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Gocce di ghiaccio
I
suoi occhi…
Gelidi e glaciali
“cos’era successo? Alla dolce ragazzina alla quale era tanto affezionato da
piccolo?”
-voglio uccidere il principe Ludwig-
La
ricordava allegra e spensierata, con un sogno: poter avere un cappuccio rosso
L’aveva ottenuto
Macchiato del sangue dei suoi cari
Una
gelida visione
Quel suo sguardo così divertito mentre guardava con distacco e scherno Wilehlm
-come da piccolo non sai farti valere-
Bella come il cristallo?
Lontana come il polo?
L’aveva fermata per evitare che uccidesse il principe
E
come ricompensa…uno schiaffo
Faceva male?
Faceva più male vederla ora…ridotta in quello stato confusionario
Eppure quella pazzia, racchiusa in quello sguardo di ghiaccio, lo attraeva.
“avevo salvato la mia verginità da quella Amalie ma…”
Lei
scappava via arrabbiata, con la vendetta nel cuore.
Il
suo impulso cresceva, guardandola andarsene.
-no!-
Decise di inseguirla fino addentro quel lugubre bosco
Correva senza sosta
Ciò che la spingeva a correre…a scappare…non aveva più una vita da quando aveva
ottenuto quel cappuccio
Un desiderio del diavolo, un desiderio esaudito…ora…esaudito il desiderio cosa è
rimasto?
Corri uccidi soffri, il destino di colei che indossa il cappuccio rosso.
Si
era fermato un secondo: anf, L-Lisette dove sei?
Guardava attorno a sé, solo bosco, solo alberi, solo…macchie scure sul terreno
“anf” ansimava piano, tenendosi una mano sul petto
-eh
eh eh-
la
risata eccheggiava nel bosco, una risata
Maligna?
Crudele?
Maliziosa?
Divertita?
-che vuoi Will?- disse lei –lo schiaffo non ti è bastato?- lo scherniva avvolta
dalle ombre del bosco
Bosco, il suo rosso desiderio, il luogo incontaminato, macchiato dal suo sangue
Il sangue che aveva versato lei…con quel fucile.
Puro terrore pura gioia…ma la purezza aveva lasciato il posto al suo cuore
contaminato…
-Sono qui per parlarti Lisette, ti prego fatti vedere-
Il rosso, quel desiderio maledetto, quel lungo sospiro
-che diavolo vuoi da me?- disse lei con poca voglia di starlo a sentire
-perché stavi scappando via?...-
Lisette non rispose, ma stava per farlo ma lui parlò per primo
-desideri la sua morte? Allora come desideri la sua desideri anche la mia?
Ebbene…-
strinse i pungi, sapeva a cosa andava incontro ma non volle più tirarsi indietro
-ebbene, Cappuccetto Rosso, se vuoi uccidermi io sono qui!-
le
urlò con un viso misto tra l’arrabbiato e il triste
Avvicinarsi a colei che porta il cappuccio rosso
A
colei che porta il terrore
A
quella visione che incute terrore…
Cosa lo stava spingendo a fare ciò?
Avvicinarsi al desiderio rosso…equivaleva al suicidio e alla morte
Dietro un albero, un albero qualsiasi
Il
sorriso della ragazza si trasformò in un sorriso gelido, un sorriso divertito
Impugnò piano il suo fucile e…
Quasi avendola invocata
Uscì fuori dal nascondiglio
-mi
hai chiamata? Eccomi- sorrise lei con quel suo sorriso così malvagio, avvolto
solo dalla voglia di uccidere
Tutto scuro
Il
buio
Piccoli uccellini, volavano via dal bosco
Tenebre, notte
Un
lungo momento di terrore racchiudeva quel luogo così sinistro
Will si girò, e la vide finalmente
L’ombra, che doveva incutere terrore…l’ombra del diavolo? Eppure…
Sentiva, dentro di lui, qualcosa che avrebbe voluto dire
La
guardò…non aveva altro da fare, di lì a poco sapeva sarebbe morto ma…prima
avrebbe voluto dirglielo
Lei
stringeva il fucile nella sua mano sinistra, lo stringeva forte…quasi come a
volersi far male alla mano, far uscire il rosso contaminato del suo sangue
maledetto.
