chap1
Nota
delle autrici:
Salve
a tutti, un caloroso saluto dalla Capitana e il Capo!! =D
Torniamo
qui oggi come tante volte promesso con UNTITLED- With out End, il
seguito della nostra prima ff Untitled.
Vi
abbiamo lasciati il 24 Aprile di quest’anno con la
conclusione di questa vicenda che con Untitled in realtà
è solo iniziata, c’è molto
più ma molto più assai (alla Jack XD) da
raccontare!! ^^
Quel
giorno è stato come aver compiuto un piccolo miracolo,
piccolo piccolo ma pur sempre un miracolo! =)
I
primi tempi era stato difficile mandarla avanti questa storia e
riuscire a portarla avanti fino alla fine, mettere quel sospirato
“the end” dopo che è finito tutto
è stata davvero una gioia immensa!!
Ringraziamo
di cuore: Laura Sparrow, Haput, la mia
tigrotta-Picci-Moschettiera-Capa-Lu-Luana XD, Mikiminu, Rinoa, Evan88,
Salsero, Frulli =D, Giugi, Mascia, la mia
Fra-France-Pazzerella-Johnnyjack XDXD, la nostra fuggitiva purtroppo
alla fine sempre scoperta =( Katy[sorpresina x te nel prologo
;)]-Schumi95, Jiùjiù Giulia =D, Chihiro, Alezka,
LauraJoe, Glo88, micia, daphne greengrass, Anduin, Hilly89,
Liegibastoliegi, pelo ponneso, SimmyLu, la nostra Lucrezia bambigi =D,
Love Jack Sparrow e infine Perla per aver detto la vostra e averla
apprezzata e non! ^^
Lascio
qui un ringraziamento anche alla mia regista personale Vale per aver
realizzato un video su Unty che mi ha portato fino alle lacrime.
Tim… sei licenziato, basta! Fattene una ragione!!! XD
Grasie!!! =’)
E
allora rieccoci qui per vostra fortuna o sfortuna! :P
Non
vogliamo anticiparvi nulla, ne parleremo man mano se ne avrete voglia ;)
Vi
posso solo dire che inizialmente vi imbatterete in un prologo, dove al
contrario di quasi tutto il resto della storia, il narratore non
è Jennyfer ma qualcun altro!
Starà
a voi identificare questo individuo, anche se in una parte è
detto esplicitamente di chi si tratta.
C’è
anche un piccolo riferimento a un fatto di Potc3 ma ormai non lo chiamo
più spolier, in ogni caso sapete che
c’è ;)
Nel
primo capitolo abbiamo esteso un riepilogo che narra parte dei fatti
più importanti che sono accaduti in Untitled1 (che noi
chiamiamo amorevolmente Unty) e ci sarà la presentazione di
un nuovo personaggio!
Questo
soggetto esisteva già in Unty1 ma non ne abbiamo mai
parlato, qui avrete largo modo di conoscerlo!! =D
La
fine del capitolo potrà sembrare una song-fic
perché ho inserito una strofa di una canzone del duetto
Tosca-Fiorello “il
mio inizio sei tu”, ma sarà
l’unica canzone della fic, come una colonna sonora ;)
Ho
trovato strano che nessuno ci abbia mai chiesto come stranamente
all’inizio d Unty1 Jenny sapeva fare a malapena una banana
splint e nel concludersi della storia cucinava tranquillamente, non ci
avevate fatto caso?
Bhe
noi vi diamo la soluzione =D
Avvertenza: per
leggere e comprendere :P le battute di questo nuovo personaggio dovrete
improvvisare un bell’accento francese!! XD
Alla
fine del capitolo1 troverete dei “fuori scena” dei
commenti tra me, il Capo e i personaggi.
Sono
sperimentali cioè stabilirete voi se dovremo lasciarli o
meno :P Fateci sapere!
