How to write a love
letter.
Or
maybe not.
Al
mio migliore amico che scrive lettere penose,
perdonate questo delirio-cazzata.
:')
È freddo, tanto freddo.
Harry ha i capelli ricci raccolti in un cappello blu a forma di
orsetto, i calzettoni in lana e una tuta sformata quanto pesante. Trema
e batte i denti, forse per il gelo della sua stanza o perché
dovrà fare una cosa brutta. Molto brutta.
Taylor è bionda, ha gli occhi azzurri e il naso un po' da
topo, ma il ragazzo crede di essersi innamorato, magari
perché lei ha tre anni in più, delle gambe
chilometriche e profuma di fragola.
È oggettivamente bella quanto insopportabile.
Louis la odia come si possono odiare solo i secchioni che non
suggeriscono durante un compito in classe, i professori di matematica e
i brufoli prima di un appuntamento.
Ma la cosa peggiore è che ha pretese, molte. Vuole che Harry
le mandi il messaggio del buongiorno e della buonanotte, le paghi i
costosissimi gelati di Hyde Park e le faccia i complimenti su i suoi
vestiti improbabili.
Non ''stanno insieme'', insomma, non sono ''fidanzati'': lui le muore
dietro e lei ne approfitta. In pratica, come sostiene Zayn, lei non
gliela dà, senza tanti giri di parole.
Ma ora si è stufato di questa situazione, persino lui che
è un santo, e vuole qualcosa in più.
Deve solo conquistarla, come dice Liam, ma non sono loro i sedicenni
brufolosi.
Il suo cervello sembra completamente svuotato e l'unico pensiero di
senso logico, e nemmeno troppo, che riesce a formulare è:
punto, pausa, punto.
Invece quello di qualcuno steso accanto a lui lavora anche troppo in
fretta e produce idee, per lo più idiote, da propinare al
suo disperato migliore amico.
Louis è un uragano, nel vero senso della parola, ed
è determinato a fare una cosa di gran lunga peggiore:
sabotare la loro possibile relazione.
«Lou, come faccio?» si lagna il più
piccolo.
«Come gli
antichi.» borbotta l'altro mentre elabora un piano malefico.
«Come facevano?»
In risposta riceve un'occhiataccia che gli fa intendere la
stupidità di quella domanda.
«Sul serio Lou, devo
inventarmi qualcosa che la stupisca.»
«Fidati del tuo adorato
migliore amico e vedrai che Taylor striscerà ai tuoi piedi.» lo rassicura.
Harry sa che non dovrebbe fidarsi, ma quello accanto a lui è
il suo migliore amico e può volere solo il meglio per la sua
sanità mentale. Non è la prima volta che gli
chiede un suggerimento o si affida a lui. E poi il fatto che tutte
quante si siano risolte male è superfluo.
«Le scriverai una
lettera.» sentenzia il castano.
Le pupille del riccio di allargano a dismisura e quasi rischia di
strozzarsi con la sua stessa saliva. Non è mai stato bravo
con le parole, il massimo dei suoi voti nei temi hanno sempre lambito
il sei.
«Mi prendi per il culo?»
domanda flebile.
«No, è un metodo
efficacie.»
«Per farsi mandare a
fanculo.»
«Tsk, Harold, le lettere
sono il miglior modo per far innamorare una ragazza di te.»
Harry sta per cedere, lo sanno
entrambi.
«Dici? È un po'
vecchiotto, oggi ci sono le mail, WhatsApp, Facebook...»
«Ma no, le ragazza come
TayTay vogliono qualcosa di più romantico.»
Il ragazzo sospira, dissuaso dai modi lascivi del suo amico, ma
cosciente di star per commettere un errore.
«E dai, scriviamo questa
lettera d'amore.»
«Perfetto.» trilla l'altro
battendo aritmicamente le mani con fare eccitato, «La tua lettera
sarà la migliore di tutte.»
Ora Harry ne ha la conferma: ha fatto una stronzata.
#first step
«Il primo passo è
sicuramente scegliere la carta.» urla.
La situazione è alquanto ridicola, considerando che Louis
è in piedi e marcia nel salotto, veste con una giacca
militare, di sicuro rubata a Zayn, e proclama frasi di incoraggiamento
con tono solenne. Voleva anche indossare dei baffetti finti, ma il suo
amico glielo ha impedito.
