And I know
you love Shrek
because
we've watched it 12 times
and
maybe we're hoping for a fairytale too
«Zayn, ma sei coglione o che altro? Perché l'hai
staccato?!» starnazzò Olivia Horan mettendosi
seduta con la schiena incredibilmente dritta, distanziandosi dal suo
ragazzo.
Come aveva osato Zayn Malik dei suoi stivali spegnere il televisore
proprio nel momento cruciale di Shrek, proprio quando Fiona si rendeva
conto di amare quel buffo orco? Il pakistano sapeva benissimo che
andava lettermanete pazza per quel cartone, e puntualmente questa scena
si ripeteva quasi ogni sera: Olly cominciava a guardare Shrek con
un'enorme ciotola di popcorn in mano, arrivava Zayn in mutande e con
una birra in mano pretendendo il telecomando e soprattutto pretendendo
di voler vedere The Walking Dead, ovvero il telefilm più
scabroso e orrendo di tutta la televisione inglese.
«Dai,
Ols, quante diavolo di volte l'abbiamo visto 'sto cartone? Ormai sono
dodici di fila!» sbuffò il moro lasciandosi cadere
sul divano e cingendo la ragazza con entrambe le braccia.
Adesso erano tutti e due sdraiati sul divano l'uno al fianco
dell'altra, sebbene Olivia cercasse di divincolarsi: la presa ferrea di
Zayn purtroppo non gli permetteva neanche un minimo spostamento.
«Tra
due minuti inizia The Walking Dead! Ci sono le nuove puntate, ti
prego!» riprese lui, notando che Olly aggrottava le
sopracciglia e assumeva man mano che i minuti scorrevano un'espressione
sempre più minacciosa. Quell'espressione voleva dire
soltanto una cosa: Zayn sarebbe andato a letto senza cena, oppure
avrebbe dovuto portare fuori Hatchi per il resto della settimana, e
questa era la peggiore delle punizioni che Olivia avrebbe potuto
imporgli.
«In
quel telefilm l'unica cosa decente è Norman Reedus, e non
intendo sorbirmi quaranta minuti di strazio e di sangue
gratis!» esclamò acida l'irlandese, mettendo su il
broncio e dandogli un buffetto sulla guancia.
«Allora
io cosa dovrei dire? Mi stai facendo uscire 'sto orco ciccione anche
dalle orecchie!» stavano discutendo per una cosa tanto
ridicola quanto inutile, e infatti entrambi si stavano sforzando per
cercare di non ridere a crepapelle: facevano sempre così,
litigavano - la maggior parte delle volte era Olivia ad arrabbiarsi per
prima -, si guardavano negli occhi e tutto finiva con un bacio. Sempre.
«Tu
non capisci la morale di questo cartone! Sei soltanto uno stupido
ignorante - urlò lei dimenandosi e cercando di liberarsi da
lui - e non capisci mai nulla!»
In effetti Olivia teneva tanto a quel cartone per certe ragioni che sin
da quando aveva circa dieci anni s'era messa nel cervello: Shrek
insegnava che l'amore esisteva, ed esisteva in ogni caso. Non c'era la
fisicità o il quoziente intellettivo o ancora il reddito a
poterlo fermare, l'amore c'era da sempre e avrebbe continuato ad
esistere incondizionato e imprevedibile.
Questo Olly aveva cercato di capirlo sin da subito, ma l'unica forma
d'amore che aveva conosciuto durante l'adolescenza era quello per il
poster di Orlando Bloom appeso al muro della sua stanza, niente di
più. E non erano bastate le prese in giro da parte dei suoi
fratelli - soprattutto di Niall, quasi suo coetaneo, tra l'altro - e le
accuse della mamma di asocialità, era fin troppo timida per
far uscire il naso fuori dalla porta di camera sua se non per andare a
scuola e guardare Plain Jane al piano di sotto.
Poi era arrivato Zayn, che all'inizio aveva odiato come nessuno, un po'
perché insieme a Liam, Harry e Louis gli avevano strappato
suo fratello, un po' perché la fama gli aveva dato
decisamente alla testa, e tutto era cambiato. Ed era cambiato tutto
perché la vita le si era completamente ribaltata, si era
trovata nel giro di un paio di mesi ad abitare con una persona che
all'inizio aveva considerato come il ragazzo più vanesio
della terra, ed era capitato anche che si fosse innamorata perdutamente
proprio di questi. Aveva preso proprio un treno a cinquecento
chilometri orari in fronte.
