Note autrice:
one-shot
scritta per il Midsummer Night
contest organizzato
dall’Hogwarts Point.
Attenzione!!! Questa Fic
contiene spoiler del
settimo libro!!!
- Alcuni
dialoghi sono presi dal libro(quelli della McGonagall e di Harry) e
sono stati tradotti da me
- I nomi di
persona li ho tenuti originali
perché quelli italiani non mi piacciono
- Colore degli
occhi di Remus trovato su Wikipedia (nessun riferimento nel libro)
- Hestia Jones
viene citata in GoF a pagina 56. Parte della scorta di Harry.
- Patronus di
Dora: nel sesto libro viene definito come una “grande
creatura a quattro zampe”
A Midsummer Night’s
Nightmare
Come on, come on
Put your hands into the fire
Explain, explain
As I turn and meet the power
This time, This time
Turning white and senses dire
Pull up, pull up
From one extreme to another
La
luna
dava il castello con una luce quasi spettrale.
La
fioca
luce entrava attraverso le finestre e illuminava i corridoi deserti.
Da
ogni
lato o ala del castello si poteva sentire il brusio di voci che
proveniva dalla
Sala Grande in cui tutti gli studenti erano stati mandati. La guerra
stava per
cominciare, l’atmosfera che circondava Hogwarts era tesa e la
si poteva
percepire anche da Hogsmeade dove il fratello del defunto Dumbledore,
Aberforth
attendeva l’arrivo dei maghi minorenni che sarebbero stati
evacuati dalla
scuola.
“…l’evacuazione
sarò sorvegliata dal Signor Filch e da Madama Pomfrey,
quando darò l’ordine, vi
raggrupperete a seconda della vostra casa e vi avvierete al punto di
ritrovo. ”
La
voce
della professoressa McGonagall riecheggiò nella Sala Grande
e tutti gli
studenti si zittirono.
Mentre
la
donna continuava a parlare delle figure apparvero
all’ingresso della Sala. Un
uomo di colore parlava con un altro, rosso di capelli. La moglie di
quest’ultimo,
anch’essa rossa di capelli, si avvicinò ad un
altro uomo, appoggiato con una
spalla al muro che fissava con sguardo vacuo e sconsolato
l’interno della Sala.
Kingsley
e il Signor Weasley stavano preparando una strategia per
l’imminente battaglia
mentre la Signora Weasley
cercava le parole per Remus.
“Molly
non c’è bisogno di dire niente”
l’anticipò lui, spiazzandola.
“Remus”
sembrava calibrare ogni parola “Andrà tutto
bene” gli appoggiò una mano al
braccio e lui si voltò.
“E
se
invece andasse tutto per il peggio?” ribattè
pungente lasciando la donna
attonita “Non distruggerei solo la vita di Dora ma anche di
Teddy. E’ stato un
errore. Sin dall’inizio.”
La Signora Weasley si
rabbuiò e gli lanciò un’occhiataccia.
“Mai. ” cominciò
“Non devi mai
più dire una cosa simile. Dora ti
ama, ti ama dal più profondo del cuore e ora ti amerebbe
ancora di più per il
dono che le hai fatto. L’hai resa madre, non scordarlo mai.
Teddy è il frutto
del vostro amore. E non è stato un errore.”
Si
voltò
e si avvicinò al marito lasciando l’uomo
nuovamente solo.
La McGonagall aveva finito
di parlare. Ora gli
studenti stavano seguendo Filch e la Pomfrey
verso il passaggio che li avrebbe condotti alla Testa
di Porco. Ma ad alcuni tavoli era
rimasto qualcuno, qualcuno pronto a combattere, pronto a morire.
I
membri
dell’Ordine si diressero vero la Stanza
delle Necessità per incontrare gli altri membri. Remus
prese con sé un gruppo di combattenti e si diresse verso i
primi piani, per
fermare i Mangiamorte.
