*
*
-
Georg, amico, sei con noi?-
La
voce di Bill riportò bruscamente il ragazzo alla
realtà. Scosse la testa ed
alzò gli occhi per rispondergli.
-
Ehm … - farfugliò. - Sì, ci sono, ero
solamente un po’ sovrappensiero.-
Tom,
disteso sul divano di casa Listing, allungò il collo verso
Georg, che era
dall’altra parte della stanza. Incuriosito, gli chiese:
-
Che cos’hai lì??-
L’altro
posò di nuovo gli occhi su ciò che aveva in mano.
Non
era apparentemente nulla di speciale: un cordino di paglia che aveva
una
semplice conchiglia come ciondolo. Chissà com’era
finito in giro per casa, per
poi finirgli in mano in un momento così inaspettato
… dopo tutto quel tempo.
Si
era ricordato come l’aveva avuto ed aveva iniziato a vagare
negli angoli più
remoti della sua memoria. Poi, di colpo, gli tornò alla
mente l’immagine di un
cielo stellato impreziosito dai fuochi d’artificio
…
Per
un attimo ebbe l’impressione che il cuore battesse
più forte.
-
Non so se ricordi, Tom … - sorrise Georg, girandosi il
cordino tra le mani.
Sul
momento nessuno di loro comprese cosa volesse dire l’amico,
poi i ragazzi
diedero un’occhiata al suo sguardo felicemente assorto ed
infine anche i loro
ricordi riaffiorarono alla loro mente.
-
Aaah, certo che sì!- esclamò Tom.
Gustav
aggiunse, compiaciuto:
-
E’ passato un bel po’ di tempo. Sono state poche le
vacanze così belle che
abbiamo fatto insieme … -
-
Già … e il nostro amico Georg lo sa bene!-
concluse Bill.
Il
ragazzo taceva, accarezzando con le dita quella piccola conchiglietta.
Gli si
accese qualcosa negli occhi e anzi, sembrò addirittura
arrossire.
In
fondo non aveva mai dimenticato nulla di quella bellissima estate.
‘Cause I remember every sunset
I remember every word you said
We were never gonna say goodbye,
Singing
la la da da da …
*
-
Georg, sei con noi o
dormi??-
L’amico
si voltò di scatto
verso gli altri. Avevano dei bicchieri di plastica in mano e gli
stavano
venendo incontro con fare concitato.
-
Dai, fatti un bel sorso!-
lo incitò Tom, mettendogli in mano un bicchiere.
Georg
lo accettò senza
troppo entusiasmo, poi seguì gli amici lontano dalla
battigia. Si girò e
rivolse un’ultima occhiata al mare e all’orizzonte,
oltre il quale il sole era
tramontato già da un bel pezzo. Mentre camminava,
iniziò a bere quella che poi
constatò essere della normalissima limonata.
Buttò giù tutto d’un fiato e si
sentì meglio, con il caldo che faceva.
Non
aveva ancora iniziato a
tirare la brezza tipica delle sere d’estate e la sabbia sotto
i piedi non si
era ancora rinfrescata. Il giovane vide in lontananza il bar della
spiaggia,
fuori dal quale c’erano un paio di gazebo e diversi tavoli
colmi di vivande di
ogni genere. Un po’ più in là
c’era un piccolo falò e intorno ad esso erano
seduti dei ragazzini chiassosi e sorridenti. C’era un bel
po’ di gente quella
sera, quasi come di giorno, ed erano in molti a ballare a piedi nudi
sul
bagnasciuga al ritmo dei tormentoni dell’anno, risuonati
allegramente da
quell’enorme stereo da cui il bagnino non si separava mai.
Convinti dagli
animatori del villaggio turistico, lui e i suoi amici si erano lasciati
coinvolgere ed avevano deciso di trascorrere la serata in festa con il
resto
dei vacanzieri, in attesa dei fuochi d’artificio previsti per
mezzanotte.
-
L’hai più vista, quella
biondina che ti piaceva tanto?- domandò Bill al fratello.