«Cosa
dovrei capire? Che anche gli asini rincoglioniti e gli orchi ciccioni
si fidanzano?» scherzò il pakistano stringendo le
guance della sua ragazza e stampandole un bacio forzato.
«C'è
un significato molto più profondo! - si liberò
lei, dandogli un secondo schiaffo sul viso - Vuol dire che ognuno
può meritarsi una favola da vivere!»
esclamò con una vena filosofica nel tono di voce Ols e
sorrise verso un punto indefinito, come se stesse sognando qualcosa di
improbabile.
A volte a Zayn dava l'impressione di perdersi in un attimo tutto suo,
magari fatto delle sue collezioni assurde di angeli, dei suoi vestiti
un po' da hippy anni Settanta e dei suoi occhiali alla John Lennon.
Fissava per pochi minuti un punto impreciso della stanza, e poi tornava
a guardarlo con un sorriso ebete stampato sulle labbra: Olivia Horan
era anche questo, un insieme esplosivo di nervosismo, allegria e
gelosia che la facevano sembrare a tratti tanto, tanto ingenua e
infantile, ma Zayn l'amava nonostante tutti questi lati del suo
carattere. Dopo tutto anche Olly accettava un bel po' di difetti del
bel pakistano: sopportava le fan impazzite sotto casa loro, sopportava
tutte le volte che lo beccavaa fumare dentro casa - nonostante i suoi
continui richiami -, sopportava le volte in cui Hatchi faceva la
pipì al piano di sotto e lasciava l'onere di pulire a lei.
Sopportava persino le mutande sporche che lasciava sotto il cuscino
ogni mattina e tutte le volte in cui russava in modo spaventoso.
Ma per amare una persona in modo sincero non serve anche questo? Non
serve sopportare tutti i difetti dell'altro, accettarli e riconoscerne
invece i pregi?
«Dai,
non dirmi che vuoi una favola come le bambine di sei anni» la
prese in giro lui, nascondendosi nell'incavo del collo profumato di
lei. I capelli disordinati e piuttosto lunghi di Zayn le irritarono la
pelle delicata, ma non si lamentò, si limitò a
non spiccicare parola e guardarlo negli occhi.
«Non
sto scherzando, è così tanto
sbagliato?» disse lei, accarezzandogli la barbetta incolta
che da tempo ormai non tagliava nonostante Olly si fosse lamentata
svariate volte.
«Ma
dai, sto solo ironizzando, non fare sempre l'arrabbiata che sei brutta
con quel broncio» disse sorridendo lui, baciandola dolcemente.
Era già il secondo bacio nel giro di pochi minuti che le
aveva rubato e il secondo che era durato poco più di cinque
secondi per via della resistenza che la piccola Horan imponeva.
«Stupido
idiota - disse lei, chiudendo gli occhi e sospirando - anche se non
capisci niente ti amo uguale, sappilo» aspirò
lentamente il suo profumo, rinchiudendosi in quelle comode sensazioni
che gli procurava.
«Ti
amo anche io Horan junior - rispose sinceramente Zayn, sempre con quel
suo sorrisetto furbo stampato in viso - ma ora posso vedermi The
Walking Dead?»
Per tutta risposta ricevette uno schiaffo sonoro sulla guancia, che gli
fece anche abbastanza male: niente, ormai era abituato a tutti quei
pugni e a quegli schiaffi che riceveva quotidianamente.
«No»
sorrise lei, inclinando leggermente il capo verso sinistra.
Lo sguardo del bel moro si spostò dalla sua ragazza alla
Lucky Strike rossa inerme sul bracciolo del divano: sapeva che non
avrebe potuto vedere il suo telefilm preferito, ma non avrebbe potuto
neanche fumare in presenza di Olly dato il fastidio che le provocava la
puzza - che poi lui non sentiva - di fumo e sapeva anche che se avrebbe
dovuto farlo, sarebbe dovuto andare in giardino o sul balcone del
secondo piano, cosa che con i meno tre gradi che c'erano non era
proprio allettante.
