Haunted (one-shot)
You and I walk a fragile line
I have known it all this time
But I never thought I'd live to see it break
It's getting dark and it's all too quiet
And I can't trust anything now
And it's coming over you like it's all a big mistake
Le mani erano strette intorno al volante mentre cercava di
porre sempre più distanza tra lei e il pirata. Eppure la sua mente era ancora
lì.
Non riusciva a capire cosa diamine stesse facendo. Era
arrivata a Storybrooke col solo intento di ritrovare Killian ed adesso gli
voltava le spalle.
C’era una vocina all’interno della sua testa che non
smetteva mai un attimo di darle della stupida.
Ora, il problema era capire a cosa si riferisse.
Era una stupida perché stava gettando al vento l’opportunità
di riunirsi finalmente con Hook o perché aveva creduto anche solo per un
istante che lui potesse amarla?
Lei era più propensa verso la seconda ipotesi ma c’era anche
un’altra vocina che le dava della stupida anche solo per aver pensato una cosa
del genere.
Insomma, una solo cosa era certa: era una stupida.
Beh, certamente lei si riteneva scusata. Infondo Killian le
aveva sbattuto davanti agli occhi l’immagine di Milah subito dopo averle fatto
toccare il cielo con un dito.
Quindi aveva tutto il diritto di essere incazzata.
Peccato che non fosse arrabbiata ma bensì ferita.
Perché sebbene le sue mani strette potevano farla apparire
furiosa in realtà gli occhi smascheravano ciò che le aleggiava per davvero nel
cuore. Perché l’unica cosa che voleva in quel momento era arrivare a casa,
gettarsi sul letto, stringere il cuscino al petto e lasciare libere quelle
lacrime che cercando di dimostrarsi forte aveva trattenuto per troppo tempo.
Semplicemente non riusciva a crederci.
Non riusciva a credere che la prima frase che le avesse
rivolto fosse stata su Milah.
Aveva passato molto tempo ad immaginare il loro incontro
dopo tanto tempo ed aveva anche ipotizzato cosa le avrebbe potuto dire.
“Mi sei mancata”. Sì.
“Ti amo”. Sì.
“Cosa ci fai qui?”. Sì.
“Perché diamine sei sparita?”. Sì.
“Perché stavi abbracciando il coccodrillo?”. No.
Continuava a far lavorare il cervello in cerca di qualche
strana spiegazione ma non trovava nulla.
Non si spiegava perché, dopo che lei era sparita dalla sua
nave senza lasciare traccia di sé, invece che essere felice di essere di nuovo
insieme, lui le aveva domandato del coccodrillo.
Per lui esisterà sempre e solo Milah. Tu sei stata
semplicemente un passatempo. Divertente, certo, ma pur sempre un passatempo.
Lui non ti ha mai amato. Pensavi davvero che avrebbe potuto innamorarsi di te?
Sei semplicemente un’illusa. Avevi l’evidenza davanti gli occhi tutti i giorni,
quando la mattina, appena sveglio, nonostante tu fossi al suo fianco la prima
cosa a cui volgeva lo sguardo era il tatuaggio
le diceva la vocina.
Quello che più la faceva
arrabbiare era il fatto di sentirsi debole, priva di ogni difesa ed era bastata
una frase per ridurla così.
Anzi, ciò che più le
infiammava l’animo era il fatto di non poter tornare indietro da Killian per il
semplice fatto che il suo orgoglio non glielo permetteva.
Non poteva fare a meno di
sentirsi inferiore a quella donna senza volto e lei non poteva sopportare di
essere seconda a nessuno.
Nonostante amasse Killian
con ogni fibra del suo corpo.
C'mon, c'mon don't leave me like this
I thought I had you figured out
Something's gone terribly wrong
You're all I wanted
C'mon, c'mon don't leave like this
I thought I had you figured out
Can't breath whenever you're gone
Can't turn back now
I'm haunted
Stood there and watched you walk away
From everything we had
But I still mean every word I said to you
Vuoto. Ecco come si sentiva,
vuoto.
Era immobile, nel centro
della strada, con lo sguardo fisso nel punto in cui quella strana carrozza era
sparita portandosi con sé il suo cuore.
Non capiva. Non capiva
cosa era appena successo.
