Dedico questa fic alla mia Susan e alla mia Bellatrix, che mi hanno dato una
diversa visione dei Serpeverde!
Vi
voglio troppo bene, ragazze!
Eccomi di nuovo
qui.
La stessa,
sudicia, Black che sta perdendo tutto.
Ma non era mai
sembrato così. Mai, dall'inizio.
Ho iniziato ad
essere Mangiamorte molto, molto tempo fa. Venticinque anni fa, per essere
precisi.
Ma lasciate che
vi racconti la mia storia sin dall'inizio.
Io sono la
maggiore di tre sorelle, le altre due sono Narcissa e Andromeda.
Sono nata in un
bel pomeriggio del 1951, e sono, straordinariamente per la mia famiglia, una
figlia d'amore. Il mio nome è Bellatrix, che vuol dire guerriera. Ma è anche il
nome di una stella.
Tutti di me
hanno detto che sono bella e dannata. Può darsi.
Se non altro, la
mia bellezza non era speciale, in quella famiglia. Essere affascinanti
significava essere Black.
Due anni dopo la
mia nascita, nacque mia sorella Andromeda, che porta un nome mitologico che
avevo scelto io.
Anche mia
sorella era bella, come noi tutte. E mi ci affezzionai subito.
Ma niente era il
nostro rapporto confronto a quello che tutte e due provavamo per Narcissa, la
minore, che nacque a Maggio 1955.
La più bella era
senz'altro lei.
Invidiavo da
morire i suoi capelli biondi e quei suoi occhi grigi! Bè, insomma, il nome vi
dice tutto!
Noi tre ci
mettemmo davvero poco ad andare in giro insieme.
Appena io compii
gli otto anni, cominciai a portare in giro le mie sorelle per il paese dove
abitavamo. Già sapevo di essere speciale e già sapevo che non dovevamo mostrare
le nostre speciali qualità ai bambini del villaggio.
Le mie sorelle
mi davano retta senza protestare.
Ma una volta,
predendo il controllo, Andromeda incendiò un albero.
Tutti i bambini
si riunirono attorno a noi, urlando e indicandoci.
"Streghe, sono
streghe!!"
"Ho paura di
loro.. !"
"Mamma, mamma, dove sei?"
Queste erano le
grida che ci circondavano. Andromeda aveva le lacrime che spingevano dagli
occhi, e mi chiedeva scusa per avermi messo negli impicci. Narcissa, per mano ad
Andromeda, piangeva, nell'innocenza dei suoi quattro anni.
Fu così, che,
sfidando tutto e tutti, rubai tre lecca lecca dal negozio là vicino, con la
magia.
E ce li
mangiammo stese sul prato. Pensavo che tutto andava bene e che noi tre saremmo
rimaste per sempre insieme.
Ma mi sbagliavo.
Dal giorno dopo,
tutti i ragazzi del paese, e i loro genitori, ci evitavano e noi sorelle eravamo
più sole che mai.
Naturalmente, i
miei non finirono sotto inchiesta, erano troppo potenti.
Noi Black adesso
non lo siamo più.
E noi sorelle
cercammo di farci forza.
A undici anni
partii per Hogwarts, e le lasciai da sole, ma almeno erano insieme.
Poi, partì
Andromeda, e Narcissa restò sola.
Ma l'amore che
provavamo per questa nostra sorellina, portava me e Andromeda a tornare a casa
ogni qual volta era possibile e poi, alcune volte, ci venivano a prendere
addirittura i nostri genitori.
Sì, eravamo una
famiglia felice e finalmente, l'essere sole in quel paesino non ci importava
più.
Quando compii
diciassette anni, portai le mie sorelle al mare con me e ce la spassammo.
Poi, figuratevi
Narcissa, che aveva solo tredici anni, e si ritrovava sola con le due persone a
cui voleva un bene sopra ogni cosa e che la viziavano tantissimo. Sì, si divertì
un mondo.
Era impossibile
dire che ci saremmo divise.
Ma, senza
saperlo, avevo dato io il via alla disgregazione del nostro essere felici.
Infatti, fu lì
che Andromeda conobbe Ted Tonks.
Io non sapevo
che era un babbano, perchè mi fidavo di mia sorella, sopra ogni immaginazione,
perciò, figuratevi quanto ci rimasi male, quando seppi, diversi anni dopo, che
lei era incinta di un babbano.
Il mondo mi
crollò addosso, e decisi di diventare Mangiamorte.
Decisi di
uccidere, perchè il mondo già aveva ucciso me.
Narcissa mi
seguì, più per non perdere l'altra sorella che gli rimaneva, che per vera
vocazione malvagia.
La nostra vita
proseguì felice...
Oddio, almeno
quando non dovevamo aspettare i nostri mariti di ritorno dalle azioni più
pericolose, dove noi donne non eravamo state chiamate. Allora sì che ogni
secondo portava via un pò di noi.
Ma
sommariamente, tutto andava bene.
Ero diventata
zia, e mi ero sposata.
Poi... poi, il
Signore Oscuro, colui che mi ha capita fin dall'inizio, che ha passato le mie
stesse pene di indifferenza da parte del mondo esterno, cadde.
E mi sentii
peggio che morta.
Dovevo
ritrovarlo, dovevo ritrovarlo subito. Lui, ora, era la mia famiglia. Il fratello
che non avevo mai avuto.
Ma non lo
trovai. E mi feci catturare.
Passai tredici
anni ad Azkaban per lui, io che mai sono stata coraggiosa. Per lui sopportai
anche la paura.
Gli sono stata
sempre fedele, sì, lui non ha mai potuto dubitare della mia fedeltà.
Per lui ho
ucciso mio cugino.
Poi lui è
risorto, e noi eravamo invincibili!
Solo Harry Potter poteva fermarci, ma anche noi potevamo fermarlo.
E oggi è la
battaglia finale.
E sono qua.
Dovrò combattere
contro mia nipote, e qualcuno di voi, dirà che non può importarmene, ma io vi
dico che lei non ha mai provato a capirmi. Mai. E allora, oggi succeda quello
che deve succedere.
Io sono
diventata solo quello che il mondo mi ha fatto diventare.
Una veste nera
con il cappuccio calato sulla testa.
Nera, come il
mio nome.
Nera come il
lutto eterno del mio cuore per aver dato l'amore alle persone sbagliate.
Nera, come quel
giorno in cui mia sorella Andromeda varcò la soglia di quel cancello, e mi
chiedevo se gli avevo dato abbastanza amore io.
Nera. Black.
Non sono
nient'altro.
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