HURT
Ferita
Testo
canzone
Pensieri di Sharpay
Ricordi
di Sharpay
Seems like it was yesterday
when
I saw your face
You told me how proud you were
but
I walked away
If only I knew
what
I know today
E
pensare che sembra ieri, quando ho visto il tuo
viso, il tuo meraviglioso sorriso. Quell’ultima volta,
prima che... no, non riesco neanche a dirlo, a pensarlo. E dire che
sono passati già 6 mesi... Non ce la faccio. Non
riesco ad andare avanti, a superare questa situazione senza via d’uscita, a
dimenticare. Ogni notte, ogni singola notte sogno di quel
giorno, quel terribile giorno in cui ho rovinato tutto, in cui la mia
vita è andata in pezzi... Il 25 Agosto.
Era il
“gran giorno”: il debutto nel mio primo musical a
Broadway. Proprio così, dopo tanta fatica e tanto lavoro, ho realizzato
il mio sogno di recitare lì, dove si diventa famosi. Ma
quel giorno, che doveva essere il più bello della mia vita, non andò come
speravo.
La
mattina litigai con te: non ti piaceva che io recitassi, lo trovavi inutile e
ridicolo. Certo... come potevi tu, campione del basket, capire quanto fosse
importante per me ciò che a te non sembrava altro che uno stupido
“passatempo”?
- PERCHÉ,
PERCHÉ NON RIESCI A CAPIRE, ZEKE? OGGI È IL MIO GRANDE GIORNO! PERCHÉ NON PUOI
ESSERE FELICE PER ME, PER UNA VOLTA? -
-
Sharpay, io sono felice per te, e non sai quanto... Ma...
-
- “MA”
COSA? PERCHÉ DEVE ESSERCI UN MA? ... La sai una cosa? Io speravo con tutto il
mio cuore che tu oggi mi avresti appoggiata, e mi
saresti venuta a vedere, ma ho capito che è inutile anche solo chiedertelo,
ormai... Mi hai delusa, Zeke... -
-
Sharpay, aspetta... IO TI AMO! -
- Se mi
ami, dovresti capirmi... -
E con
quest’ultima frase, me ne andai. Ti lasciai.
Rabbia,
confusione, tristezza, paura, dubbio, riempivano la
mia mente.
Ma
non potevo lasciarmi distrarre. Così, quella sera, recitai con tutta me
stessa, meglio di come avessi mai fatto, cercando di no
pensare a te... Anche se speravo con tutto il mio cuore che tu fossi lì, fra
il pubblico, ad applaudirmi.
Fu alla
fine dello spettacolo che ti vidi. Eri venuto dietro le
quinte, avevi un mazzo di rose bianche in mano. I miei fiori
preferiti... E sorridevi, guardandomi mentre mi avvicinavo a te, senza sapere
cosa dire.
Ero
ancora arrabbiata. Anzi, furiosa...
Ricordo
ancora perfettamente le tue parole:
-
Sharpay, ti ho vista stasera e... Sono stato uno
stupido, davvero, io non sapevo... Ora ho capito cosa significhi per te
recitare...-
Mi
guardasti negli occhi, con i tuoi occhi scuri e dolci. Poi, continuasti:
- Sono
orgoglioso di te, Sharpay. -
Capii che
volevi fare pace, rimettere tutto a posto. Sapevo che eri sincero. E io, io
ero solo una stupida egoista, troppo orgogliosa per
rendersi conto di sbagliare. Ancora furiosa, non ti perdonai. Anzi,
feci qualcosa di peggio: ti delusi. Ti voltai le spalle, e, senza dire una
parola, me ne andai.
Fu il più
grosso errore della mia vita, e fu l’ultima volta che vidi il tuo sorriso.
Se solo avessi saputo...
...Quella
sera guidavi troppo veloce tornando a casa, Zeke...
Un’ora
dopo. Una chiamata dall’ospedale. Ero così confusa che capii solo alcune
parole di quelle che mi diceva l’infermiera al
telefono: “Fidanzato... incidente d’auto... vuole vederti... pericolo di
morte”.
Quelle
ultime tre parole non si cancelleranno mai dai miei ricordi.
Con quelle parole che rimbombavano nella mia testa come un
triste presagio, un avvertimento del destino, corsi, come non avevo mai
corso prima.
Arrivai
all’ospedale, entrai nella tua stanza, mi sedetti accanto al tuo letto.
