Amore.
Ricordo la prima volta
che l'ho detto.
Una sera,
ricordo il tramonto.
Quel cielo,
segnava la fine di un giorno
la fine della mia sofferenza.
La luce di quella sera
D'un'estate che non finirà mai.
L'estate del mio cuore.
In festa,
come un bimbo
che vede suo padre
che torna dalla guerra.
Come una sposa
che vede il suo sposo
tornare dalla fortuna.
Resisterò mai ad un inverno?
Potrò mai resistere
se ne venisse uno
e tu non ci fossi?
Evitami questo dolore
tortuosa fatica
da portare in seno
come fosse un masso.
Ora sei qui,
mi abbracci,
mi consoli.
Asciughi,
con le tue dita,
le lacrime
che hanno solcato già da tanto
il mio viso,
per la paura di perderti.
Ti guardo,
mi guardi.
Un oceano di speranze,
le mie, che leggo nei tuoi specchi d'acqua.
E le tue labbra rosse si posano
inevitabilmente
sulle mie.
Come ho potuto sperare
di non esserne dipendente?
Puoi portare via la mia giovinezza.
Puoi portare via il mio amore.
Puoi portare via la mia anima.
Puoi portare via il mio cuore.
Ma ti prego,
non negarmi il dolce sapore
che assaporo come nettare e ambrosia
ogni volta che sigilliamo
il nostro patto,
silenzioso e romantico,
con le nostre labbra.
A.a.:
Ebbene, sono tornata a rompervi le scatole. Non pretendo che queste poesie vi piacciano, anche perché come dico sempre, non sono una poetessa, tutt'al più sono una sottospecie di scrittrice. Ma ho voluto provare, e questa vena poetica mi ha portata a scrivere queste cosine, che se si vuole si può anche solo chiamare schifezze, più che poesie. Sarei onorata di ricevere le vostre critiche in merito, e vi ringrazio in anticipo per le vostre recensioni, ma lo faccio anche se non recensirete.
Bacioni
Jade Shenanigans.
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