Buona
lettura a tutti voi!! La Capitana passa e chiude :P
Diteci
come siamo andate! ^^
Un
bacione, a presto! =D
Le ancora in carreggiata
Kela and Diddy.
(Capitana
and Capo)
Untitled Without End
Dedicata
a quattro persone in particolare:
La
nostra amatissima cuginetta al quale abbiamo preso in prestito il nome
per interpretare un personaggio chiave di questa fan fiction,
ti
vogliamo un mondo di bene Scilla!!!
Alla
nostra fan numero uno che ci ha seguito fin dal principio con passione
appoggio ed entusiasmo Luana!! ^^
Te
l’avevo promesso un regalino per essere stata anche la
centesima a recensire, era questa dedica particolare, spero t piaccia!
:P
A
una persona che adoro e ammiro per tutto quello che fa e sa essere, per
la sua infinita gentilezza, disponibilità e
spontaneità.
Per
averci sempre difeso e messa anche nei guai per colpa nostra, per
avermi aiutato sempre anche inconsciamente, a te Fra!!! =)
Dedicata
infine alla mia prima prof di italiano Polimeni, una persona che darei
il mondo per rivederla, per parlarci ancora una volta e dirle che ho
espresso il suo segreto desiderio e che mi seppellirei viva sotto la
sabbia se leggesse questa storia XD Quella persona che è
stata il primo idolo della mia vita =)
Grazie
per aver sempre creduto in me!
-Prologo-
Never forget.
Percorre
l’ampio corridoio deciso e a passo svelto.
Quella casa su
tre piani è troppo grande, l’ha sempre pensato.
La suola
infangata delle sue scarpe lascia qualche lieve impronta sul raffinato
pavimento di marmo appena lucidato.
“Ma…
Signorino Allyson, ho passato la lucidatrice solo qualche minuto
fa!!”
L’affermazione
fatta dall’assistente domestica giunge al suo orecchio come
una giusta protesta.
“Oh…
Ehm… Mi dispiace Consuelo!” Si scusa voltandosi
verso la donna non sapendo cos’altro dire a sua discolpa.
Lei sospira
rumorosamente, ma essendo una donna paziente senza alcun borbottio
riaccende il rumoroso aggeggio elettrico che riempie
l’immenso silenzio di quei alti muri definiti a volta per
creare un lungo corridoio che attraversa tutto il secondo piano della
villa.
Quel dannato
posto come il resto della casa è interamente ornato da fiori.
Piante
arrampicanti che arrivano al soffitto, vasetti con boccioli rigogliosi
sparsi qua e là in ogni angolo.
E’
una cosa che fa rabbrividire essere circondato da questa
“boscaglia”, sembra di passeggiare per il viale di
un cimitero.
I
muri sono grigiastri come la pietra, le numerose porte delle stanze
ricordano lapidi di legno e i fiori incorniciano il tutto.
Mancano
soltanto le immaginette dei defunti per distinguerne i luoghi di
sepoltura e quei fiochi lumini destinati a far luce sulla foto del
morto e nei casi migliori anche sulla incisione della lapide.
E’
la padrona di casa ovvero Loren Allyson ad aver voluto creare questa
sottospecie di serra che quasi sostituisce la mobilia ormai.
“Se
avessi avuto una figlia femmina mi sarei presa cura di lei e non di
questa foresta pluviale che si è creata nella nostra
abitazione. Ma tu sei un ragazzo Dylan, gli uomini non hanno amore per
la natura come noi donne, lo so perché sono 30 anni che
conosco tuo padre!”
Mi
ripete questa frase ridicola tutte le volte che mi sorprende a
disprezzare i suoi fiori.
Quando
c’era Jenny era molto meglio, la mamma decorava solo gli
angoli con un vasetto di qualche fiore tropicale trovato
chissà dove o proveniente da una floricoltura esclusiva.
Ora
sembra riempire il vuoto che ha lasciato (Jennyfer NdAutori)
con quei ingombranti arbusti verdi che costituiscono l’anima
di questa casa spenta della sua presenza.