Perché…lui la guardava con quello sguardo? Intenso? Che diamine voleva?!
Era
lo stesso Will impacciato del quale non le era mai importato nulla dopotutto
eppure…
Lui, era li, davanti a lei e la guardava.
E
lei, seppur con la sua freddezza e la sua incolmabile malevolenza sosteneva
difficilmente il suo sguardo.
-Lisette…-
Non
disse nulla.
Lui
sentiva, lo sentiva ancora…la voleva la desiderava; era incapace di non
guardarla, di non soffermarsi sulla figura di quella sua amica d’infanzia…di
quella diventata ormai l’assassina di quel mondo…eppure…tutto ciò non gli
importava
Guardandola lui vedeva solo Lisette
Non
vedeva un’assassina
Non
vedeva il desiderio rosso
Non
vedeva Cappuccetto Rosso
Non
vedeva il terrore davanti a lui
Lui…
Vedeva solo lei, avvolta da quella mantella, con quei capelli color
dell’oro…soffici
Quel vestito che faceva vedere il seno…le sue gambe snelle e candide…quel corpo…
Era
inebriante tutto ciò.
Vedeva solamente Lisette, nient’altro.
Lei
per un breve attimo trattenne il respiro, si sentiva strana tutta d’un
tratto…era…paura? Impossibile! Non lei! Era impossibile che Cappuccetto Rosso
avesse paura.
Il
sudore la pervadeva…
Lui
fece un passo verso di lei
-s-sta lontano! ti uccido!-
impugnò il fucile, ma le mani le tremavano
-Lisette, io…ti chiedo perdono-
Cosa?
-per causa della mia debolezza, tu sei stata corrotta…per causa mia tu sei
diventata un’assassina…se sol-
-sta zitto- disse lei con la bocca semiserrata
-Lisette ti prego, lascia perdere il principe-
-no- disse lei senza quasi espressione sul volto
-perché?- disse Will –uccidi me, ti prego…almeno così avrai la tua vendetta
e…non mi sentirò più così male per te-
disse triste le ultime parole
Cappucetto Rosso fece un passo indietro –che diavolo stai dicendo?! Chi ti ha
mai degnato di uno sguardo?! Cosa m’importa di te?! Se ti ucciderò, ucciderò
anche il principe!-
Detto ciò si scagliò contro di lui prendendo la mira col fucile
Mentre lui alzò lo sguardo verso di lei e la evitò, con pochi passi
Lei
si voltò, il suo sguardo, i suoi occhi glaciali per la prima volta avvolti da
inquietudine e un po’ di terrore
Il
volto di lui, serio come non mai, che la fissava, con…ostinazione? Come si
permetteva?!
Il
suo sguardo e…perché non riusciva più a sostenerlo?
Lui
la guardava, lì…a terra, lei…come l’aveva sempre capito…
Sola
Era
sola…nessun altro era vicino a lei
Nessuno
Un’anima sola, ecco cos’era ormai.
Lei
stringeva l’erba lì a terra.
Fili d’erba stretti, strappati, nelle sue mani, che a poco a poco seccavano e
morivano lenti, senza più respiro, strappati fugacemente alle loro radici.
-Lisette ti prego…io-
Lei, li strinse forte, voltò lo sguardo velocemente verso di lui
E…
-guarda cosa mi hai fatto…-
disse lei con la voce rotta nel silenzio di quel primo forse suo vero pianto
-non piangere…-
-va
all’inferno razza di…-
lui
si avvicinò
-si
ci andrò, ma prima…-
lei
arretrò spaventata
-Lisette…prima che tu mi uccida…voglio solo chiederti una cosa-
lei
era arretrata, era contro un albero, si rialzò piano
Tentò nuovamente di colpirlo, ma lui la evitò, non usava il fucile, voleva
poterlo uccidere lei…così
Lo
sfiorò, lui tentò di prenderla, ma lei per evitare la sua presa, e il suo
contatto che l’aveva fatta vibrare, era caduta a terra.
