believeinme
Questa one-shot nasce dopo aver letto, ma soprattutto elaborato, il Capitolo 89.
Dire che scoprire quel capitolo
è stato uno shock è riduttivo e mi ci è voluto
quasi un mese per poter arrivare a scrivere qualcosa su quella notte.
Io, da kanamina convinta nel sangue e nella mente quale sono, sono
rimasta totalmente spiazzata, con un mare di emozioni e pensieri che
hanno iniziato a susseguirsi sin da quella prima scan postata e che
ancora adesso, all'alba dell'uscita del nuovo capitolo, non mi
lasciano. Vi regalo questa mia personale interpretazione di quella
notte, sperando che vi sia gradita e sperando di essere riuscita,
almeno un pò,a delineare il nostro amato Nobile.
Buona lettura!
Non so
cosa sia successo per farci arrivare fino a qui, stanotte, ma so per
certo che non farò di nuovo lo stesso sbaglio, non ti lascerò
scappare un'altra volta.
Tutti
questi mesi di solitudine, di freddezza, di lucida e folle strategia
sono svaniti come bolle di sapone nel momento in cui ho stretto le
mie braccia attorno al tuo corpo, o piuttosto quando ho sentito le
tue braccia intorno al mio.
Non mi
hai mai stretto così, forse solo quando eri bambina ed io ero il tuo
Nobile salvatore, quando non avevi ancora quel pudore che poi,
crescendo, ha fatto sì che tu ergessi una barriera insormontabile
tra di noi.
Ti ho
fatto del male, ti ho allontanata nel peggiore dei modi, facendoti
credere che non mi importasse più nulla di te, che fossi solo un
uomo che ti ha ingannata fingendomi buono mentre in realtà ero solo
un cinico e freddo assassino; e avrei continuato, lo avrei fatto fino
alla fine, fino a che questo mio cuore non fosse finito nella
fornace, cercando di dare un senso a questa inutile vita eterna e
vuota.
Avrei
continuato, se solo Kaien non mi avesse raggirato con quel colpo
basso.
Tu, il
mio unico punto debole, la mia unica ragione di vita, il motivo che
mi spinge a desiderare la morte.
E'
stato abile tuo padre, ha saputo giocare l'unica carta possibile per
fermarmi, o forse, per fermare entrambi, perché ho capito che anche
tu ti sei spinta oltre il punto di non ritorno.
Perché
quel gesto estremo, Yuuki? Perché cancellare tutti i ricordi che
Kiryu aveva di te? Non vuoi che abbia rimpianti e ricordi tristi con
cui convivere, lo capisco, ma ti rendi conto che così hai messo
fuori gioco l'unica persona in grado di stare al tuo fianco?
Cancellando
i ricordi a lui, hai strappato me dalle braccia della morte e mi hai
riportato nelle tue, che ora sono così forti e salde.
Avrei
dato tutto ciò che avevo per sentire questo abbraccio tanto tempo fa
e chissà, se lo avessi ricevuto, magari...
Perché
mi stringi così, Yuuki? Non è solo paura che io scappi ancora, c'è
qualcos'altro che ti turba e che non ti permette di lasciarmi andare,
lo so.
Non me
ne andrò, te lo prometto, non me ne andrò mai più e questa notte,
se vuoi, segnerà per noi un nuovo inizio.
Ho
sbagliato a lasciarti andare, tanto tempo fa; sarei dovuto restare e
affrontarti, avrei dovuto dirti apertamente che non era colpa tua, ma
mia. Non era il tuo amore a non essere abbastanza, era il mio. Non ti
bastavo, non eri felice, non sorridevi, non mi desideravi, non mi
abbracciavi.
Sono
scappato scaricando la colpa su di te quando in realtà sono io che
non sono riuscito a farmi amare.
E
adesso, Yuuki, saresti pronta ad amarmi? Saresti pronta a rimanere al
mio fianco, ora che hai capito chi sono?