Invece
hai torto marcio mamma! Ce l’hai una figlia, si chiama
Jennyfer Catherine (dedicato
alla nostra piccola Kathy che odia anche lei il suo nome ;) NdAutori)
Allyson ed ora non è più qui perché si
trova in un posto lontano, persino in un secolo diverso dal nostro dove
ha trovato quello che una persona nella vita si augura di scovare prima
o poi, in un uomo che… Ah ti piacerebbe mamma!
Lo
prenderesti subito in simpatia e affascinerebbe anche te!
E’
strambo, stralunato, irriverente, un mezzo furfante, ha una passione
sfrenata per il rhum che adoro anche io… Anzi no, detto
così non si presenta bene, ma ti assicuro che è
anche estremamente buono se vuole e ha persino le caratteristiche che
scherzosamente hai sempre richiesto tu per i ragazzi che possono
frequentare Jen: ricco, nobile e famoso.
Abbiamo
conquistato il tesoro di Isla Oculta al suo fianco sai? E’ il
bottino più antico di tutti i Caraibi!!
E’
uno dei 9 pirati nobili, ma non sai neanche questo vero? Al museo dove
ho “preso” la mappa erano conservate delle copie
dei 9 pezzi da otto, non erano monete in realtà, ma pezzi di
tutto! Tra questi ho riconosciuto le perline della tibia di renna che
Jack portava sempre attaccata alla bandana.
Anche
dei documenti originali riportavano il suo nome tra i 9 membri del
consiglio, sembra assurdo lo so, quando l’ho scoperto non
potevo crederci neanche io!!
Famoso,
bhe… Prova ad andare a Tortuga chiedendo di lui o in
qualsiasi altro porticciolo con taverne allegre e superfrequentate,
neanche un cane negherà di averci avuto a che fare per una
buona o cattiva circostanza!!
Quei avventurosi
ricordi accompagnano il giovane fino alla terzultima stanza del
corridoio serrata da una spessa toppa che si apre solamente con una
grande chiave appartenete a lui e a nessun’altro.
Tira un lungo
respiro di sollievo per darsi coraggio, si guarda intorno per
assicurarsi di non esser visto e sforzando un poco la vecchia serratura
entra.
Viene subito
investito da una forte luce che abbaglia per qualche istante i suoi
occhi chiari costringendolo a socchiuderli.
Ma non si tratta
di quel bagliore bianco che per ben due volte l’ha fatto
viaggiare nel tempo, non l’ha mai confidato a sua sorella ma
in quei lunghi attimi d’attesa credeva che qualcosa sarebbe
andato storto e fosse morto senza accorgersene, bensì il
chiarore proveniente dai due grandi finestroni che si aprono sul
balcone della stanza, la sua camera da letto di quando era bambino!
Già,
di quando ERA perché non è più un
mocciosetto da tanto tempo!
Il funghetto
pestifero e lentigginoso ora ha 18 anni e mezzo,
sono trascorsi dieci anni da quel giorno che la sua mente si impone di
non dimenticare.
“Allora
me ne torno a casa da solo” sembra uno stupido capriccio ma
sono queste le parole che gli hanno cambiato la vita per sempre.
Muove qualche
passo verso la finestra, con occhi mesti osserva la pioggia riversarsi
insistente del giardino.
“Questo
odioso fenomeno atmosferico” grugnisce con disprezzo.
Si perde qualche
istante nell’osservare delle auto che sfrecciano incuranti
sulla via che fronteggia l’abitazione.
Vorrei
vedere ancora una volta quella Porsche nera rincasare nel vialetto e io
trasformare le mie gambe in quelle corte di quando ero bambino per
correrti incontro e ricevere ancora il tuo abbraccio seguito da un
“Ciao piccolo pirata” con quella allegria che avevi
solo tu.
Porta lo sguardo
un poco affranto sul vetro bagnato dall’acqua piovana,
qualcosa alle sue spalle gli spezza il fiato e provoca in lui un
brivido che gli percorre tutta la schiena.
