Lorena Malfoy, secondogenita della casata purosangue e più
rispettata dell’intera isola, inghiottì il vuoto un paio di volte.
E avrebbe cacciato un urlo di dimensioni astronomiche se non
fosse stata troppo occupata a svenire come una pera cotta.
Allora prima di tutto e indispensabile tornare a qualche mesetto
fa, quando due occhi azzurri le avevamo calorosamente sciolto il cuore, i
polmoni e tutta la compagnia a seguito.
Ok, si era detta, era un bella ragazza, non avrebbe avuto
problemi nel conquistarlo, visto che già il 99,9% della fauna maschile di
Hogwarts le moriva dietro.
Ma aveva sottovalutato quell’ 00,1%, che rispondeva al semplice
nome di Duncan Potter.
Oh, Duncan! C’era nome più bello e melodioso di
questo?
Per Lorena no.
Ed allora era cominciato l’inizio della fine.
Insomma, non che la ragazza ci sperasse; lei era una Malfoy e
lui era un Potter erano incompatibili come la nutella sulla pizza.
Ma, guarda caso, qualcuno l’ aveva informata che nel mondo c’era
davvero qualche decelerato che mangiava la pizza con la
nutella.
E gli occhi di Lorena avevano brillato come le insegne del
Muline Rouge, accecando parecchie persone che camminavano di lì
tranquillamente.
Dopo di questo c’erano stati appuntamenti, coccole, baci,
parecchie guance arrossate, e molto, molto altro ancora che non sto qui a
spiegare perché il rating della storia è verde.
Ora torniamo al presente.
Un presente che certamente non avrà futuro.
Ora, per le persone che non avessero capito una mazza, riassumo
tutto con tre parole:
Sedici, anni, incinta
Se vogliamo andare nel particolare mi toccherà scrivere
così:
Lorena Malfoy, 16 anni, aspettava un bambino da Duncan Potter,
17 anni.
E nel codice speciale di casa Malfoy, tutto questo significava
APOCALISSE, TRAGEDIA, ERESIA, MORTE MOLTO PRECOCE e chi ne ha più ne
metta.
Non contando che suo padre, dopo aver delicatamente ucciso il
giovane Potter, sarebbe morto per un collasso alle vie respiratorie.
E suo madre si sarebbe data all’alcool.
-E adesso?-
E adesso? Era incinta e tutto quello che sapeva dire era e
adesso?
-Potter, sono incinta, di te, a sedici anni e tutto quello che
riesci a dire è E ADESSO? Chiudi quella boccaccia o ti STROZZO!!.-
-Non preoccuparti, ci penserà tuo padre.- buttò giù, ironico il
ragazzo.
Adesso lo uccideva!! Oh si che lo uccideva! Non le importava che
suo figlio sarebbe nato senza padre…
Oh mio dio! Suo figlio…lei…lei non sapeva neanche cosa
significava fare la madre, visto che era stata cresciuta dalle
governanti.
Così fece l’unica cosa buona che suo padre le aveva insegnato,
quello che era stato anche il suo primo consiglio:
"Quando vedi un Potter, schiantalo o uccidilo, ti lascio
decidere."
***
Erano passate un paio d’ore e ancora Duncan si massaggiava il
suo famoso fondoschiena made in Potter, pezzo del corpo su cui era atterrato
dopo e grazie allo schiatesimo ricevuto da una Lorena quando più
indemoniata.
La ragazza in questione stava facendo un puco nel pavimento
dell’infermeria a furia di andare avanti e indietro mormorando frasi per lo più
sconnesse e senza significato logico, tanto che la Chip aveva tentato di
sottoministrare uno strano farmaco perché credeva che la ragazza fosse in preda
al Delirio.
Intanto Potter se ne stava tranquillamente seduto e guardava la
sua ragazza zigzagare per la stanza, ma osservava specialmente l’addome di
questa dove dentro c’era suo figlio, non gli sembrava poi così tanto
diversa…
Oh, beata ignoranza…
-C’è una sola cosa da fare!- asserì la ragazza dopo un po’ e
parecchio legno del pavimento consumato, dopo.
-Si?-
-Dirlo hai nostri!- confermò, osservando il suo ragazzo correre
alla scrivania della Chip e scrivere qualcosa su un foglio di
pergamena.