Dimmi che la mia
solitudine non ti fa più paura, dimmi che vuoi strapparmi alla
morte, dimmi solo che hai fiducia in me e vuoi che resti con te.
Le tue
braccia intorno al mio collo mi costringono a chinarmi per
avvicinarmi a te in un bacio che mi toglie il respiro e che accende
i miei sensi.
Non
sai cosa stai facendo, Yuuki, proprio non lo sai.
Non ho
più nulla da perdere, e questa notte sono disposto a tentare il
tutto per tutto pur di farti capire chi sono.
E' ora
di smetterla, Yuuki, e di chiudere questo eterno dilemma che affligge
il tuo cuore da troppo tempo. Se vuoi uno come me, ecco cosa ti
aspetta, te lo dimostro subito. Saprai accettarmi, anche così?
Ti
stringo così forte che sento che potrei farti sparire dentro di me e
non ho più remore nel dimostrare i miei sentimenti e il mio
desiderio perché è giunto il momento che tu capisca dove risiede il
tuo cuore, Yuuki.
Ti
sollevo allo stesso modo in cui feci la notte in cui ti ho portata
qui dopo averti risvegliata, come una sposa, la mia sposa, e ti porto
in una camera a te sconosciuta, che ho sempre tenuto nascosta.
Ti
abbandoni a me e, nel tragitto, la tua testa appoggiata alla mia spalla
e le tue braccia che mi tengono stretto mi fanno capire che non hai
paura, che dopo tutto ti fidi ancora di me.
Non
smettere mai, Yuuki, non smettere adesso, perché non ce la farei.
“Dove
siamo?”, mi chiedi stupita, quando ti faccio entrare in una camera
sontuosa, con un enorme letto a baldacchino e delle grandi vetrate.
“Questa
è la camera che avevo fatto preparare per noi sin dal nostro primo
arrivo in questa casa”, ti confido.
Sgrani
gli occhi fissandomi con stupore.
“E
per tutto questo tempo...” cominci a dire, imbarazzata ed
incredula.
“...ho
tenuto questa camera sempre pronta, con la speranza di poterla
dividere con te, un giorno”.
Ti
metto giù, il senso di vuoto che subito avverto, dovuto alla
mancanza di un contatto così stretto con il tuo corpo, viene
immediatamente mitigato dalla tua mano che prende la mia e mi conduce
verso quel letto.
“Yuuki...se
noi ora...” cerco di dire.
Mi
posi un dito sulle labbra, mettendomi a tacere.
E va
bene, che sia come vuoi, lasciamo le parole fuori da questa camera e
che il destino faccia il suo corso.
Ti
stringo a me e per l'ennesima volta sento le tue braccia chiudersi
dietro la mia schiena. E' bello questo contatto, mi riscalda il cuore
e mi fa venire voglia di cercare le tue labbra, che docili si
lasciano trovare e seguono le mie, in un bacio lento, dolce,
appassionato, che chiede ed esige un contatto più profondo che tu
non mi neghi, mentre le tue mani lentamente si spostano tra i miei
capelli e li afferrano, obbligandomi ad avvicinarmi ulteriormente a
te.
Ora
non si gioca più, ora siamo finalmente io e te, come avremmo dovuto
essere tanto tempo fa e, come spero, saremo ancora in futuro.
Devo
staccarmi per guardare i tuoi occhi e tremo nel momento in cui non
scorgo paura in essi, tremo perché so che da questo punto in poi,
non mi fermerò più, Yuuki.
Brucia
la passione dentro di me sentendoti rabbrividire e sospirare quando
sfioro il tuo collo con le labbra dischiuse, facendoti sentire le mie
zanne che ti solleticano la pelle mentre le mie mani cominciano
lentamente a farsi strada sul tuo corpo liberandolo dai vestiti,
seguite dalle tue che compiono gli stessi gesti su di me.