Sgrana gli occhi
incredulo deglutendo rumorosamente, è spaventato ma allo
stesso tempo euforico.
Non sa
esattamente cosa sta succedendo alle sue spalle e non vuole saperlo,
attende solo impazientemente che si concluda al più presto
per assistere all’esodo finale.
Il suo battito
accelera notevolmente e riprende a respirare anche se in modo affannoso.
Si aspetta di
vivere una qualche scena di un film dove quando sta per succedere
qualcosa di significativo un vento violento o qualcosa di
fantascientifico proveniente da chissà dove spalanca di
colpo la finestra e la furia della sua folata scaraventa il
protagonista a terra mettendolo K.O.
Invece nulla,
niente di tutto questo, ma dietro di se avverte che in quella stanza
sta per scatenarsi qualcosa più grande di lui e cerca di
individuarne la natura dal riflesso sul vetro della finestra.
Promette a se
stesso di mantenere la calma e rimanere girato di spalle
finché nel locale non torna la quiete, ma un leggero panico
prende il sopravvento su di lui e non resiste all’impulso di
voltarsi verso il centro della stanza per vedere cosa accade.
Il ciuffo ancora
zuppo di pioggia gli finisce negli occhi e offusca la sua vista per
qualche istante.
Nonostante porti
i capelli corti non vuole saperne di tagliare il ciuffo, lo tiene
sempre un po’ lungo e con una piccola parte che gli ricade
sugli occhi.
Gli rammenta
quando era sua sorella a pettinarlo sempre con le dita per
sistemarglielo e non intende ancora liberarsi di quel ricordo.
A volte riesce
ancora a percepire quelle mani candide che giocherellano con la sua
mora chioma.
Diceva di odiare
quel gesto ma mentiva spudoratamente, amava farsi toccare i capelli
soprattutto con la dolcezza che ci impiegava lei.
Avanti,
andiamo…Su, forza!!!
Si ritrova ad
incitare nemmeno lui sa cosa, vuole solo che finisca in fretta per
partecipare al suo compimento.
In effetti
qualcosa nell’armonia che regnava nella camera da letto
è mutato, nel punto centrale della stanza si è
formato una specie di anello di luce che proietta un cono abbagliante
di albore sollevando un vortice d’aria.
Istintivamente
reagisce a tutto questo piegandosi leggermente sulle gambe e tenendo
salda la presa sul davanzale della finestra per non esser spazzato via.
Sulle sue labbra
si allarga un sorriso compiaciuto, inizialmente lo spaventava a morte
quello che sarebbe successo, ma ora riesce ancora sentire a un palmo da
naso quel dolce profumo di emozionante avventura e sconfinata
libertà che per tutto il tempo l’aveva
accompagnato nel suo breve viaggio nel passato.
Ora finalmente
si sente davvero pronto ad affrontare in tutto e per tutto
ciò che l’aspetta e possiede persino lo spirito
giusto per affrontarlo come solo lui è in grado di fare.
Qualsiasi
cosa succeda… Io ti aspetto qui!!
Capitolo 1
Il mio inizio sei tu.
Mi chiamo
Jennyfer Allyson, ho 17 anni compiuti all’incirca 5 mesi fa!
5
mesi… come è cambiata in 5 mesi la mia vita!!!
5 mesi fa
credevo che la mia vita fosse la più noiosa in assoluto, ma
durante una gita scolastica successe l’imprevedibile.
Vidi in un museo
il quadro magnifico di una nave: la Black Pearl che senza saperlo
sarebbe diventata la mia casa, e questo grazie al nano di mio
fratello…Dylan.
Cavolo, quanto
mi manca quella piccola peste!
Non passa giorno
senza che la mia mente mi giochi il brutto scherzo di vederlo ancora
scorazzare con un sorrisetto furbo e allegro sul ponte di questa bella
nave, proprio il luogo dove mi trovo ora affacciata alla balaustra
mentre osservo il mare malinconica sorreggendo la testa con una mano.