«La carta che andrà
scelta,» si arresta davanti al divano e guarda in alto, quasi
a riflettere, poi prosegue con il suo discorso «sarà quella igienica.»
«Ma Lou, WikiHow dice che-» protesta flebilmente
Harry, ma viene interrotto dal generale.
«Nein, nein, nein.» scandisce, «Non ascoltarli, fa' come dico
io.»
«Lou...»
«E va bene, va bene, ma non
lamentarti se Taylor non ti guarderà più in
faccia. Facciamo un pagina di quaderno, strappala da quello di
Biologia.» ordina.
«Ma è a quadri.»
«Capirà che sei un
ragazzo che tiene alla scuola.» taglia corto il ragazzo.
Harry sbuffa e afferra ciò che gli è stato
ordinato. Stacca un foglio dalla metà e lo osserva schifato:
lo ha anche strappato male.
«Adesso?» chiede.
«Dobbiamo scegliere
l'inchiostro, sai avevo pensato alla china-»
«Nein, nein, nein.» urla
nuovamente Louis impedendogli di proseguire, «La penna blu sarà
più che sufficiente.»
«Ma Lou, sembrerà che io
stia svolgendo un compito.»
«Perché, non lo stai
facendo?» domanda retorico.
#second step
WikiHow scrive che per trovare la
concentrazione necessaria per far in modo che tutti i sentimenti
più belli provati grazie a una persona e i ricordi migliori
riaffiorino alla mente, si abbia bisogno
di un luogo calmo e raccolto, in cui ci si senta a proprio agio, e
magari accompagnati dalla luce delle candele e una musica rilassante.
Louis evidentemente non conosce il significato dell'affermazione
''calmo e raccolto'', perché in questo momento, con un
freddo paranormale, ha trascinato il povero Harry fuori in terrazza ad
ascoltare i clacson e i rumori delle macchine, le bestemmie degli
autisti e le risate di un gruppetto di oche.
«Lou, è meglio rientrare,
comincio a sentire freddo.» sussurra il riccio stringendosi
nella sua coperta in lana.
«Nein, fino a quando l'ispirazione
non sarà trovata, anche a costo di rimanere
ibernati.»
La fa facile lui, indossa un giubetto da neve, mica un misero straccio
a coprirgli le spalle.
La povera vittima della tirannia di Louis batte i denti e sente che sta
per scoppiare a piangere da un momento all'altro.
«Ti prego, so cosa scrivere, ma ora
fammi entrare, ti prego.» supplica.
«Pff, giovani di oggi.»
borbotta il generale. «Non c'è più
la resistenza di una volta.»
#third step
Il foglio di quaderno è
pronto e la penna blu vi è appoggiata sopra.
«Per prima cosa, scrivi la data.» ordina Louis
continuando a percorrere il salone.
«Che giorno è?»
«Oggi è il 13, ma tu
scrivi per San Valentino.» squittisce il finto tedesco
massaggiandosi il mento.
Harry sospira
e inizia a scrivere sotto il vigile sguardo del suo amico.
Cara
Taylor,
«No.» grida inorridito
l'altro, appoggiato alla spalla del riccio come un gufo. «Banalissimo.»
«Ma che cazzo, le lettere si
iniziano così.» protesta.
«E tu sarai controcorrente. Le
ragazze amano gli alternativi.»
«Davvero?» chiede
speranzoso.
«Ovvio.»
«E come posso scrivere?»
Louis sembra pensarci su.
«Mia carissima TayTay.»
sentenzia alla fine.
«Ma così è
troppo personale, su WikiHow c'è scritto che-»
«Non me ne frega un cazzo di quello
che scrivono quei nerd che nella vita non hanno un cazzo da fare. Se
scriverai una lettera del genere finirai come loro.» sbraita
lo pseudo dittatore.
February 14th,
2013
Mia carissima TayTay,
#fourth step
«Concentrazio-ne.» grida
Louis alzando la voce sul 'ne' finale, «Missione quattro: racconta del
vostro primo incontro.»
«Allora vediamo... Eravamo a scuola,
inizio del primo trimestre, sono inciampato per le scale e l'ho
travolta. Mi sono innamorato dei suoi occhi così
espressivi.» confessa il riccio sbadigliando.
