Finché morte non ci separi

di NevanBelladonna
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CAPITOLO 1
DORMENDO CON I FANTASMI


Era sdraiata a letto, con le gambe allungate lungo il gelido materasso spogliato dalle lenzuola. Si era fatta tarda notte, e lei era li, abbracciata al suo cuscino, rintanata nel suo mondo perfetto.
Nessuno mai in quel mondo se la prendeva ingiustamente con lei. Nessuno la criticava per le sue forme, nessuno la criticava per il suo modo di parlare o chissà cos’altro.
Lei soffriva di una grave misantropia, e per questo nel suo mondo non c’era nessuno, tranne che lei. D’altra parte, a Lei bastava solo sé stessa.
Anche se era una bugia. Molte volte, stringeva a sé quel cuscino deformato dalla forza che metteva la ragazza nell’abbracciarlo, nel cuore della notte. Immaginava che quel cuscino fosse la persona. La sua Persona.
Quella persona che non sarebbe mai arrivata, secondo lei. Tipici pensieri di una ragazzina adolescente.
Ma c’era più di questo. Da alcuni anni si era imbucata nel tunnel dell’anoressia. Ogni notte non riusciva quasi più a dormire perché sentiva le sue dure ossa schiacciate contro il materasso.  E rimaneva lì, a guardare con i suoi occhi di color litio il muro, che gli faceva compagnia ogni notte.
Era giunta finalmente l’alba. I primi flebili raggi solari baciarono la ragazza, ancora semi vegetativa nel letto. I fantasmi che le avevano fatto visita quella notte sparirono come nuvole portate dall’impetuoso vento, e così fece anche lei.
Lei si chiamava Denielle. Lei, una volta, era francese.
Denielle era un fantasma, che girava di casa in casa dove c’erano ragazze e ragazzi che passavano situazioni simili alla sua. Denielle era morta in un letto. Precisamente nel letto della madre, dove spesso amava rifugiarsi e piangere silenziosamente, attaccata al suo petto. Una notte però, la donna, che soffriva di personalità multipla, la uccise. La strangolò a mani nude.
Niente cuscini, niente mano appoggiata davanti alla bocca per silenziare ancora di più le urla smorzate dalla mancanza di ossigeno. Solo le mani che spingevano contro la gola della figlia con forza.
Proprio dall’atto della madre, prende vita alla morte di Denielle, la sua misantropia.
E proprio dall’atto crudele di essa, prende vita anche il racconto di Denielle…
La ragazza fatta di nulla.



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Ciao a tutti, io sono Nevan e questo è il primo capitolo della mia prima storia.
Spero vi piaccia, so che è un po' corto ma col tempo avrò modo di migliorare, almeno spero!
Se mi aiutaste anche voi a farlo, con i vostri pareri, ve ne sarei molto grato! :3
Ciao ciao, a presto ~ <3





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