Guardai i
tuoi occhi: chiusi. La tua camicia: bagnata dal sangue
ancora fresco. Poi il tuo torace: fermo...
E
allora capii. Era troppo tardi...
Scoppiai
in lacrime all’istante: quelle gocce di dolore, di rabbia, di disperazione,
bagnavano il mio viso annebbiandomi la vista e la mente.
Roventi fiumi d’acqua sulle mie guance arrossate.
Gli occhi gonfi e la mia bocca aperta in deboli singhiozzi, le mani tremanti.
Mi appoggiai sul tuo forte petto, e, inghiottendo il groppo che
avevo in gola, con la voce ancora rotta dai
singhiozzi, riuscii solo a gridare:
- Zeke...
mi dispiace io... IO TI AMO! -
Quelle
parole mi tolsero il fiato, mi lacerarono la gola,
e il cuore. Ma quelle parole sofferte, dette quando
tutto era ormai finito, tu non avevi potuto udirle. Alzai lo sguardo sul tuo
viso, sperando e illudendomi di leggervi un’espressione serena.
Ma non fu così.
Eri morto
con la convinzione che io non ti amassi più. E questo, questo non me lo
perdonerò mai...
Disperatamente, con movimenti vani, inutili ma desiderati, dettati solo dal
cuore, con le ultime forze rimaste, alzai la testa, posai delicatamente le mie
labbra bagnate dalle lacrime, sulle tue, fredde e ormai prive di vita.
Un ultimo, inutile, disperato bacio, che solo io ricorderò...
E
ricominciai a piangere copiosamente, più di prima, sul tuo petto immobile e
freddo. Restai tutta la notte così, senza dormire, continuando a versare tutte
le lacrime che avevo in corpo, tremando, sussurrando debolmente il tuo nome
fra i singhiozzi, come sperando che tu potessi rispondere.
Fu la
notte peggiore della mia vita...
La
mattina presto, arrivarono Troy, Chad, Gabriella e Taylor.
E
quanto ti videro, quando CI videro, scoppiarono anche loro a piangere.
Vennero
ad abbracciarmi, a sussurrarmi parole di conforto... Non provai
nulla. Ero svuotata di qualsiasi emozione o sentimento, se non quel grande,
immenso dolore che mi opprimeva e mi opprime ancora
oggi.
Poi
arrivarono gli infermieri, per portare via il tuo corpo, ma non riuscirono a
farmi staccare da te. Ti stringevo con tutte le mie forze, farfugliando:
-No!
Non... portatemi... via... Zeke! -
Furono
Troy e Chad che, a malincuore, dovettero separarmi
da te, mentre Gabry e Tay cercavano di farmi calmare con parole di conforto.
Ma non udii nulla... Continuavo a singhiozzare
piano, ero scossa dai brividi, tremavo da capo a piedi e mi girava la testa.
E,
quando vidi la tua camicia bianca, macchiata dal sangue, ancora zuppa per le
mie lacrime, non potei non ricominciare a piangere...
Le ore
successive furono terribili. I miei quattro amici mi stettero sempre accanto,
cercando di consolarmi, ma per me era come se non ci fossero.
Ero sola.
Sola col mio dolore...
Il giorno
dopo, il funerale. Al tuo funerale, Zeke, piansero tutti.
Piansero
i tuoi familiari.
Piansero
tutti i nostri ex-compagni di scuola, compresi i Wildcats,
il Club delle Scienze e il Drama Club.
Piansero
Troy e Chad, i tuoi migliori amici di sempre.
Piansero
Taylor e Gabriella, sulle spalle dei loro ragazzi.
Già, loro
avevano una spalla su cui piangere... ed io? Io non avevo più nessuno. Stavo
in piedi, in disparte, piangendo silenziosamente. SOLA.
Dopo la
tua morte, Zeke, nessuno è stato più lo stesso. Hai lasciato un
grande vuoto nel cuore di ognuno di noi.
Tu, un ragazzo semplice, simpatico, generoso, con la
passione per il basket e per la cucina. Già, facevi dei dolci
buonissimi... E pensare che la nostra storia insieme è
cominciata quando mi hai regalato i tuoi biscotti con gocce di cioccolato...
A
questo pensiero, per la prima volta dopo tanto tempo, sorrido. Fra le
lacrime... E’ notte. E io piango per te ogni notte,
Zeke.