«Bene, scrivi:» si
schiarisce la voce e inizia a dettare «Era una fredda estate primaverile
il giorno in cui ti vidi la prima volta, cinque mesi or sono. Ti
schifai a prima vista.»
Harry che ha cominciato a trascrive ordinatamente si interrompe.
«Ma un'estate non può
essere primaverile, e cinque mesi fa non era estate. E non l'ho
schifata a prima vista.»
«Minchiate!»
esclama il suo amico.
«Ma dai, mi prende a calci nel culo
se le dico una cosa del genere.» protesta l'altro.
«E va bene, va bene.» ricomincia
a dettare, «Mi piacqui perché avevi
gli occhi azzurri come la mia ex ragazza.»
«Ma io non ho mai avuto
una ragazza, tanto meno con gli occhi azzurri.»
«Oh, ingenuo Harry, c'è sempre un ex
ragazza con gli occhi azzurri, uno zio d'America e un miglior
amico-mina vagante.» sospira Louis.
Harry bofonchia qualcosa di indistinto e scrive ordinatamente
ciò che gli è stato ordinato.
#fifth step
«Adesso dovrei esaltare i lati del
suo carattere, del suo aspetto e del suo comportamento che apprezzo di
più.» parla il riccio.
«Ha un bel culo.» afferma
il castano.
«Non posso scriverla un cosa del
genere.»
«Apprezzerà.»
«E invece no.»
Louis sbuffa infastidito. «E sentiamo, che vorresti
raccontarle.»
«Sei una ragazza stupenda.»
«Stupenda è
coatto.»
«I tuoi occhi sono
bellissimi.»
«Banale.»
«I tuoi capelli sono come fili d'oro.»
«Hanno le doppie punte.»
«Hai un fisico da modella.»
«La maggior parte di esse sono o
brutte o anoressiche.»
«Sei perfetta.»
Harry comincia a spazientirsi.
«Generico.» ribatte
Louis, consapevole di aver vinto ancora.
«E dai, suggeriscimi qualcosa,
no?» lo sfida.
«Ciò che ho
subito notato di te sono state le tue gambe chilometriche,
sproporzionate rispetto al resto. Poi i tuoi capelli biondi paglia,
quel giorno molto unti e con qualche pallino di forfora. Mi sono
accorto delle tue occhiaie alla Edward Cullen e le borse sotto i tuoi
occhi paragonabili alla Louis Vuitton che stringevi in mano e sono
rimasto a fissare imbambolato la tua suprema
bellezza, di gran lunga maggiore rispetto a modelle del calibro di
Megan Fox! E per non parlare del tuo carattere: sei la migliore vecchia
acida di Londra, mi fanno impazzire le tue frecciatine.»
conclude soddisfatto.
«È una cagata.»
afferma il ragazzo infreddolito.
«Attrae le ragazze, questo
atteggiamento da bad boy.»
«Il futuro Harry, cosa vedi nel tuo
futuro?» domanda Louis nel pieno di una crisi mistica.
Ha abbandonato le vesti da comandante dell'esercito nazista e sembra
più un mago. O forse no.
«Mh, ''Ma come ti vesti'' tra meno
di mezz'ora?» risponde dubbioso l'interessato.
«No.»
«Le minacce di Zayn quando
scoprirà che gli hai rubato la giacca?» ipotizza
nuovamente.
Il ragazzo sembra pensarci su.
«Forse... ma io intendevo un futuro
con la tua donzella.»
Harry riflette per un attimo e sorride imbambolato.
«Oh, sogno di sposarmi con lei,
comprare una mega villa, avere tre figli, un maschio, una femmina e un
cane, e morire insieme felici e contenti.»
«Minchiate! Vuoi che la biondina non
ti guardi più in faccia?» tuona il consigliere.
«No, io,
cioè...»
«Stronzate, stronzate a prescindere,
scrivi quello che ti dico.»
Lou prende un respiro profondo.
«Un giorno, un primaverile
pomeriggio d'inverno, ci rincontreremo, magari fra sessant'anni. Io
sarò bello come sempre, tu ricca, rugosa e con quattro
gatti.»
«Secondo te non si
offende?»
«Nah, infondo dopo il principe
azzurro le ragazze sognano di morire ricche e zitelle.