Sola…la mano ferita…la sua.
Se
la guardò
-il
mio cuore e la mia anima…ridammeli! I-il mio sangue!-
sembrava impazzita, con le lacrime che a poco a poco facevano capolino sul suo
viso
Si
guardava terrorizzata il sangue dalla sua mano
Scendeva, tingendo di rosso la sua mano bianca…
Rosso maledetto, come tutto il suo sangue, come lei…
Terrorizzata, spaventata, sconvolta dal suo stesso sangue
-Lisette!- urlò Will avvicinandosi a lei, preoccupato
-stà lontano!-urlò lei nel disperato tentativo di scappare da quell’impulso che
la frenava nell’ucciderlo.
Ci
riusciva con tutti, perché con lui no? Perché!
Il
sangue dalla sua mano, scendeva…lento.
Quella pelle bianca, dannata…mista al suo sangue rosso
Rosso come il suo cappuccio
Rosso come il desiderio di aver voluto un cappuccio rosso
Dava una sensazione di puro terrore
Eppure, non potè fare altro che rimanere lì
In
quei pochi attimi
A
vedere Will, che lentamente sfiorava con delicatezza quella sua mano ferita… e
copriva con un pezzo del suo vestito strappato con quei suoi bianchi denti…quel
sangue rosso…cancellando lievemente quella sofferenza.
Cos’è che la frenava dall’ucciderlo e…cos’è che sentiva in quel momento?
Il
suo viso così vicino a quello di lei.
Sentiva qualcosa di strano dentro di sé, avrebbe voluto…piangere?
Scherzava? Lei era Cappucetto Rosso! L’assassina! Il terrore col Cappuccio
Rosso!
Eppure…perché…
Davanti a quel ragazzo non riusciva più a essere se stessa?
D’un tratto, trattene il respiro
Nel
mentre che le fasciava la mano, lui…
Avvicinò la stessa alla sua bocca
Succhiando e leccando via il sangue!
“c-cosa!” Non sapeva resistergli, non ne era capace…era una situazione
sconosciuta per lei
Will l’aveva vista ferita, non voleva vederla più stare male, non riusciva più a
sopportarlo
Sfiorando appena la sua mano aveva provato dei brividi di piacere talmente
intensi da fargli dimenticare perfino che sarebbe dovuto tornare dal principe.
E
quando aveva visto che il sangue stava uscendo troppo, stava chiedendo troppa
liberta da quel corpo così perfetto, decise di prendere la mano di lei e…fare in
modo che non scappasse.
Quando le succhiò il sangue…gli sembrava di poter assaporare almeno un po’ il
corpo di quella bellissima donna…ma con insistenza e con prepotenza tenne a
freno gli impulsi che crescevano dentro di lui, al suo solo contatto fisico così
leggero.
-va
meglio?- disse lui in modo molto lento rivolto a lei e alle sue rosse labbra
la
ragazza, si sentì gelare da quello sguardo…avrebbe voluto dire qualcosa ma dalla
bocca non riuscì a emettere frasi o parole concise.
-Lisette…- sfiorò come un gesto improvviso, una delle sue guance, così perfette
La
ragazza trattenne il fiato, il fucile ormai abbandonato a terra.
Guardava solo gli occhi di Will, incapace di resistergli
-avrei voluto dirtelo…molto prima che tu urlassi, molto tempo fa…prima che io me
ne accorgessi io…Lisette…-
cosa stava per dirgli?
E
lei…perché ormai non riusciva a fare altro che essere incatenata a quello
sguardo?
quegli occhi, così scuri…così espressivi…perché avrebbe voluto vederli guardare
sempre e solo lei?