I would hold you with my arms
I would take the pain away
Thank you for all you’ve done
Forgive all your mistakes
There’s nothing I wouldn’t do
to
hear your voice again
Sometimes I wanna call you
but
I know you won’t be there
E
ogni notte, stringo forte il mio cuscino, proprio come vorrei stringere te.
Vorrei abbracciarti, accarezzarti, baciarti. Ma non
posso, e soffro terribilmente. E in questo momento vorrei solo trovare un modo
per liberarmi di tutto questo dolore, che da 6 mesi non mi ha
abbandonata per un secondo. Come si può vivere
così? Lo giuro, non c’è niente che non farei per poter sentire di nuovo la tua
voce... La tua voce calda e profonda, che sussurra la mio
orecchio “Ti amo, Sharpay” , e che, dolce, si insinua nella mia
testa. E invece, tutto ciò che posso fare è urlare
il tuo nome fra i singhiozzi, chiamandoti, come sperando che così tu tornerai
da me. Ma non succederà. Non tornerai mai più...
E
ti ringrazio, Zeke, per tutto ciò che hai fatto per me: i sacrifici, le tue
dolci parole, i tuoi abbracci, i tuoi baci, le rose bianche....
Anche
se è tardi, perdono tutti i tuoi errori. Ormai non importa più...
I’m sorry for
blaming
you,
for
everything
I just couldn’t do
And I’ve hurt myself,
by
hurting you
Tu non sai quanto mi dispiace, quanto mi faccia male averti biasimato,
criticato, incolpato di non capirmi, quando in realtà eri l’unico a riuscirci
davvero. Ma la cosa che mi dispiace di più, è
averti voltato le spalle senza perdonarti, quella sera. É l’unica cosa che non
riuscii a fare, per colpa del mio stupido orgoglio.
Per questo ti ho ferito... E ferendo te, Zeke, ho ferito anche
me stessa. La cicatrice che la tua morte ha
lasciato in me non si rimarginerà mai.
Some days I feel broke inside,
but
I won’t admit
Sometimes I just wanna hide,
‘cause it’s too I miss
And it’s so hard to say goodbye,
when
it comes to this
C’è una cosa che devi sapere, Zeke: la tua morte mi ha
sconvolta e cambiata profondamente. Sono tornata ad essere la Regina di
Ghiaccio. So che tu non lo vorresti, ma io ero cambiata,
aprendomi di più, soltanto per te, perché ti amavo. Ora che non ci sei più, è
tutto inutile. Mi sono chiusa in me stessa, fingo di
essere felice e spensierata, quando in realtà dentro sono devastata,
distrutta, disperata. Quella che mostro agli altri, è solo una maschera di
freddezza e di egoismo. Ma
dietro quella maschera, si nasconde la vera Sharpay. Una Sharpay debole,
fragile, triste. E sola. Se tu mi vedessi così...
di certo non mi riconosceresti. Stento a
riconoscermi persino io stessa... E anche i miei amici. Per fortuna però, con
loro cerco di essere la Sharpay di sempre, per non
farli preoccupare inutilmente per me, facendogli credere che ho dimenticato.
So che questo è mentire, e specialmente con gli amici non si dovrebbe, ma lo
faccio a fin di bene, e solo per loro... Perché
sono gli affetti più cari che mi sono rimasti.
A
lavoro, invece, sono proprio un’altra persona, Regina di Ghiaccio in tutto e
per tutto. Sai, ho continuato a recitare... The
show must go on, no? Lo spettacolo deve
continuare. Ora, sono anche migliorata come attrice, perché recito, e fingo, e
mento sulla mia felicità da 6 mesi ormai.
... No, questa non sono io. A volte mi chiedo: “Che fine ha fatto la grintosa,
solare, determinata e testarda Sharpay?”. E allora,
sai cosa mi rispondo? “E’ morta con Zeke”. Ed è
così. So bene che dovrei farmi una nuova vita, una famiglia magari, come
sicuramente vorresti tu, ma... non ce la faccio. Perché
ricominciare significherebbe dirti addio. E,
arrivati a questo punto, è troppo difficile... se non impossibile.
Would you tell me I was wrong?
Would you help me understand?
Are you looking down upon me?
Are you proud of who I am?
There’s nothing I wouldn’t do
to
have just one more chance,
to
look into your eyes
and
see you lookin’ back
Fra le lacrime, riaffiora, prepotente, la rabbia.
Vorresti dirmi che ho sbagliato, che ho torto?