Quest’ultimo,
agguantando
una manciata di pop-corn, rispose:
-
No, mi sa che stasera non
c’è ... Peccato, sarebbe stata mia in un
battibaleno!-
Gustav
lo prese in giro:
-
Certo, come poteva essere
tua la bagnina che cinque minuti dopo averti fatto
l’occhiolino si è buttata
tra le braccia del suo fidanzato!-
Bill
rise a crepapelle,
rischiando di far cadere il suo bicchiere di limonata, ma il gemello lo
interruppe improvvisamente infilandogli una mano nei capelli biondi e
facendo
per tirarglieli.
Georg
sorrise di cuore e si
avvicinò, per poi esordire:
-
Non prendertela,
dopotutto qui è pieno di tante belle donne … -
-
Come Claire?- fece Tom
sornione.
L’amico
impallidì e lo
guardò malissimo. Un brivido lo percosse e mentre cercava di
mantenere il
controllo del suo corpo ribatté:
-
Tu osa toccarla e non sai
dove ti ritrovi!!-
-
Dai, scherzavo.- rise
l’altro. - Anzi, sbrigati a parlarle, che altrimenti si fa
tardi!-
Georg
posò tristemente il
suo bicchiere vuoto sul tavolo, poi sospirò.
Quella
ragazza aveva le
redini del suo cervello dal primo momento che l’aveva vista.
Quando
lui e la band erano
arrivati, nessuno era venuto loro incontro ad accoglierli.
L’organizzazione
lasciava a desiderare e i ragazzi erano stati costretti a chiedere
informazioni
in giro per conto loro. Claire passava di lì e fu ben felice
di dare loro una
mano.
Mentre
lei parlava con i
gemelli, da sempre i più intraprendenti, Georg la guardava
senza riuscire a
smettere. Per ogni secondo che passava, lui si invaghiva di Claire
sempre di
più. Era stupenda come un raggio di sole.
Siccome
il villaggio non
era molto grande, tutti facevano amicizia facilmente e per forza di
cose Georg
conobbe Claire ed altri amici arrivati lì prima di lui. Ogni
istante trascorso
da solo con lei era un ricordo che si andava ad aggiungere agli altri
che gli
facevano compagnia la sera prima di addormentarsi e la mattina appena
sveglio.
Per Georg lei era la freschezza del mare e lo splendore delle stelle.
Immerso
nei suoi pensieri,
il giovane non si accorse subito che Claire era proprio di fronte a
lui, tra la
gente. Ripensava a tutte le volte che lei gli aveva sorriso; tutte le
volte che
avevano parlato della vita, seduti sulla sabbia; tutte le farfalle
nello
stomaco che aveva digerito quando lei lo abbracciava o gli stringeva
una mano.
Georg
si intristì. La
mattina dopo, lui e il gruppo dovevano ripartire e tornare a casa,
mettendo
così la parola “fine” a quella
fantastica vacanza. L’idea di non rivedere più
Claire lo angosciava sempre di più e gli toglieva la forza
per andare da lei ed
aprire il suo cuore.
Finalmente
smise di pensare
e la vide. Sembrava un fuoco d’artificio nel buio della
notte. Aveva dei lunghi
capelli rossicci, ondulati e vivaci, impreziositi da alcune ciocche
più scure;
due profondissimi occhi castani che sorridevano insieme a lei, mentre
ballava
con gli amici; era abbronzata e la sua pelle pareva oro sotto tutte le
luci
della festa; il suo sorriso dolce non si spegneva mai e contagiava
chiunque,
soprattutto Georg.
Lo
sguardo di Claire finì
per incrociare quello del ragazzo, che arrossì un
po’. Senza esitare, lei gli
corse incontro per salutarlo.
-
Ciao!!- esclamò con
allegria. - Non vieni a ballare?-
-
Non è il mio genere … -
rispose Georg senza sentirsi troppo in colpa. Con Claire non ne sentiva
neanche
il bisogno.