La sua vocetta
scherzosa mi rimbomba ancora nelle orecchie sottoforma di qualche presa
in giro o del suo nomignolo preferito che mi dava in continuazione: mozzarella.
Per il colore
annualmente biancastro della mia pelle è certo, cosa darei
per sentirglielo dire solo un’altra volta…
Insieme abbiamo
intrapreso un’avventura al di fuori di ogni immaginazione,
venimmo scaraventati in un’altra epoca per colpa della mappa
che lui stesso aveva rubato di nascosto.
Non sono mai
riuscita a spiegarmi come abbia fatto, ma anche se può
apparire sbagliato dato che si tratta di un furto è la cosa
più giusta che abbia mai commesso.
Qualche parola
senza senso e una grande luce bianca che ci circonda, ecco
l’ultimo ricordo che ho del futuro.
Una volta
ritrovateci qui volevamo a tutti i costi tornare a casa, ma come
successivamente scoprimmo ci serviva la mappa intera, noi ne avevamo
solo metà!
Da subito
entrammo contro il nostro volere a far parte della ciurma di una nave
chiamata Red Ocean e venimmo attaccati dai pirati della Black Pearl.
La prima
impressione di questo vascello è stata folgorate, nemmeno
dal dipinto mi sarei mai immaginata che emanasse tale incanto alla sua
vista.
Non avevo la
minima idea che la nottata passata con il mio fratellino in una fredda
cella fosse solo l’inizio della mia vita.
Eravamo
prigionieri, ma quando il Capitano (e che Capitano!!! *_* NdCapitana)
venne a sapere che noi possedevamo metà della mappa decise
di aiutarci anche se, in realtà, i suoi scopi erano ben
diversi: lui voleva trovare il tesoro dell’Isla Oculta, il
più grande tesoro mai esistito nei Carabi!
“Jenny…”
Mi giro di
scatto e vedo Andrè, un pirata francese (ke culo!! NdCapo)
che fa parte di questa nave.
ANDRE’:
“Le Capiten mi ha oRdinato di diRti che devi contRollaRe le
vele… con tuto questo vento potRebbeRo esseRsi
danneJate!” spiega riluttante osservando il cielo dove le
nuvole si spostano velocemente a causa della brezza.
Mastica bene
l’americano ma non rinuncia a mescolarlo con la sua lingua
d’origine e a volte risulta molto difficile capirlo.
IO:
“COSAAAA??? Con il vento che tira oggi devo arrampicarmi fin
lassù!?!?!” sbotto dopo aver impiegato qualche
secondo a decifrare le sue parole spiazzata dall’ordine
assurdo imposto da Jack.
Scuote la spalle.
Povero
Andrè, è da quando ci siamo conosciuti che deve
subire i continui ‘battibecchi’ tra me e il
Capitano!
Ricordo
perfettamente quel giorno:
Mi trovavo in
cucina e avevo preparato sul ripiano da lavoro alcuni ingredienti per
cucinare qualcosa, però non avevo la più pallida
idea di cosa fare e da dove iniziare!
“Cosa
me ne faccio di voi??” dicevo sospirando.
All’improvviso
sentii dei passi dietro di me e con molta sorpresa vidi
quell’uomo.
IO:
“Lei chi è?”domandai sorpresa, non mi
faceva mai visita nessuno in cucina a parte i pirati incaricati di
servire i pasti in tavola.
ANDRE’:
“Non aveR pauRa madamoiselle, je suis Andrè, molto
piaceRe. Non Sci siamo mai pResentati!”disse molto amichevole
prima guardandosi attorno incuriosito e poi tranquillizzandomi con un
sorriso.
IO:
“Il piacere è mio, io sono Jennyfer”
reagii cordiale porgendogli la mano.
Lui
l’afferrò con immensa delicatezza e rispose:
“Me oui, incantato”
Mi
stupì tantissimo quel gesto!
