"Io ti
cambierò”
Il
principe non conosceva l’amore, si era dimenticato di come
fosse caldo il corpo di una donna e lei era solo una terrestre, fragile
e petulante.
La volontà di resisterle
era forte, come l’ambizione che gli scorreva nelle vene.
Non aveva bisogno del contatto intimo con un’altro essere a
lui bastava combattere.
“Vegeta,
io ti cambierò”. disse lei.
La
sua voce suadente non sarebbe riucita a confonderlo, la sua anima
solitaria non cercava compagnia.
“Vattene
stupida donna.” urlò.
Eppure
avrebbe dovuto essere spaventata, perché non tremava e
sembrava volerlo accarezzare?
Vegeta
io ti cambierò”. ripete.
La
mano sottile risalì lungo il braccio e sfiorò il
torace, le dita indugiarono su ogni cicatrice, segno di ogni singola
battaglia.
Si era lasciato cogliere di sorpresa e ora era lì in
silenzio, se solo si fosse avvicinata ancora sarebbe stata perduta, il
profumo della sua pelle era troppo intenso.
“Vattene,
lasciami solo” gridò.
Indietreggiò
di qualche passo.
Non voleva padroni nel suo destino, non ne aveva mai voluto, era sempre
stato libero anche quando freezer lo aveva
tenuto in pugno.
“Vegeta
io ti cambierò." sussurrò
Pazza
e ostinata perché ci credeva? Forse perché era
bello e perfetto, un esemplare unico che sprigionava fascino e mistero.
Adesso per lei non era minaccioso, freddo e spietato, ma soltanto un
uomo.
L’impossibile si poteva realizzare con la forza
dell’amore e durante quei lunghi mesi in cui lo aveva
osservato, dentro di lei si era accesa una speranza.
“Vattene,
sei irritante terrestre!” sbraitò.
Gli
occhi del saiyan la cercavano anche se la voce la respingeva, non aveva
più la forza di lottare era una battaglia già
persa.
“Io
ti cambierò” continuò
testarda.
l
loro corpi ebbero un sussulto, non avevano mai sentito un bisogno
così disperato di toccarsi, di potersi unire in un unico
respiro.
Era come se Vegeta avesse ritrovato la parte mancante della sua anima,
quella limpida, cristallina, azzurra.
Fu lui a parlare e udendo quella voce roca la donna ebbe
l’impressione di svenire, era insopportabile la
sensualità di quelle labbra mentre pronunciavano il suo
nome.
“Bulma”
sussurrò.
Forse
era tutto quello che riusciva a dirle, ma bastava per permetterle di
sperare, nei suoi occhi aveva letto troppo dolore, un dolore vivo che
non se ne sarebbe mai andato.
“Io
ti cambierò” mormorò.
Non
accadde nulla, niente urla, neppure imprecazioni, i suoi occhi selvaggi
si posarono su di lei.
Era un volto che non gli aveva mai visto, che pareva sprigionare una
luce intensa, calda come un raggio di sole e le parve di sentirlo sulla
pelle quel calore.
Corse verso di lui, cercò rifugio tra le braccia muscolose e
sudate che ora l’avvolgevano.
No, non era follia, ma amore, sincero, puro, immenso.
Le ombre del passato si allontanavano e una nuova luce illuminava la
loro vita.
Lei era tutto quello che aveva sempre voluto, che aveva sempre cercato.
Il saiyan si sentì felice per la prima volta, come
se la rabbia e la supremazia gli defluissero dalle membra e lasciassero
posto ad un’altro sentimento.
“Io
ti cambierò Vegeta” non
c’era altro che potesse dire, ne era sicura.
Tutte
quelle emozioni le impedivano quasi
di respirare, lui le scostò i capelli dal viso con un tocco
leggero, era indifesa e preziosa.
Rimasero entrambi in silenzio, un silenzio carico di speranza, di sogni
e di promesse.
Un silenzio che urlava ad ogni loro movimento, c’era una
nuova tenerezza in quei gesti e le lacrime che aveva cercato di
trattenere scesero, non poteva più fare a meno di lui e non
aveva paura a pronunciare quelle parole.
“Ti
amo Vegeta, io ti cambierò ”
Nel
medesimo istante le loro labbra si incontrarono, il principe non voleva
dar voce hai propri sentimenti, ma
malgrado cercasse di negarlo era convinto che Bulma lo avrebbe
cambiato, non riusciva a credere che fosse proprio lui che la stava
amando con tanta dolcezza, la strinse a sé senza nemmeno
pensarci.
Non gli importava in quel momento di essere diverso, era lei il suo
mondo, la sua conquista. La guardò in viso, il gelo del suo
cuore si era sciolto e le tenebre si erano diradate dalla sua mente.
Sì, il cambiamento era cominciato, lento, difficile, ma
possibile grazie ad una donna.
La desiderava più di quanto avesse mai desiderato essere
imbattibile, più di quanto avesse mai voluto superare
Kakaroth.
Bulma era qualcosa di meglio, perché era così
bella, perché era così tenace, perché
era lei l’unica donna che avrebbe amato in tutto l'universo.
Fine.
Scusate questo delirio e gli errori,
sono le 3.29 del mattino.
Non so cosa mi sia preso e ho
scritto queste righe.
Penso
che appena riuscirò ad alzarmi dal letto
cancellerò questa oscenità.
Grazie ora vado a nanna.
Un bacio – LORIGETA. ^^
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