La
ragazza alzò le spalle:
-
Mmh, non fa nulla, tanto
anch’io volevo smettere … -
I
due non dissero altro ed
inaspettatamente cominciarono a guardarsi con intensità. Una
strana sicurezza
li pervase, come se la persona che avevano davanti rappresentasse la
loro
salvezza, la loro libertà.
-
Buonaseraaa!!-
Georg
e Claire sobbalzarono
e risero di gusto. Tom era piombato alle loro spalle ed era entrato in
scena
come suo solito.
-
Ehi, ragazzi!- salutò
Claire, mentre anche Bill e Gustav si facevano vedere.
I
gemelli si presero sotto
braccio ed iniziarono a battibeccare su chi aveva bevuto quanto, con le
risate
divertite degli altri tre. Presto la compagnia passò alla
prova pratica ed era
ormai obbligatorio avere il bicchiere pieno in mano per poter reggere
la sfida.
Chiacchierando del più e del meno, alla fine il discorso
andò sul programma
della serata.
-
Dicono che i fuochi di
questa zona siano spettacolari!- fece Bill. - Io non vedo
l’ora … -
Claire
spostò
istintivamente lo sguardo su Georg. Lui stava sorridendo, soddisfatto
perché la
serata stava andando bene e sarebbe andata ancora meglio. Gli occhi
della
ragazza luccicavano come stelle e Georg perse un battito,
ritrovandoseli
improvvisamente di fronte.
-
Sarà bellissimo!-
commentò lei, entusiasta.
Il
ragazzo annuì,
ricambiando quell’occhiata tenera. Gli amici assistevano
divertiti al loro
scambio di sguardi, augurandosi che succedesse qualcosa di magico.
Quasi
subito si
avvicinarono gli amici di Claire, una combriccola più
numerosa. La ragazza fece
da tramite per permettere ai due gruppi di fare amicizia e
l’atmosfera divenne
stimolante.
Più
tardi, Claire si
allontanò insieme ad un’amica, senza tornare.
Georg cercò di farsi prendere dai
festeggiamenti il più possibile, ma non riuscì a
smettere di pensare all’addio
che lo aspettava. Era sicuro che non avrebbe mai incontrato ancora una
ragazza
così nella vita.
My heart is sinkin’ as I’m
lifting up above the clouds
away from you;
and I can’t believe I’m
leavin’
oh, I don’t know what I’m
gonna do …
La
mezzanotte era sempre
più vicina. Claire ballava insieme alla sua migliore amica e
non faceva che
sottolineare quel fantastico e grande sentimento che provava per Georg.
-
Se solo potessimo vivere
insieme per sempre … - sospirava.
L’amica
rideva:
-
Scommetto che anche tu
gli piaci! Fossi in te, gli direi tutto!-
-
Come faccio? E’
impossibile!-
-
Dai, non ti conviene
lasciar finire le vacanze … -
-
Un momento, sai quando
riparte Georg?-
-
Domani, mi pare …!-
Claire
si immobilizzò.
Possibile che se lo fosse chiesto solo in quel momento?
-
Cosa? Domani??-
-
Sì!- rispose l’amica. -
Ne sono abbastanza sicura … -
Se
era davvero così, non le
restava molto tempo. Anche Claire aveva il forte desiderio di dirgli le
stesse
cose che Georg aveva intenzione di dire a lei.
-
Oh no, devo salutarlo,
devo … devo dirgli tutto!!-
Mossa
da quell’amore che
sentiva dentro fin nelle ossa e da un inaspettato coraggio, Claire
mollò la sua
amica e cominciò a vagare tra la gente, alla ricerca del
ragazzo. Non riusciva
a trovarlo in mezzo a tutto quel casino, anche perché
mancavano pochi minuti
all’inizio dei fuochi d’artificio ed erano tutti
emozionati per l’evento. La
musica era forte e anche se lei chiamava Georg
a gran voce, non sarebbe servito molto.
Ma
Claire continuava. Non
considerava nemmeno l’eventualità di fermarsi e
smettere di cercarlo. Doveva
vederlo. Lui doveva assolutamente conoscere i suoi sentimenti,
perché anche lei
sapeva che non l’avrebbe probabilmente mai più
rivisto.