-Cosa diavolo stai facendo?-
-Scrivo una lettera la becchino, gli invio le misure per la
bara!-
-Ottima idea!-
***
Il giorno dopo erano tutti e due nell’ufficio del preside con
l’aria di che stesse andando al patibolo, aspettando i propri genitori per dare
la tanto lieta notizia.
Il caro Silente, ricordando il bei tempi in cui le scazzottate
tra Draco Malfoy ed Harry Potter erano all’ordine del giorno, aveva fatto
chiamare una squadra Auror professionista e un paio di MediMagi del San Mugo in
caso che a qualcuno fossero saltate le coronarie.
La porta si aprì e al proprio interno entrò una furia dai
capelli rossi che si scaraventò su Duncan con la stessa forza con cui l’uragano
Katrina si era scaraventato sull’America.
-Oh amore della mamma stai bene? Eravamo cooosiiiì
preooocuuupatiii! – e si stritolò il suo piccolo tra le braccia con la forza di
un boa assassino.
Una delle cose che Ginevra Molly Weasley in Potter aveva
ereditato dalla madre erano i suoi formidabili e favolosi abbracci
da macchina pressatrice che tutti i suoi figli adoravano come due dita
negli occhi.
Un Harry Potter armai quarantenne entrò nella stanza circolare
con un diavolo per capello seguito da Draco Malfoy e
Pansy-Carlino-Parkiston.
E a quel punto sia Lorena che Duncan si fecero il segno della
croce e invocarono Dio, Merlino, Magnana e addirittura Voldemort sperando in una
morte indolore che, ovviamente, non sarebbe tasta loro
concessa.
-Ehm…ehm…penso che i ragazzi abbiano qualcosa da dirvi…oh ma non
è forse qualcuno che mi chiama? Io…io vado a vedere…ciao!!- e anche Silente se
la filò temendo la sua vita.
-Ecco, papà io…io e Duncan dobbiamo dirvi una cosa abbastanza
impartante.- e gia da quell’ io e Duncan Draco Malfoy senti odore di
bruciato.
Duncan scattò un occhiataccia a Lorena che si corresse subito
–Ok, diciamo che è una cosa estremamente importante!-
-Su Lorena, dicci!- la incalzò sua madre
sorridendola.
-Io…io aspetto un bambino…-
E il sorriso di Pansy sparì dalla sua faccia, e decise che era
il momento di precisare -…di Duncan Potter.- e indicò il ragazzo che si era
fatto piccolo piccolo ne suo angolo.
Harry sbiancò, Ginny dilatò talmente gli occhi da assomigliare
alla sua vecchia amica Luna Lovegood, Pansy divenne cianotica e quasi cadaverica
ma quello che preoccupava di più Duncan non tardò ad arrivare…
-
COOOOOOOOSSAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
L’intero castello tremò, le finestre quasi si ruppero e le porte
stavano lì per scardinarsi quando un Draco Malfoy versione infernale con coda e
corna al seguitò il agguantò sul ragazzo che inerme cascò a terra.
-PAPÀ!-
-Malfoy lascia subito mio figlio…- Harry afferrò Draco per il
bavero della camicia e lo spinse dall’altro lato della stanza, poi guardo suo
figlio con occhi incandescenti-…l’onore di ucciderlo spetta a me!!!- e proprio
mentre stava per mettere fine alla vita del suo primogenito, Lorena decise di
intervenite:
-ORA BASTA!!!!-
L’intera torre si girò a guardarla.
-Il bambino è nostro e, nonostante desidero vedere Duncan morto
almeno se non più di voi, non voglio che nasca senza padre.-
-Quindi volete tenerlo?- precisò una cianotica Pansy sul orlo di
una crisi da panico –Si, vogliamo tenerlo…anzi faremo di più, ci
sposeremo!!-
E dopo questa stroncata finale tutto si ammutolì e neanche una
mosca osava volare, temendo per la sua stessa vita.
L’unica cosa che si udì su un botto sordo di chi il povero cuore
non aveva retto e, imprenda a molteplici infarti post-traumatici, crollò a
terra; e costui, anima pia, rispondeva al nome di Draco
Malfoy.