Mezzanotte
era scoccata. La battaglia era iniziata.
*
Nello
stesso istante, Harry arrivò nella Stanza delle
Necessità e vi trovò Ron,
Hermione, Ginny e…Tonks.
Guardò
la
donna stupito e le chiese. “Dovresti essere con Teddy da tua
madre. Cosa ci fai
qui?”
“Non
potevo starmene lì a non fare nulla e senza sapere cosa sta
succedendo qui.
Dov’è Remus?Qualcuno l’ho ha
visto?”
“Stava
preparando l’attacco con un gruppo di combattenti. Era ai
primi piani.”
“Tonks
aspetta non puoi and-” le parole di Hermione non vennero
prese in considerazione
dalla donna che uscì dalla Stanza a grandi passi e si
diresse dal marito.
*
From the summer to
the spring
From the mountain to the air
From Samaritan to sin
And it’s waiting on the end
Fasci
di
luce, scoppi e rumori di lotta rimbombavano tra i corridoi del castello
mentre
Dora correva il più veloce possibile verso i primi piani. Si
imbatté in due
mangiamorte che però vennero schiantati senza troppi
problemi contro la parete
più vicina.
Arrivata
alle scale principali si diresse verso il secondo piano e li lo vide.
Remus e
il suo gruppo stavano cercando di sconfiggere un gruppo di tre
acromantule. La
strega si avvicinò correndo, Remus la vide e rimase
impietrito.
Intanto,
uno degli enormi ragni dietro a lui lo stava per attaccare, Tonks
afferrò la
bacchetta ed urlò.
“STUPEFICIUM!!”
L’incantesimo
colpì la bestia all’addome. Il ragno si
rovesciò su un fianco colpendo anche un
altro ragno. Mentre gli altri sconfiggevano il terzo ed ultimo ragno,
Remus si
avvicinò a Dora.
“Cosa
ci
fai qui?” chiese duramente.
“Non
potevo restarmene a casa. non-” cercò di
spiegargli lei.
“No!
Non……dovevi stare da tua madre, al sicuro.
”
Gli
occhi
scuri di lei incontrarono quelli color nocciola di lui.
Sospirò.
“Non
potevo. Lo sai. Solo con te sono al sicuro.”
Abbassò lo sguardo.
Lui
si
avvicinò e la strinse forte a sé dandole un
leggero bacio sulla fronte. In quel
momento, circondati dai rumori della battaglia, si sentivano protetti. Il tonfo sordo
dell’ultima
acromantule che cadeva a terra tra la polvere li fece tornare in
sé. Un urlo
vittorioso arrivò dal gruppo di combattenti.
Tra
di
essi Dora potè riconoscere Kingsley ed Hestia Jones che li
raggiunsero.
“Hanno
attirato le acromantule fuori dalla foresta.” Disse Kingsley
con il fiato
corto.. “Ce ne saranno ancora parecchie in giro”. Si voltò a
guardare Tonks e le rivolse uno
sguardo interrogativo.
“Coraggio.
Non c’è tempo da perdere.”
Sentenziò Lupin dando la mano a Dora e portandola
verso l’ingresso del castello insieme agli altri. Mentre
scendevano un grido
straziante proveniente dai piani superiori arrivò chiaro
alle loro orecchie.
Tonks rabbrividì.
La
situazione era peggiorata. I Mangiamorte entravano senza ostacoli, la
difesa
era stata battuta senza problemi.
Ora
ci si
preparava allo scontro frontale. I Mangiamorte continuavano ad
aumentare,
l’Ordine era in svantaggio.
“Evoca
il
Patronus.” Sussurrò Remus a Dora. Con un cenno di
capo, la strega si voltò
verso le scale e puntò la bacchetta concentrandosi sul
ricordo più bello.
Sorrise.