Finalmente
lo vide. Era a
piedi nudi, sul bagnasciuga. Lontano da tutti, se lo sarebbe dovuto
aspettare.
Gli
corse incontro, poi
rallentò per non turbarlo: pareva immerso nei suoi
più profondi pensieri,
profondi come quel mare blu, che aveva cullato tutte le sensazioni
vissute
insieme dai due giovani.
-
Georg, ti ho trovato … -
mormorò la ragazza, riprendendo fiato.
Lui
si voltò e sorrise di
felicità. Sperava tanto che Claire si staccasse dal gruppo
per venirlo a
cercare, ma non si aspettava che accadesse sul serio.
Smuovendo
i piedi nella
sabbia, fece:
-
Hey, come va? Hai visto
che stelle?-
Claire
dimenticò per un secondo
la sua agitazione ed alzò il naso in su. Un cielo
così non l’aveva mai visto.
Con tutte quelle lucine, sembrava immenso a tal punto da perdervisi con
lo
sguardo.
-
Oh … Sono bellissime!-
commentò lei estasiata, poi disse: - Georg, ho bisogno di
parlarti.-
Era
un momento che
attendevano entrambi da tempo. Il ragazzo la guardò e
aggiunse:
-
Anch’io devo parlarti, ma
… prima tu.-
Claire
sfregò le mani una
contro l’altra, in preda alla tensione.
-
Ho saputo che parti
domani.- iniziò.
-
Sì … -
-
Io, ecco, se l’avessi
saputo prima, non avrei aspettato fino a stasera per dirtelo. Io,
cioè, tu … tu
mi piaci, Georg.-
Claire
pronunciò le ultime
parole con la voce che tremava. E lo guardava, come lo guardava! Aveva
l’amore
negli occhi.
Georg
non ebbe la forza di
aggiungere altro. Si mosse fino ad averla pienamente di fronte e si
avvicinò
ancora di più per poterla guardare bene in viso.
-
Mi piaci molto, sai … -
continuò Claire. - Non lo sa nessuno, solo la mia migliore
amica. Ammetto che
un po’ mi vergognavo, perché di tutti i miei amici
solo io ti conosco bene ed
avevo paura che mi dicessero che è solo una stupida cotta
estiva. Ma io ci
tengo a te! E anche se dovesse rimanere una cotta estiva, io
… -
Lei
non poté terminare il
discorso, poiché Georg l’aveva presa per entrambe
le braccia e ora la teneva
forte a sé.
-
Claire, io mi sono
innamorato di te il primo istante in cui ti ho vista. Ed ogni giorno io
mi innamoravo
di più, sempre di più. Anche tu mi piaci;
tantissimo, credimi. Mi dispero
all’idea di lasciarti domani e sicuramente ti sarei venuto io
a cercare per
dirti tutto questo, se non l’avessi fatto tu.-
Claire
non riusciva più a
contare i battiti del suo cuore, perché erano velocissimi e
si confondevano con
quelli di Georg, dato che i due erano così vicini da
avvertirli chiaramente.
All’improvviso
si udì un
fischio lunghissimo, nell’apparente silenzio della notte. Una
scintilla rosso
fuoco decollò ed esplose con un gran boato in
quell’infinito cielo d’estate.
I
due ragazzi videro
scomparire le ultime scintille rossastre e si misero a ridere insieme,
per poi
voltarsi nello stesso momento e fissarsi negli occhi. Non avevano mai
provato
una tale euforia, eppure la calma regnava tra loro, che non si erano
mai
sentiti così bene.
Altri
fischi colorati si
alzarono in volo dalla spiaggia, formando uno splendido arcobaleno
notturno. In
quell’attimo, la magia stava già avvenendo: i
giovani innamorati si diedero un
bacio.
Claire
si abbandonò a lui e
si lasciò stringere da quelle braccia grandi e forti; a sua
volta Georg si
lasciò sorprendere e non ebbe la preoccupazione di esagerare
nel tenerla a sé.
