Nothing but the rain

di ferao
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Apollo/Starbuck, "Ferisce più la lingua della spada"


Ci sono solo parole, tra loro. Si sono ridotti a questo.
Eppure sembrano fatti apposta per toccarsi; non dovrebbe esserci tutto quello spazio tra i loro corpi, né tutta quella freddezza nei loro sguardi.
Invece.
Lee si distende completamente nel suo posto letto e chiude gli occhi. Cerca di non pensare a nulla, ma nella sua mente si alternano i ricordi delle occhiate ironiche di Starbuck e delle sue parole taglienti, velenose.
Possibile che ormai si limitino a quello?
Inspira ed espira, in un vago tentativo di calmarsi. Cerca di consolarsi pensando che le ha risposto per le rime, oh, altroché: Kara ha una linguaccia, ma lui sa come trattarla.
Peccato che sia sempre più difficile. E che ogni sarcasmo – da parte sua o di lei – gli costi solo sofferenza.
Dèi, datemi un migliaio di caccia cylons, ma non un’altra discussione con quella donna.
Sbuffa e si rigira su un fianco, infastidito dai suoi stessi pensieri.
Non fare l’idiota e dormi. Il tuo turno ricomincia tra sei ore esatte.
Chiude gli occhi e finalmente si addormenta, cullato dalla risata ironica e schernitrice di Starbuck.

 




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