Un attimo prima l’aveva
tra le sue braccia ed era finalmente completo. L’attimo dopo lei se ne era
andata, lasciandolo solo. Vuoto.
Sono ferita. Ho bisogno di vedere un medico
Che poi cosa era un
medico?
Abbassò lo sguardo sulla
sua mano che un attimo prima era riuscita a sentire di nuovo il calore emanato
dalla sua Wendy.
L’aveva ferita.
Voleva colpire la ragazza,
Belle, in modo che attraversasse il confine e perdesse i suoi ricordi.
Voleva che il coccodrillo
soffrisse come aveva sofferto lui.
Voleva distruggergli il
cuore e Belle era il luogo in cui lo custodiva.
Invece aveva ferito il
suo, colpendo la sua Wendy.
Sapeva che non se lo
sarebbe mai perdonato.
Una notte, quando erano
ancora felici a bordo della Jolly Roger, mentre la osservava dormire aveva
promesso a se stesso che l’avrebbe protetta da tutto e da tutti, che non
avrebbe commesso con lei lo stesso errore che aveva commesso con Milah.
Ma aveva fallito. Non era
stato in grado di difenderla da se stesso.
Eppure sapeva che non era
quello il motivo per cui lo aveva lasciato solo, vuoto.
I suoi occhi avevano perso
in un battito di ciglia la luce che li aveva illuminati quando il suo sguardo
si era posato su di lui, la sua postura era diventata rigida e la sua voce
gelida.
Ma non capiva il perché.
Non capiva cosa fosse
successo.
Un attimo era con lui, l’attimo
dopo no.
All’improvviso spalancò
gli occhi e diede un calcio alla pistola, che per tutto il tempo era rimasta ai
suoi piedi, maledicendosi mentalmente.
Milah, quello era il
problema.
Nominando il coccodrillo
aveva spinto i pensieri di Wendy nella direzione della donna e lui sapeva fin
troppo bene che cosa lei provasse nei suoi confronti.
Per un qualche stupido
motivo si era sempre sentiva inferiore se non addirittura minacciata da lei.
Ogni volta che qualcuno
dei suoi pirati la nominava Wendy si rabbuiava e si rinchiudeva in sé.
Aveva provato molte volte
a toglierle quel pensiero dalla testa ma senza risultati.
Certo, l’unico motivo per
cui era giunto a Storybrooke era la sua vendetta sull’Oscuro.
Peccato che la colpa fosse
anche della ragazza.
Infatti dopo la sua
scomparsa era così distrutto da non riuscire neanche a vivere. Era riuscito a
tornare in sé solamente ripensando alla vendetta. Quello era ciò che lo
manteneva lucido, che lo tratteneva dal compiere qualche azione sconsiderata.
Perché lui l’amava. Il
capitano Killian Jones, conosciuto come Hook, era innamorato di Wendy Darling.
Gli sembrava fin troppo
evidente e spesso Smee, in uno dei suoi impeti di coraggio, spalleggiato da
Jack, con voce lieve s’azzardava a dirgli che aveva due cuori al posto degli
occhi.
Ogni volta che lei gli era
accanto non riusciva a fare a meno di guardarla, di cercare un qualche contatto
con lei. E quando non c’era era però presente nei suoi pensieri, in ogni
singolo istante.
La mattina, appena apriva
gli occhi, memorizzava ogni dettaglio del suo viso, anche se era ormai scolpito
nella sua mente, per poi osservare il suo tatuaggio e rinnovare la sua
promessa. Successivamente era in grado anche di passare ore a contemplare la
ragazza che era riuscito a farlo amare di nuovo finché lei non si fosse
svegliata. Allora lui la baciava, per poi andare sul ponte con la sua maschera
da pirata senza cuore addosso mentre l’unica cosa che desiderava era
rinchiuderla in quella camera e dimostrale il suo amore per lei.
Eppure lei non riusciva a
vedere oltre al fantasma di Milah.
Ma le avrebbe fatto
cambiare idea.
Se trent’anni prima,
quando si era ritrovato solo era stato sopraffatto dalla disperazione ora era
differente.
Perché ora lei era lì,
così vicina, e lui non si sarebbe arreso finché non l’avrebbe riportata al
posto che le spettava.
Al suo fianco.
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