Dentro
si sentivano
esplodere, proprio come quei fuochi d’artificio.
Ma
come quei fuochi
d’artificio, quell’amore così intenso
era destinato a sprizzare in alto con
tutta la sua energia, per poi finire e dissolversi nell’aria.
Entrambi lo
sapevano.
Quando
si separarono,
restarono abbracciati stretti l’uno all’altra. Si
sorrisero con tenerezza e per
un po’ assisterono al magnifico spettacolo sulle loro teste.
-
Mi mancherai, Claire.-
fece poi lui, guardandola nuovamente. - Mi dispiace che tutto questo
debba
bruciare così in fretta … ma sappi che non ti
dimenticherò mai. Se dovessi
incontrare un’altra ragazza come te, avrò la
certezza di star vivendo un’altra
vita.-
La
ragazza si commosse e
gli mise le braccia al collo, poi gli sussurrò
nell’orecchio:
-Tu
sarai sempre nel mio
cuore, Georg. Non ho mai provato questa sensazione con nessuno, prima
di
incontrarti. Neanch’io ti dimenticherò. Non potrei
mai!-
I
boati sopra di loro erano
sempre più forti e sempre più veloci. Il cielo
cambiava colore ogni secondo.
Tra tutte quelle luci, tra tutto quel rumore … loro erano
lì, più uniti che mai,
e non avrebbero potuto sentirsi meglio di così.
Infine,
dopo minuti che
erano parsi interminabili, si guardarono ancora una volta in viso.
-
Voglio lasciare un segno
di me nella tua vita.- disse Claire con un sorriso.
Georg
la vide abbassare lo
sguardo e togliersi dal polso uno dei tanti braccialetti che le piaceva
portare. Si tolse il meno appariscente, quello che si confondeva di
più tra
tutti gli altri, ma l’ultimo che Claire si sarebbe tolta,
proprio per la sua
semplicità. Il ragazzo sorrise: lei gliel’aveva
confessato durante uno dei
tanti crepuscoli passati insieme.
-
Tieni, è tuo adesso.-
Lui
la guardò con dolcezza:
-
Sei sicura?-
Claire
annuì, allargando di
più il suo sorriso, poi quel piccolo regalo fu
lì, attorno al braccio di Georg:
era un cordino sottile a cui era annodata una conchiglia.
-
Chissà, magari un giorno
ci rincontreremo, grazie a lui … Lo spero tanto.- disse il
ragazzo,
ringraziandola con gli occhi.
Lei
poggiò delicatamente le
mani sul viso di Georg, poi fece scontrare la propria fronte con la sua.
-
Accadrà, te lo giuro. Un
giorno torneremo insieme.-
Tell me how to get back to,
back to summer paradise with you
and I’ll be there in a heartbeat
…
*
Confusa
insieme ad altri
bracciali e polsini, quella conchiglia era di nuovo intorno al polso di
Georg.
Insieme agli amici, aveva deciso di uscire e fare due passi
all’aria aperta,
per continuare a togliere polvere da vecchi e lontani ricordi, i
più belli.
Non
si sarebbe mai scordato
della sua Claire. Aveva lasciato un segno indelebile nella sua vita ed
aveva
cambiato di molto il suo punto di vista su molte cose. Quella ragazza
era stata
come una ventata d’aria fresca, una di quelle che investono
le persone e le
fanno sorridere, una di quelle che accarezzano la pelle nelle leggere
serate
estive.
Mentre
Gustav e i Kaulitz
ridevano di altre gioie del passato, Georg sorrideva tra sé.
Quell’estate ormai
distante non se la sarebbe mai dimenticata, Claire sarebbe sempre stata
lì per
lui, nei suoi ricordi, nel suo cuore. Sarebbe bastato un battito per
avere
nuovamente l’impressione di averla stretta forte a
sé, come l’ultima volta, su
quella spiaggia, come in un paradiso d’estate.
Someday
I will find my way
back to where your name
is written in the sand …
~
Fine ~
By
Eliot
;D
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