Lei
con le ginocchia a terra e le braccia davanti a sé, con la schiena rivolta a
quell’albero dal quale era uscita qualche attimo prima per uccidere Will e che
adesso…era teatro di quella scena così strana per lei
E
quel tocco alla sua guancia?
-W-Will…n-no- ammise solo in un gesto confuso, quasi a volerlo allontanare,
aveva…paura?
Ma
lui incapace di resistere a quella ragazza che lo aveva ormai da tempo
catturato, decise di affrontare il rischio, e anche se lei lo avesse odiato non
gli importava.
Prese le braccia di lei e sussurrò dolcemente.
-ti
amo Lisette, sei la sola donna con cui vorrei farlo…ti prego…vorrei soltanto
chiederti scusa per ciò che hai passato a causa mia e della mia debolezza di
quel giorno-
disse sinceramente con gli occhi velati dalle lacrime
Lei
lo osservò…perché quelle parole la rendevano per la prima volta felice…
Lui
disse ancora –se quella volta ti avessi accompagnata da tua nonna e avessi
capito prima cos’era successo, tu ora…non scapperesti così…non vivresti in
questo modo-
Prese un lungo respiro e disse ancora –Lisette, prima di uccidermi…-
Si
avvicinò lentamente al viso della ragazza
E
lei…
Piangeva?
Erano lacrime?
Si
tenne la mano sul viso incapace di contenere quelle lacrime…sfiorandole
lievemente con un dito
-sono calde…-
ammise ridendo dolcemente forse per la prima volta in vita sua
Le
assaporò…calde
Non
erano fredde come avrebbe creduto
Era
stata restìa nel sentirle…aveva paura
“e
se fossero state rosse? O gelide? come il suo sangue? Come avrebbe fatto?
Avrebbe avvelenato anche Will?”
Will le sorrise –tu non sei mai stata cattiva…da piccola ti prendevi sempre cura
di me e…ora-
Si
avvicinò alle sue labbra –voglio ripagarti il favore-
Timidamente, come se avesse paura che sarebbe stato troppo freddo per lui, il
tocco con lei… ma lui la prese deciso, e quei suoi occhi dei quali ormai era
stregati si lasciò andare.
Assaggiò quel nuovo sapore.
Due
labbra dolci che si assaporavano, labbra tinte di rosso scarlatto
Rosso sangue
Rosso non più maledetto, come un desiderio maledetto
Un
rosso passionale
-non è gelido…-sussurrò lei
lui
la guardò sorridendole
Lei
prese il viso di lui tra le sue mani e restituì il bacio con altrettanta
passione
“Lisette!”
pensò Will mentre si sentiva dannato di lei e voleva poterla avere di più.
Solo quella lingua, che al contatto con la sua dava un piacere intenso, più
delicato del tocco di una fata, più delicato del tocco di un angelo
Le
lingue sembravano non volersi fermare, nel vano tentativo di frenarsi ma
invece…sembravano incapaci di contenere la voglia di assaporarsi sempre di più.
Poi
Will la guardò, con occhi d’amante
Lei…i suoi occhi ormai non più di ghiaccio, aveva assunto un’espressione di rara
magia e contentezza
A
poco a poco le tolse prima quella mantella rossa
E
rivelò i suoi tratti così femminili…
Will rimase senza fiato
Le
tolse lentamente anche il vestito che aveva…rivelando le forme sensuali perfette
della ragazza
Si
sentiva strana…eppure…non era mai stata così felice
Lei
timidamente aiutò anche a lui a togliersi quei vestiti che impedivano ai due di
diventare una cosa unica.
Rimasero senza vestiti, lui vedeva solo lei…angelica e bella come non mai
Lei
lo vedeva per la prima volta come un uomo…e…sentì le sue guance calde come non
mai, il cuore pompava, sia gli ormoni di lei che quelli di lui erano ormai
sull’orlo dell’appagamento
La
stese delicatamente a terra, accarezzandole piano i seni di lei.
