Rivolta contro il Divino.

di Theresa_94
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Capelli poco curati, occhiaie, vestiti con cui probabilmente aveva dormito. Niente trucco, se non quello sciolto del giorno prima. Una piccola e invisibile lacrima all’angolo dell’occhio destro ricordava la nottata passata insonne e senza smettere di piangere.

Non era certo da Teresa Lisbon recarsi così al lavoro, farsi vedere in quello stato dai suoi sottoposti. Dai suoi superiori. Da Jane.

  Senza pensarci su due volte, ascoltò cosa il suo istinto le dettava: con passo veloce, ma allo stesso tempo felpato, tanto da non essere percettibile, entrò nel suo ufficio, chiudendo la porta alle sue spalle, lasciando poi che un piccolo singhiozzo risuonasse in quell’ambiente. Si sedette, non dietro la scrivania, non sul regalo bianco di Jane, ma sul pavimento e appoggiò la schiena alla pelle del divano, lasciando che la testa le cadesse indietro. Il morbido su cui atterrò le sembrò più piacevole del solito. Inspirò profondamente, le parve di riuscire il profumo di Jane. In effetti ormai il suo divano lo usava più lui che chiunque altro e alcune volte sembrava preferirlo anche a quello di pelle.

Chiuse gli occhi e senza volerlo, senza accorgersene si lasciò trascinare dalla mano tentatrice di Morfeo.
Disgraziatamente la stanchezza non le aveva fatto realizzare il motivo di quella smisurata morbidezza, il motivo per cui aveva sentito così vicino il profumo del suo consulente.

Si, perché Patrick Jane aveva passato li la notte, era rimasto in silenzio, stranito alla vista della sua collega in quello stato. La bocca gli diventò secca e gli sembrò che non conoscesse più una parola. Così decise di sollevarsi delicatamente il corpo, si alzò senza far rumore e prese delicatamente tra le braccia il suo capo, per poi poggiarla sul divano. Non sapeva nemmeno lui il perché, ma si tolse la giacca del suo tre pezzi e coprì il suo fragile corpo e lentamente si avvicinò al viso di quella donna meravigliosa.



  
  
Non molto lontano, nello stesso momento in cui tutto quello che stava accadendo, in cui, forse, un amore stava per sbocciare, in un piccolo paesino sperduto nel nulla, la festa che si stava tenendo in piazza venne interrotta: da una delle tante minuscole abitazioni si iniziarono a sentire mobili cadere, bicchieri rompersi e urla risuonare oltre le mura.

Mici71( Solo Mici per gli amici), la più grande in quel gruppo bussò alla porta da dove tutto quel trambusto proveniva, preoccupata come non mai.

“Theresa, pazithi, tutto bene?”

“No, non va tutto bene, per niente!” Gridò Theresa, con voce stridula, sconcertata ma forse anche un po’ felice.

“Jane, giacca, Teresa askjdft” farfugliò subito dopo la compagna.

“Pazithi apri per favore!” ordinò mici.

La ragazza contro voglia andò ad aprire, senza però smettere di fissare la TV.




  
Cantuccio dell’autore:

E rieccomi con una nuova pazzia. Ho appena finito una long e mi cimento già in un’altra?

Bene a parte questo che ne dite? L’idea è quella di portare avanti due storie parallelamente, quella dei nostri cuccioli preferiti e quella di un piccolo paesino con tutte coloro che appartengono (che naturalmente lo desiderano)  a questa fandom. Chi vuol far parte di questa long può avvisarmi o tramite recensione o (se non vi va di lasciare a questa povera pazza due parole) tramite messaggio privato.

Voi che dite… cosa è successo a Teresa? Che intenzioni ha Patrick? E cosa sarà successo a pazithi e Theresa? Al prossimo capitolo avrete molte risposte, sarà sicuramente più lungo, questo era soltanto un assaggio della mia pazzia muahahahhahahah.

Alla prossima,
Th.





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