Sonetti Impolverati

di messer Rodobaldo
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Notturno


Dev'esser forse questo aere brunito,

di questa buia notte ormai inoltrata,
in cui risplende luna, illuminata
da quel pallido candore infinito

che irradia il mio volto e'l cor ferito
ove questa valle bianca e innevata
riflette nell buia aria argentata,
che consola lo mio animo trito:

allor mi incammino verso valle
pensando a lei sola che con piacere
camminare vorrei per ogni calle;

forse, queste stelle, non son di Venere
bianche gocciole di divino latte
ma più mie lacrime ridotte in cenere.




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