras
poggiò il muso sul capo della ragazza, e Quilava
scivolò sul suo grembo, facendo
posto a Raticate. –Non è
niente davvero…- disse asciugando le
lacrime – è solo un po’ di
polvere…- Ampharos sfiorò il suo volto con il
muso,
mentre Quilava le asciugava le lacrime leccandole le guance.
Erika scosse la testa e
scattò in piedi
–
Tamao, Umeko, Satsuki, Sakura e Komomo con i
loro Umbreon, Espeon, Flareon, Jolteon e Vaporeon possono essere forti
quanto
vogliono, ma noi saremo sempre più forti! E sapete
perché? Perché noi siamo
inseparabili! Ne abbiamo passate tante assieme e sicuramente loro non
ci
scoraggeranno! Insieme possiamo fare qualunque cosa, possiamo correre,
volare!
Se stiamo insieme… Se ci teniamo per mano, per zampa o per
ala, niente è
impossibile per noi! Possiamo anche cambiare il mondo e lo abbiamo
dimostrato
sbaragliando il Team Rocket! Siamo dei gran pigroni, ci piace la vita
comoda,
ammettiamolo… ma possiamo correre per ore e arrivare in una
giornata da una
città ad un’altra! Poggiate le zampe
sui vostri petti… ascoltate il battito del
vostro cuore…- disse poggiando a sua volta il palmo della
mano sul proprio
petto
–Bene
adesso ascoltate il battito del cuore di
qualcun altro… lo sentite? Questo ritmo… - tolse
la mano dal petto e dopo
averla poggiata sui corpi dei suoi compagni di viaggio,
cominciò a battere le
mani secondo la sequenza ritmica dei battiti che aveva ascoltato
– questo suono
è la nostra forza! La musica che ci tiene uniti…
e possiamo correre per sempre!
Fino a nuove città continenti e pianeti se lo volete, io non
mi stancherò mai…
perché saremo sempre io e voi!... Fino alla fine…
non vi lascerò mai soli e sarei
disposta a rinunciare a tutto per voi.. e se il sole non dovesse mai
più
sorgere io sarò con voi, anche se saremo a miglia di
distanza… voi siete parte
di me, e vi prometto che non sarà mai, mai buio…-
Avevo già
fatto delle precisazioni all'inizio, ma eccone qualche altra xD
Sono stata
combattuta nell'usare o meno il nome originale di Amarantopoli, ossia
Ecruteak City, ma alla fine sono rimasta fedele al nome che avevo dato
nella prima stesura della Fic...
Infine, due grazie a
Kaya Bookman Jr_
e a Giuseppe
che hanno letto la storia e mi hanno convinta a pubblicarla :D
Ci terrei tanto ad
avere i vostri pareri! *___* Spero di riceverne tanti!
A presto!
~
Mitsuki
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