#seventh step
«La lettera è
praticamente conclusa, manca solo la firma.» nota Harry.
«Le cose vanno fatte in grande
stile, Hazza, in grande stile.» mormora in tono saccente
Louis.
«Intanto piazzaci un bel 'Ti
amo'.»
«Ma non è un po' troppo
presto? E se dovesse pensare che sono un tipo appiccicoso?»
«Sciocchino, le ragazze amano le
dichiarazione d'amore, anche se false.»
«Sicuro?»
«Certo.»
«E come dovrei firmarmi.»
«... dal tuo trottolino amoroso dudu
dada»
#eighth step
«WikiHow dice di aggiungere un tocco
personale alla lettera.» parla Harry.
«Puoi orinare sulla carta.» suggerisce il suo
migliore amico.
«Sei volgare.»
«Nah.»
«Che mi consigli?»
«Bacia il foglio con il rossetto,
come fa la tizia nella foto...»
«Ma io non porto il
rossetto.» obbietta il riccio.
«Allora truccati.»
risponde semplicemente l'altro.
Il ragazzo gli rivolge un'occhiata truce.
«Spruzzaci il tuo
profumo.» suggerisce ancora.
«Sai, hai ragione.»
«Anzi no, ho un'idea migliore,
spruzza un goccio del deodorante spray, capirà che sei una
persona pulita.»
#ninth step
«Dovrei imbustarla.» constata Harry. «Avevo pensato a una bustina in
cartone rigido, magari di un bel colore, di quelli che piacciono alle
ragazze. Rosa antico, che ne pensi?»
«Che è un'idea di
merda.» ribatte Louis.
«Oggi sei particolarmente
scurrile.»
«Mi fai girare i coglioni con i tuoi
modi da principe azzurro, alle ragazze non importa l'uomo perfetto.
Vogliono un bad boy, un puttaniere, stronzo e menefreghista.»
I discorsi di incitamento hanno da sempre avuto un effetto convincente
sul riccio, specialmente se urlati dal suo migliore amico.
Se il castano dovesse giustificare il suo comportamento direbbe: ''La
verità è che Harry Styles ha un carattere troppo
debole e sarebbe totalmente succube di una ragazza come Taylor, per
questo sto facendo di tutto per far in modo che lei non gli si avvicini
più''. O forse no, non è questa la motivazione,
ma per un attimo, nella sua mente, ha voluto darsi un tono di
serietà.
«Hai visto Zayn? È uno
che se ne frega e le ragazze gli sbavano dietro.» continua
per avvalorare la sua tesi.
«Le ragazze lo amano
perché è bello.» protesta il riccio.
«Anche tu sei bello, ma non
c'è mai una cazzo di ragazza che ti degni di uno sguardo.
Sei troppo insicuro.»
«Io non piaccio perché ho
i brufoli e porto gli occhiali, sono un secchione e ho un nido al posto
dei capelli.» mormora l'appena sedicenne con una faccia da
cucciolo che fa quasi commuovere il suo amico-generale.
«Ow, non dire
così.» lo abbraccia.
Gli vuole bene. Taylor no.
Dopo qualche minuto si staccano dalla stretta e sorridono entrambi.
«Ti voglio bene Lou.»
confessa Harry.
«Anch'io Haz, anche io.»
mormora il maggiore, «Ma ora dobbiamo pensare alla
lettera.»
«Giusto.»
«Chi vogliamo noi?» urla
Louis, incitando l'amico a rispondergli.
«Taylor.»
«E come la
vogliamo?»
«Cotta di me.» squittisce
speranzoso l'altro.
«Perfetto. Dovrai sembrare il giusto
equilibrio tra il menefreghista e il bravo ragazzo.»
«Che proponi?»
«Piega il bigliettino come se stessi
suggerendo le risposto per un compito in classe.» ordina.
«Dovrei accartocciarlo?»
borbotta contrariato il riccio.
«No, devi piegarlo a metà
per due volte, chiaro?»
#tenth step
«Adesso viene il bello:
inviarlo.» dice Louis.
Harry rilegge attento la lettera
un'altra volta, alla ricerca di eventuali errori/orrori.
February 14th,
2013
Mia carissima TayTay,
Era
una fredda estate primaverile il giorno in cui ti vidi la prima volta,
cinque mesi or sono.
