Letter from Poseidon.

di DarkEvilStiles
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Upper East Side, Manhattan, 10 giugno 2012.

Caro papà,
O forse dovrei chiamarti Dio del Mare?
Sai, ho ricevuto il tuo segnale, l'altro giorno, in spiaggia. Adesso ti racconto.
Passeggiavo lungo il lido (perché purtroppo ce n'è solo uno) di Manhattan, calpestando la sabbia ancora fresca e granulosa, alle due di notte.
Per fortuna mamma non si è accorta di niente!
Stavo addirittura inciampando salendo su per il cancello spinoso d'entrata, quello di cui i bambini hanno paura.
Era alto più o meno tre metri e largo quasi un pollice, il tutto bloccato da un grande lucchetto dorato (con uno spazio per far entrare la chiave piuttosto abnorme, secondo me).
Forse me l'ero cercata.
Mi ero vestito con la maglietta del campo mezzosangue, che è la mia preferita, il cavallo alato Blackjack al centro e la scritta 'i am demigod' più in alto, con uno sfondo di color arancio molto acceso, due sandali azzurri e un bermuda rosso.
Sì, penserai che ce ne vuole ancora di tempo per carnevale, ma ero davvero figo conciato a quella maniera!
Dopo aver fatto una bella camminata cominciai a gelare a causa del vento pungente e ghiacciato.
Andai alla riva, bagnata da un mare del colore del cielo, e sotto i piedi la sabbia morbida e appiccicosa aveva inzuppato i sandali, così mi rinfrescai con un po' d'acqua.
Mi rilassai, abbandonandomi ad osservare l'immenso orizzonte scuro e punteggiato di stelle.
Poi il mare cominciò a scuotersi, e apparve un Naiade, che mi sorrise e mi disse:
«Da parte di tuo padre. Ti voglio bene, figlio mio. Con la convinzione di poter fare del bene tu farai del bene.»
Poi si tuffò, e io rimasi a bocca aperta.
Papà, ho scoperto finalmente il lato che nascondi.
Il lato che hai paura di mostrare agli altri: l'amore paterno.
Ti voglio bene.

Percy.
 




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