IO:
“Lei è sicuro di far parte della ciurma di questa
nave? Il suo aspetto è troppo curato per essere un
pirata…”notai sarcastica dopo aver potuto
osservarlo da vicino.
ANDRE’:
“Questo peRchè il mio pRimo lavoRo che feci quando
aRRivai nel neveu monde fu il baRbieRe! E adoRo cuRare il mio
aspetto” (è
Gay!! lol NdAutori) spiegò appagato.
IO:
“Ah compren…cioè capisco!!” (questa è
l’influenza del Capitano NdCapitana)
ANDRE’:
“Vedo che qui Sce un petit pRoblema!!”
commentò esaminando con occhio attento ciò che
avevo disposto di fronte a me.
IO:
“Già non sono molto esperta di cucina, anzi me la
cavo a malapena!!” ammisi un poco in imbarazzo e tenendo la
testa bassa.
ANDRE’:
“Non peR annoiaRti con la stoRia della mia vita, ma duRante
la mia giovineSa en France ero un cuisinier!” (il cuoco NdAutori)
IO:
“Allora potrebbe aiutarmi e insegnarmi qualche piccolo
trucco?” domandai con un filo di esitazione dopo aver
decifrato la sua affermazione che mi appariva poco chiara a causa della
pronuncia molto incerta.
ANDRE’:
“Ma ceRtamente, con immAnso piaceRe…
peRò non dobbiamo diRlo al Capiten, altrimenti mi
prendeRebbe in giRo!”rispose prima trionfante di gioia poi
incupendosi e abbassando addirittura la voce.
IO:
“Perché?”
ANDRE’:
“E’ una lunga stoRia,
madamoiselle…” rimase del tutto vago.
Nonostante tutto
mi diede un sacco di sicurezza! Da quel giorno trovai un nuovo amico a
bordo della Black Pearl.
Chiese al
Capitano il permesso di invertire il suo compito con quello di un altro
pirata, avrebbe dovuto solo trasportare i piatti con le pietanze dalla
cucina alla sala da pranzo ma in realtà fece molto di
più: mi insegnò a cucinare qualsiasi cosa!
Le sono molto
grata per questo, ormai lo considero quasi come il padre (o la madre lol NdCapo)
che “non ho mai avuto”!
Interruppi
controvoglia i miei ricordi e sconsolata iniziai ad arrampicarmi
goffamente sulle sartie. (cavo
che sostiene trasversalmente gli alberi della nave NdAutori)
Il vento
è troppo forte e continua a farmi oscillare da una parte
all’altra.
Sudo freddo
tutto il tempo, le mani non riescono a mantenere una presa salda sui
cavi e la suola dei miei stivali tende a scivolare di tanto in tanto.
Abbasso lo
sguardo e incontro quello divertito di Jack che mi osserva da lontano
con le mani sui fianchi scuotendo la testa.
Guarda te se,
col vento che tira oggi, IO mi devo arrampicare fin quassù,
tra queste corde consumate, per il divertimento di quello
là, che ghigna alle mie spalle…!!
Finalmente
arrivo in cima al pennone, (asta
di legno che costituisce il lato superiore delle vele NdAutori)
tirando un sospiro di sollievo. Non sono ancora caduta per fortuna!!
La situazione
è stabile, le vele tengono bene nonostante la furia del
vento.
Tra vari insulti
rivolti al Capitano e con la paura “nera” di
cadere, riesco a scendere.
IO:
“Capitano, ti sembrava forse il caso di farmi immedesimare in
Spiderman proprio oggi, con il vento che tira???” affermo
alterata andandogli incontro.
Si blocca di
colpo irrigidendosi frastornato e risponde: “…Va
bene, questa è una di quelle parole che non capisco e non
capirò mai, vero?”
IO:
“Bhe non importa, ma ti sembrava il caso di farmi salire per
dare una controllatina alle TUE vele??”dico in un broncio
offeso come ne manifestava molti Dylan.