Vorresti forse aiutarmi a capire i miei errori?
Mi stai guardando dall’alto in basso, magari impietosito e compassionevole?
Sei orgoglioso di come sono ora, la Regina di Ghiaccio?
NO.
La risposta a tutte queste domande, a tutti questi dubbi è
no.
Non faresti niente del genere, perché... Perché tu
mi ami. Ed è per questo, solo per questo che vorrei
tanto un’altra chance, farei qualsiasi cosa per averla.
Una chance per dirti - Ti amo Zeke, e ti ho perdonato... - per fartelo
sapere, così da poter guardare nei tuoi occhi e vedere che ci ripensi, che
ora, finalmente, puoi morire sereno.
Oh, Zeke, non sai quanto lo vorrei...
If I had just one more day
I would tell you how much that I’ve missed you
since
you’ve been away
Oh, it’s dangerous,
it’s
so out of line
to
try to turn back time
Se
avessi solo un altro giorno, o anche solo un’ora, un minuto, ti direi quanto
mi sei mancato e quanto ho sofferto dal giorno in cui tu te ne sei andato via,
via da me, abbandonandomi così a me stessa. Ma è
pericoloso pensare queste cose. Perché se io
davvero avessi la possibilità di rivivere quel momento in cui tu mi dicesti -
Sono orgoglioso di te, Sharpay -, io... non credo che ce la farei.
E’ pericoloso, troppo pericoloso, cercare di far tornare indietro il tempo...
... And I’ve hurt myself
by
hurting you...
Oggi sono passati esattamente 6 mesi da quel terribile giorno.
E’ Natale, ed io lo passo da sola. Da sola seduta
sul mio letto, sorseggio una cioccolata, il mio sguardo si perde
fuori dalla finestra... La neve scende bianca e
pura, rendendo il paesaggio bianco nonostante il buio della notte. E’ raro che
nevichi, qui ad Albuquerque. Ma tu, questo paesaggio così
bello, che fa sognare e riflettere allo stesso tempo, non puoi vederlo...
Ti amo, Zeke. E mi manchi da morire.
É
per questo che ti sto scrivendo, e cantando al vento, questa canzone.
Sai come l’ho intitolata?
Hurt.
Ferita.
Perché ferendo te, Zeke, ho ferito anche me
stessa...
Ferita...
Ho scritto questa fan-fiction in un momento di depressione (si vede, eh?), e
ammetto che il mio intento era quello di far
piangere, o anche solo commuovere, voi che leggete. Per me che scrivo, la
parte più tragica e più “forte” è il flashback sulla morte di Zeke... ci ho
messo tutta me stessa per farlo sembrare il più reale possibile. Avrei voluto
rendere così anche le riflessioni di Sharpay, visto che,
ora come ora, mi sembrano piatte e banali. Purtroppo, non ci
sono riuscita... ammetto la mia colpa.
Forse, vi starete chiedendo come mai scrivo la mia prima fan-fiction sulla
coppia Zeke/Sharpay (come chiamarla? Zekepay o
Sharzeke? datemi un
consiglio), beh, lo faccio perché questa coppia mi sembra molto poco presa in
considerazione. Insomma, nella maggior parte delle ficcy
Sharpay sta con Troy (coppia che personalmente non mi da alcun fastidio, ma
non so immaginarla) o con un nuovo personaggio. Spero anche di spingervi,
così, a scrivere di più di questa coppia, che a me, sinceramente, sembra
perfetta.
Ah, quasi dimenticavo: la canzone è Hurt di
Christina Aguilera, vi consiglio vivamente di
metterla come sottofondo mentre leggete, io ci ho provato, e la storia rende
molto di più così.
Sarei anche molto felice se mi lasciaste un
commento, anche solo per farmi sapere che l’avete letta. Ovviamente, visto che
sono una scrittrice 14enne alle prime armi, le
critiche sono più che bene accette!
Le risposte ai commenti le scriverò nella mia nuova
long-ficcy, che posterò in questi giorni e che si
chiamerà “Tutto per una sola notte” (il titolo è provvisorio, ma sono quasi
sicura che sarà così).
Spero tanto che la storia vi sia piaciuta, ora la
smetto fare la chiacchierona e scrivere poemi, che sennò come minimo mi
lanciate i pomodori attraverso lo schermo XD XD XD
Un bacione a tutti,
*AqUa
PrInCeSs*