“Expecto
Patronum.” Dalla punta della bacchetta uscì una
luce argentea che prese la
forma di un lupo. “Vai”
La
creatura si allontanò fluttuando dal campo di battaglia. Per
un momento tutti
restarono in silenzio e immobili, aspettando di fare la prima mossa. La
quiete
prima della tempesta, quell’aria tesa ed intensa che si
percepisce prima di uno
scontro. La situazione di stallo venne però ben presto
interrotta dall’arrivo
di due altri Mangiamorte. Il primo era alto e massiccio mentre la
figura che
gli stava accanto era alta e snella. Entrambi si tolsero il cappuccio e
fissarono malignamente i membri dell’Ordine.
La
donna,
dal viso pallido e dalle palpebre pesanti si fece avanti. Il suo volto
era
deformato da profondo disgusto che provava osservando sua nipote.
“Guarda
guarda chi abbiamo qui.” Disse con un ghigno.
“Ninphadora Tonks. La figlia di
quello sporco Mudblood.”
“Tu”
ringhiò Dora in rimando. Stava tremando. Non per paura. Per
rabbia.
“Avanti
Bella.” L’uomo accanto a lei le si
accostò. “Non rovinarti tutti il
divertimento ora.”
Lupin
lo
riconobbe all’istante. Era Fenrir Greyback, il lupo mannaro.
Una morsa allo
stomaco gli impedì di muoversi per qualche istante.
Sentì la rabbia ribollire
nelle vene, era pronto ad avventarsi contro quella bestia
che gli aveva rovinato la vita.
“Siamo
all’ultimo atto mia cara.” Con lo stesso tono acuto
e penetrante Bella si
rivolse a Dora.
*
“Stupeficium”
l’urlò disperato di Tonks rimbombò
nell’atrio del castello.
Erano
faccia a faccia, lei e Bellatrix. L’obbietivo
era uno solo.
Una delle due sarebbe dovuta morire. Mentre Bella
veniva schiantata contro il muro, Dora si
voltò alla ricerca di Remus.
Quando
lo
vide in piedi, stanco ma ancora vivo, tirò un sospiro di
sollievo. Senza
staccare un attimo gli occhi da Bellatrix, si avvicinò di
più a Remus.
“Crucio” la maledizione
scagliata da
Greyback colpì in pieno petto Remus che si
accasciò a terra, contorcendosi per
il dolore.
Dora
puntò la bacchetta verso Greyback e urlò
“REDUCTO!!”. Il mago scansò
l’incantesimo che colpì la parete
dell’atrio, distruggendone buona parte. La
distrazione da parte di Greyback fece cessare la maledizione Cruciatus.
Alle
spalle di Dora, intanto, Bellatrix si era alzata e puntava ora la
bacchetta
verso la schiena della giovane strega.
“Avada Kedavra”
sussurrò
impercettibilmente la strega.
“Protego!!”
gridò in risposta Remus.
L’anatema
colpì lo scudò protettivo da lui evocato per
proteggere Dora e lo colpì in
pieno petto.
Il
tempo
si fermò. Mentre il corpo di Remus cadeva a terra, Tonks lo
fissò con gli
occhi spalancanti, incredula.
Non
era
possibile.
“NOOOO!!!”
il suo grido disperato fu quasi coperto dalla risata acuta di Bellatrix.
The
lights are dim
and
now I’m alone I’m looking out
I’m
looking in, way down
The
lights are dim
Dora
si
chinò e si avvicinò a Remus, cercando un
contatto. Posò un lieve bacio sulle
sue labbra facendo cadere qualche lacrima sul suo viso.
Quando
le
sue mani trovarono quelle dell’uomo, la strega chiuse gli
occhi mentre il volto
del loro bambino fluttuava nella
sua
mente dall’evocazione del Patronus.
Avada Kedavra
L’incantesimo
colpì anche lei. Ora giacevano uno accanto
all’altro.
La
luce
della luna illuminò i loro, ormai pallidi, volti,
lasciandoli in un alone
mistico.
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