Lei
poggiava le mani sul suo petto, così caldo e robusto…
Al
contatto con le mani fredde di lei lui fece un lieve sussulto, ma poi sentì il
bisogno di qualcosa di più, la voleva la desiderava ed era…La sua principessa.
Si
vedeva impacciata per la prima volta in vita sua eppure…
Il
suo modo così impacciato era quello che gli donava così tanta tenerezza
Tutta quella tenerezza che le era stata rubata da quel dannato cappuccio rosso,
ora steso lì a terra senza più alcun riguardo
E
mentre lui la violava lentamente, lei si sentì appagata, accarezzava con timore
ma con delicatezza anche i capelli di lui.
Lui
le baciava il collo, lasciandole segni violacei, che si riflettevano così
diversi dal resto della pelle bianca e chiara di lei.
E
con un ultimo respiro forte e deciso raggiunsero un piacere tale, che nessuno
dei due avrebbe mai più voluto fermare quel momento.
Apri i tuoi occhi, apri il tuo cuore, abbandona il rosso peccato e…pecca d’amore
Lisette piangeva
-Lis…t-ti-
Will si era accorto di quello che stavano facendo, prima aumentato dalla
passione e dagli ormoni martellanti non si era reso conto di dove aveva spinto
la ragazza e fin dove si era spinto lui.
Voleva scusarsi
Lei
sorrise sotto di lui e –no è…..che …avevo paura e…mi sento …felice-
Piangeva e rideva
Non
l’aveva vista mai così…
-anch’io lo sono…non sai quanto Lisette-
lei
sorrise –sei l’unico che mi chiama così…ti prego…chiamami solo Lisette, mai più
Cappuccetto Rosso, solo per te…-
le
baciò una mano e la guardò intensamente facendole mancare il respiro
-per te potrei anche morire-
il
rossore non si era attenuto sulle sue guance anzi raddoppiava
-l-lo stavi già per fare…- ammise timida
ansimava e le mancava il respiro, ma continuava a chiedere il suo corpo di non
fermarsi
Sorrise lui e la baciò di nuovo, mentre ormai erano diventati una cosa sola e…
Le
dita si intrecciavano…con fare così delicato…
Il
terreno si era coperto per un piccolo spazio di sangue…
Stavolta non era il sangue maledetto, era il sangue di quell’amore.
Mentre con un ultimo sospiro, mischiato ai gemiti, ella sorrise e disse –non
andartene, mai…-
-non potrei, sono io che ti ho cercato e non me ne sarei mai andato…-
la
baciò sul collo e le sussurrò –…senza di te-
Non
sarebbe finita lì
Quegli occhi glaciali, aveva incontrato per la prima volta occhi caldi, talmente
caldi da averli sciolti
Lei
era la sua principessa, colei che avrebbe protetto per sempre
Lui
era l’unica persona per la quale poteva ancora vivere e poter essere vista, non
come l’assassina dal cappuccio rosso, bensì come Lisette
Nel
fare l’amore provavano una gioia indescrivibile
Il
torace di lui scendeva e si alzava, e quello di lei si abbassava e si alzava,
quasi come un concatenamento di reazioni che facevano piano, ma in modo sicuro…
Era
come se lui la accompagnasse mano per mano dentro di lei stessa, e scoprire
finalmente quanto poteva essere speciale anche lei…con quegli occhi di ghiaccio
e quel cappuccio rosso sangue.
Le
continue carezze, vicino al suo seno vicino alle sue cosce, la vedeva sussultare
piano ma con una tale grazia che lo lasciava senza fiato.
Lei
passava lente le sue mani sul corpo di lui…seguendo le linee marcate del suo
corpo, provando emozioni di desiderio e di trepidazioni che non riusciva a
descrivere, vedeva solo lui e quegli occhi…sapeva di non poterne fare ormai a
meno.