JACK:
“Non stavi facendo niente!”spiega allargando le
braccia e inarcando leggermente la schiena all’indietro
mostrando la dentatura dorata in un sorriso divertito.
“Stavo
PENSANDO” Rispondo senza rifletterci sporgendo il labbro
inferiore sempre offesa e distogliendo lo sguardo dal suo sempre
più vittorioso. (A
lui riesce difficile anche a capire qst termine NDCapo Aia la Capitana
mi ha dato una sberla)
“E a
cosa pensavi??” Dice di scherno formando una specie di
cerchio con le mani davanti alla mia faccia, per poco non scoppio a
ridere.
“Pensavo
a come mi hai cambiato la vita Jack!” Rispondo armoniosa
avvicinandomi a lui cambiando del tutto tono e incrociando le braccia
dietro il suo collo.
“E in
che modo ho cambiato la tua vita?” dice inizialmente stupito
dalla mia asserzione sussurrando poi quelle parole con un sorriso
stampato sulle labbra.
Questa domanda
mi fa divenire improvvisamente seria, triste…
Poco fa
ripensare al mio passato non mi aveva causato questa
reazione… Malinconia certo, una punta di mestizia, ma ora
non so proprio cosa mi sia preso!
L’hai
cambiata Jack, eccome anche!
Ho scelto di mia
volontà di abbandonare per sempre le cose più
preziose che abbia mai posseduto nella mia esistenza, beni materiali a
parte.
Per te ho
rinunciato alla mia famiglia, a Dylan, a tutte la comodità
del ventunesimo secolo, ma in cambio tu mia hai fatto scoprire cosa
vuol dire amare, non c'è prezzo per questo! (Mastercard: insegnare ad
amare= nn ha prezzo!! NdCapitana Battere i tendeski in casa=
nn ha prezzo!! NdCapo)
Magari dalle
cose che ti ho raccontato, dentro di te, pensi che nel futuro non ci
sia cosa che non si possa comprare ma non è così!
Non c’è modo ne costo per pagare ciò
che provo in questo luogo, in questa epoca, in questo istante, con
te…
Non posso dirti
queste cose, ti farei sentire in colpa e non te lo meriti per niente.
Poco tempo fa ho
preso una decisione che ha cambiato per sempre non solo la mia vita ma
anche quella di tutte le persone che mi circondando, era la cosa giusta
da fare ormai ne sono convinta, persino Dylan mi ha spinto a farlo e
fidandomi di lui ho fatto bene.
Nulla
riuscirà a farmi cambiare idea! Anche se a volte
ripensandoci una fitta di disagio mi trafigge il petto e cancella un
mio sorriso.
IO:
“Lo sai benissimo, non c’è bisogno che
te lo dica! Quello che è successo non si può
cambiare…”
JACK:
“Forse un giorno me lo racconterai…”
risponde quasi con una nota di sfida.
Come fai ad
essere sempre così dolce con me?!
Con
te, che io voglio riempire i miei giorni.
Te,
che io voglio far veri i miei sogni
Te,
questo viaggio ha porti sicuri
Chiari
contorni.
Ci
sarò per la fine del mondo,
ci
sarò per amarti di più
e
così se chiami rispondo:
Il
mio inizio sei tu…Jack!
________________________________
FUORI
ONDA
JENNY:
"CAPITANOOOOOOOO le vele la prox volta te le guardi tu!!!!!"
Capo:
"NOOOOOOOOOOOOO non farlo venire qui ti prego!!!"
Capitana:
"Che scema!! No no, tu vieni qui!!"
JACK:
"Chi io??"
Capo
morto di paura, Capitana morta per le troppe emozioni provate in un
solo istante!
ANDRE':
"E CHI SAREBE GAY??"
TUTTI:
"TOI!!!"
ANDRE':
O.O "UFF [piange]"
Capitana:
"Meglio tornare alla storia!!"
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