Sento
il tuo corpo così vicino al mio e non riesco a resisterti, per
quanto io ci stia provando, così mi arrendo alla carezza della tua
pelle bianca come la luna a contatto con la mia mentre le tue dita
che scivolano tra i miei capelli e le tue braccia strette attorno a
me mi fanno percepire ogni tuo piccolo movimento, facendo diventare
insopportabile questa tensione che avverto.
Ti
conduco lentamente verso quel grande letto che ci aspetta da troppo
tempo e questa notte, se tu lo vorrai, ti dimostrerò che puoi ancora
credere nel nostro amore, che puoi ancora credere in me.
Non
credo di averti mai desiderato così tanto e te lo dico, te lo ripeto
all'infinito, perché voglio che tu mi creda, voglio farti
dimenticare tutto ciò che ti ho fatto, voglio cancellare dal tuo
cuore il dubbio che io stesso ho instillato.
Ti amo
come non mai, non ho mai smesso un solo istante di amarti e voglio
fartelo capire, voglio sentire che mi credi, che ti fidi di me, e
questa volta non voglio sentirlo solo dalla tua voce, che bassa e
carezzevole sussurra il mio nome, voglio sentirlo dal tuo corpo.
La mia
mano scivola leggera sulle tue nudità perché non voglio spaventarti
e mi infiammo quando inizio a sentire le reazioni della tua pelle,
dei tuoi muscoli che si rilassano, dei tuoi primi gemiti e sospiri
sussurrati timidamente al mio orecchio.
Le tue
braccia non mi lasciano andare neanche adesso che ho voglia di
scoprire tutto il tuo corpo con le mie mani, con la bocca, con ogni
parte di me. E' un fuoco delicato il tuo tocco sulla mia schiena ed è
una scia infuocata quella che sento sulla pelle mentre le tue mani
scendono lentamente verso i fianchi, fermandosi imbarazzate non
sapendo cosa fare.
“Lasciati
andare”, ti sussurro facendoti rabbrividire “sei al sicuro, qui
con me...”
Non
c'è posto più sicuro che al mio fianco, ti ricordi quando te lo
dissi la prima volta?
Ed è
vero, non esiste altro posto più sicuro che tra le mie braccia,
quelle braccia che ti hanno presa per la prima volta appena nata, che
ti hanno adagiato sulla neve quella maledetta notte, che ti hanno
accolta ogni volta che venivo a trovarti a casa del Direttore, che ti
hanno sorretta mentre ti riportavo in camera dopo averti risvegliata,
che ti hanno cullata mentre eri priva di sensi, nel mio mausoleo.
Sono
le sole braccia che conosci, le uniche di cui ti fidi, lo so, le
uniche che ti danno calore, protezione, sicurezza e adesso, amore.
Lasciati
andare, amore mio, e lasciami scoprire questo corpo che ho visto
crescere, che ho protetto e desiderato, che conosco così bene ma è
sconosciuto al tempo stesso perché è la prima volta che lo vedo con
gli occhi di un uomo, il tuo uomo.
Il mio cuore manca un battito quando avverto le tue gambe che
lentamente cambiano posizione e si serrano attorno ai miei fianchi,
lasciandoti esposta, in una muta richiesta che non posso non capire.
“Yuuki...” ti sussurro, mentre ti avvolgo a me, mettendoti una
mano sulla testa per aiutarmi nel movimento, sperando di non farti
male.
“Yuuki...dimmi se devo fermarmi...” ti chiedo, pronto a farmi
strada dentro di te, senza lasciare andare il tuo sguardo che rimane
incatenato al mio per tutto il tempo, cercando di essere il più
gentile possibile, mentre tu ti aggrappi alla mia schiena e le
lacrime rigano il tuo volto.
Non era questa la prima volta che avevo immaginato per noi, avrei
voluto accadesse in un altro momento, con un altro stato d'animo, con
maggiore gioia e serenità e il pensiero che quelle lacrime siano
dovute alla tristezza mi fa sentire un macigno sul cuore.