-sei la mia principessa- le sussurrò mentre si coccolavano e la luce del mattino
entrava flebile in quel bosco tinto di verde e macchiato di rosso
-e
tu il mio principe- sorrise lei –tu vali molto più del principe Ludwig ma…non
dirglielo ok?- sorrise lei
-non lo farò- sorrise lui –e poi…avevo già deciso da tempo che se…- si imbarazzò
un poco –avessi voluto perdere la mia verginità…sarebbe stato con te o con
nessun’altra-
-a-allora- arrossì lei sempre più –quella Amalie…-
lui
le accarezzò lievemente una guancia
-non avrei mai permesso che ci fosse lei al tuo posto…- le sussurrò –nel mio
cuore-
lei
pianse di gioia e lo abbracciò forte, e lui la strinse tra le sue braccia felice
come non mai.
Lui
aveva trovato una principessa prima ancora del principe, sorrise a quel pensiero
e tornò a coccolare quella ragazza.
Quella dolce ragazza che lo rendeva pazzo di piacere, che al solo sfiorarla
fremeva e che fin da piccolo gli era sempre stato affezionato…fino a capire che
quello che provava per lei andava ben oltre l’amicizia.
Lui
lo sapeva, avrebbe amato e protetto per sempre quegli occhi color del ghiaccio,
nei quali però poteva specchiarsi come in un timido e dolce ruscello;
Lei
si sentiva bene, non avrebbe mai più impugnato il fucile né la mantella col
cappuccio rosso
Quegli occhi di ghiaccio avevano trovato un caldo focolare nel quale specchiarsi
Quegli occhi glaciali, avevano provato l’ebbrezza del piacere, e…finalmente
potevano essere amati così com’erano.
Senza essere visti come l’ombra della minaccia
L’ombra del terrore
Come il Rosso maledetto
No…
Stavolta, si sarebbero sentiti al sicuro osservati e amati da quegli occhi
caldi, per sempre.
I
primi che l’avevano vista finalmente sotto la dolce e ingenua luce di Lisette,la
timida ragazzina che fin da piccola aveva sognato di poter trascorrere la vita
con il suo principe azzurro e che…aveva tanto desiderato un Cappuccio Rosso.
Ice Kiss
ice Queen
Red Desire
You better hide for her
freezing hell
Guardala, guarda ancora
quegli occhi di ghiaccio
Il ghiaccio si sente
riscaldato da quel calore
Aveva paura a baciarlo,
perchè avrebbe potuto congelare il suo spirito
con le sue ali bianche ma
maledette
Era l'inferno bianco
Ma ora...era soltanto
Bianca, candida e pura
Come avrebbe sempre
voluto essere
Guardami, guarda attraverso i miei occhi di
ghiaccio
Cercami, cercami, non
lasciarmi sola
Ora che mi hai mostrato
la luce...
Il ghiaccio si fonderà
col calore del tuo corpo
E' un bacio non più di
ghiaccio
è un bacio d'amore.
Ed eccomi a finire un'altra
oneshot^^(certo che ultimamente sono un pò°°)
Questa è una coppia
particolare^^ per chi conosce i manga di Kaori Yuki e ha letto Ludwig sa chi
sono i personaggi^^(se non li conoscete e volete saperne di più contattatemi e
io vi dirò**)
Mi piacciono un casino
assieme Wilehlm e Lisette(Little Red Hiding Hood) tra l'altro è una di quelle
pochissime coppie di amici d'infanzia per la quale tifo**(perchè di solito
coppie di amici d'infanzia sono così scontate che...non mi attirano molto)
Come sempre non sono sicura
del rating che ho scelto...non sò mai se sono ff troppo spinte o che rientrano
ancora nella categoria arancio ><"
Chissà forse sono l'unica
sulla faccia della terra a tifare per questa coppia ç_ç è così ingiusto...
perchè le mie coppie sono sempre destinate a non esser prese in considerazione?
Vabbè vi lascio^^spero solo
che vi sia piaciuta, almeno un pochino...
WillxLisette
4ever!!!!(vorrei sapere se nei prossimi numeri del manga accadrà qualcosa...uf)
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