Mi piacqui perché avevi
gli occhi azzurri come la mia ex ragazza.
Ciò
che notai subito di te furono le tue gambe chilometriche,
sproporzionate rispetto al resto. Poi i tuoi capelli biondi paglia,
quel giorno molto unti e con qualche pallino di forfora. Mi accorsi
delle tue occhiaie alla Edward Cullen e le borse sotto i tuoi occhi
paragonabili alla Louis Vuitton che stringevi in mano e rimasi a fissare imbambolato la tua suprema
bellezza, di gran lunga maggiore rispetto a modelle del calibro di
Megan Fox! E per non parlare del tuo carattere: le tue frecciatine al
limone, che ti fanno credere figa, ma che in realtà ti fanno
apparire come un vecchia acida.
Un giorno, un primaverile
pomeriggio d'inverno, ci rincontreremo, magari fra sessant'anni. Io
sarò bello come sempre, tu ricca, rugosa e con quattro gatti.
Ti scrivo perché oggi è San Valentino e io ti amo.
Dal
tuo trottolino amoroso dudu dada.
Louis era un genio.
«Come hai intenzione di farlo?
Posta, tramite un'amica...» cominciò a elencare il
riccio.
«Ma dai, glielo lasci
nell'armadietto, è un metodo vecchio come il
mondo.» sbuffa Louis.
Il giorno dopo sono a scuola. Fa freddo, incredibilmente freddo.
I corridoi sono vuoti e mettono una certa soggezione. Certo, chi
durante l'orari scolastico vaga per la scuola come un'anima di pena?
Harry e Louis, ovvio.
«Sei sicuro che sia questo il
suo?» domanda dubbioso il castano.
«La stalkero da tre mesi, secondo
te?»
Si avvicinano furtivamente all'armadietto metallico e con una mossa
calcolata il riccio lascia cadere la lettera al suo interno.
«Bene, missione compiuta.»
sospira Louis.
«Potremmo scriverci un
manuale.» propone Harry.
«Come rovinare un San Valentino in
dieci semplici passi vale?»
Si guardano. Occhi verde acqua contro occhi verde foglia.
Le loro labbra si incurvano in su mentre entrambi trattengono un
sorrisetto divertito. Alla fine non resistano e scoppiano in una risata
liberatoria.
«Oddio, te la immagini mentre si
incazza?» chiede Harry con le lacrime agli occhi.
«''Chi ha osato! Io sono Taylor
Gibson, mica una qualsiasi.» la scimmiotta Louis.
Si battono una pacca affettuosa sulla spalla, entrambi con un sorriso
raggiante sulle labbra, e ritornano sui loro passi.
Una settimana dopo...
«Lou.» mormora triste una voce
dietro il castano.
Il ragazzo si gira e incontra gli occhi verde smeraldo del suo migliore
amico.
«Hola chico.» lo saluta
allegro. «Alla tua principessa è
piaciuto il regalo?» aggiunge.
Harry sta per piangere, lo sanno entrambi. Il maggiore pensa di essere
riuscito nel suo piano. Sbaglia.
«Le è
piaciuta.» afferma sconsolato.
«Come?» balbetta Louis
basito. Eppure in quella lettera ha messo il peggio di se.
«Già.»
«Harry,
tesoruccio, trottolino amorosuccio di TayTay tua, dove sei?»
I due si guardano, spalancano gli occhi.
«Si salvi chi può, per
l'amor del cielo.» trilla disperato il castano, scappando
afferrando per la manica il riccio.
Taylor li insegue.
«Amore mio, dobbiamo
ancora progettare il nostro matrimonio.»
[ogni riferimento a Hitler non è
casuale né offensivo nei confronti di Louis]
JAAA.
It
all makes a nonsense.
Una
one shot perfetta per chi, come me, odia il San Valentino, la festa
più commerciale di tutte, yeee.
No dai, non mi fa così schifo. Solo un po'.
Ci tenevo a dire che è tratta da una
situazione reale, come potete notare dalla dedica in
alto...
Ho preso ispirazione da WikiHow, più volte citata in questa
os.
Spero vi sia piaciuta, vi andrebbe di lasciare una recensione?
è
gratis e mi renderebbe taaanto felize :3
-Frances
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