E' tutto sbagliato, adesso lo capisco. Tu non ti fidi di me, non
credi più in noi due, ti ho persa definitivamente, ora lo so.
Vorrei scappare da te, da questo letto, da questo momento di
illusione che ho cercato con tutte le mie forze di far diventare
realtà e lentamente lascio la presa intorno alle tue spalle,
sollevando leggermente il mio corpo dal tuo.
“Kaname...” mi chiami, allarmata.
Non riesco a guardarti, tanto meno a risponderti.
“Kaname, non andare via...non adesso...” mi sussurri,
accarezzandomi il viso, seguendo i lineamenti del mio volto con una
serie di baci che terminano sul mio collo, dove ti fermi, stuzzicando
la mia pelle con le labbra e con la lingua, mentre le tue zanne
iniziano a chiedere ciò che per tanto tempo è stato loro negato.
Non è ancora il momento per quello, Yuuki. La tua sete dovrà
aspettare ancora, così come la mia, perché in questo momento io
voglio soltanto amarti come un uomo ama la sua donna, come fanno due
normalissimi umani innamorati, anche se umani non lo siamo. So che ti
manca la tua umanità, Yuuki, so che vorresti tornare indietro ma
stanotte lasciami fingere e gioca con me, facciamo finta di essere
due umani che si amano per la prima volta e dimentichiamo il
prepotente ed insaziabile desiderio di sangue.
Le tue braccia mi tirano giù, siamo nuovamente a contatto, pelle a
pelle e il tuo ventre, abituatosi alla mia presenza, comincia a
reagire con dei piccoli movimenti che ci portano entrambi a
socchiudere gli occhi, gemendo. Inizio a muovere i fianchi lentamente
e la tua schiena si inarca invitandomi ad approfondire il contatto ed
ad aumentare le spinte, mentre le tue mani salde sui miei avambracci
mi impediscono di allontanarmi da te e dalle tue labbra, che
rimangono incatenate alle mie fino a che i nostri corpi non iniziano
a tremare, vinti da un'ondata di piacere che ci travolge insieme,
allo stesso momento.
Muoio e rinasco ad ogni tuo gemito, sento il tuo cuore battere
impazzito facendo eco al mio, affondo le mie dita tra i tuoi capelli
mentre sento le tue unghie conficcarsi nella mia pelle.
Il tempo si ferma, in questa stanza millenaria che vive per la prima
volta in questa strana notte. Si sentono solo i nostri gemiti e i
nostri nomi ripetuti all'infinito, in attesa che i nostri cuori
riprendano il loro normale ritmo e i corpi smettano di tremare.
Mi
accoccolo su di te, appoggio il viso nell'incavo del tuo collo e
respiro profondamente, assaporando il profumo della tua pelle che in
questo momento è così particolare, perché sento in esso delle note
diverse, che so essere provocate da me. Resto così per un tempo
infinito, mentre le tue mani continuano ad andare su è giù per la
mia schiena, fianchi, spalle, viso. E' una carezza continua, la tua,
mentre io non faccio altro che tenerti stretta a me.
“Kaname, lasciami...mi fai male...” mi dici, sorridendo.
“Non andrò da nessuna parte, te lo prometto”, continui,
guardandomi fisso negli occhi.
Mi regali un bacio leggero e poi, inaspettatamente, vedo comparire
per la prima volta sul tuo viso quel sorriso che nasce dal profondo
del cuore che non avevo ancora mai visto ed è un sorriso per me,
solo per me, che mi fa capire che vale la pena vivere.
Ora sei mia, sei solo mia, lo vedo, lo capisco e lo capisci anche tu.
Mi addormento tra le tue braccia, consapevole che di ciò che ci
attende domani, ma fiducioso del fatto che questa volta sarai al mio
fianco ad affrontarlo, perché adesso credi nel nostro amore, e credi
in me.
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