And I think you hate the smell
of smoke
you always try to get
me to stop
but you drink as much
as me
and
i get drunk a lot
«Non
starai pensando a quello che sto pensando io, vero? - lo
minacciò Olly assumendo di nuovo l'espressione arrabbiata di
prima - Non farti venire in mente di fumare qui, perché
sennò non dormi con me stanotte. Puoi anche restare sul
divano»
Quante volte Zayn aveva dormito sul divano? E quante volte era stato
costretto ad ordinarsi una pizza alle tre di notte perché
Olly non aveva preparato la cena per punizione? Troppe. Ma loro
litigavano in continuazione, entrambi erano come due titani che si
scontravano ogni due secondi.
«Ma
ne ho fumata solo una oggi! Ti prego, amore, per favore! Sai che prima
di andare a letto devo fumarne una, che sennò non riesco a
concentrarmi» la pregò Zayn, dicendo frasi
sconnesse dato che il suo ragionamento non aveva un senso logico.
A cosa serviva fumare una sigaretta prima di andare a letto? A
concentrarsi su cosa poi? Non leggeva, non guardava film - dato che
Olivia s'era rifiutata di mettere in camera una televisione - e tanto
meno non contava le mattonelle del pavimento. Insomma, non faceva
proprio un cavolo prima di dormire, dato che appena toccava il cuscino
si addormentava manco fosse stato sveglio per quarantott'ore.
«Tu
ne fumi una mentre fai la cacca, una mentre fai pipì, una
mentre mangi, una dopo che mangi e una prima di uscire! Quante cavolo
di volte dovresti fumare tu?» Olly cominciava a spazientirsi,
perché le rifilava quel ragionamento ogni volta che la
vedeva impuntarsi.
«Però
di mattina ti sveglio sempre con l'alito profumato di
colluttorio!» esclamò lui, ironizzando per
l'ennesima volta sulla situazione: Olly non aveva mai sopportato e non
avrebbe sopportato ulteriormente questa ironia da quattro soldi. Era il
suo fidanzato, ma dopo un po' le sue teorie sconnesse non facevano
più ridere e soprattutto le battute nei momenti di
nervosismo le facevano soltanto salire la rabbia alle stelle.
«Allora
dormi sul divano, stanotte? Magari becchi le repliche del tuo schifoso
telefilm» Olivia fece per alzarsi, quando il braccio
muscoloso di Zayn la trattenne e la fece piombare di nuovo addosso a
lui.
So
you just need to breathe to feel
my
heart against yours now, against your now
maybe
I'm just in love when you wake me up
«No, dormo con te, e ti tengo pure stretta» la
provocò lui, cingendole la schiena con il braccio destro e
prendendole il mento con la mano sinistra: quanto gli piaceva tenerla
stretta contro il suo corpo, sentire il battito del suo piccolo cuore
battere all'impazzata, le sue guance arrossire e i suoi occhi roteare
per cercare di trovare una scusa plausibile per il suo imbarazzo.
Dopo quasi tre anni di fidanzamento era come se il tempo si fosse
fermato al loro primo bacio sulla neve, nel giardino della sua casa di
famiglia a Bradford. Tutto era rimasto a quel minuto, a quel
secondo, a quell'istante in cui la vita di Olivia era cambiata di botto.
«Vaffanculo,
Zayn, devi solo andare a fanculo»
Di nuovo. Il tempo si era fermato di nuovo, solo il tempo di un ultimo
bacio rubato.
And you
will never know
just
how beautiful you are to me
______
Ciao, ciao, ciao, ciao!
Non potevo trattenermi, scusate. Non potevo trattenermi dal postare
questo missing moment della mia fan fiction da poco conclusa "Come
ammazzare la fidanzata del tuo peggior nemico e vivere felici"
perché mi manca troppo e ce l'avevo in mente da quanto, per
la milionesima volta, ho sentito - e cantato, ahimé - "Wake
me up" di Ed Sheeran, mia MUSA - AHA - ISPIRATRICE, come al solito.
Niente, comunque spero vi sia piaciuto, perché a me non
convince tanto. Cioè, cavolo, all'inizio m'era piaciuto
anche non poco .. ma poi il mio computer ha deciso di volersi spegnere
e quindi ho dovuto riscrivere tutto. Quante volte mi è
capitato? Trenta. Si.
Fatemi sapere
cosa ne pensate, ci tengo davvero tantissimo :)
Un bacissimo,
Ari
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