Un
Matrimonio Complicato?
-Capitolo
Primo
Nessuna
nuvola nel cielo: Ottimo per un inizio giornata.
Un
leggere venticello fresco: Ottimo per uscire.
Un
sole torbido, che scalda i corpi: Ottimo per indossare gli abiti più
leggeri.
Una
giornata d'estate perfetta: Ottima per celebrare un matrimonio.
Chiuse
la tenda della finestra e si voltò verso le donne che
parlavano, preparavano e si preparavano.
Qualcuna
che si sistemava il trucco, chi il vestito e chi l'acconciatura.
Altre invece che camminavano dal salotto alla cucina, per sistemare i
vassoi con i dolci, o le portate che sarebbero state servite al
ritorno dalla chiesa: al rinfresco.
Una
mattina come le altre, naturalmente se si prepara un matrimonio e ci
si ritrova nella casa della sposa.
Scosse
il capo lentamente, le sembrava tutto ridicolo, si sedette lentamente
su di una sedia, mentre osservava con fare divertito le donne, che
sembrava si dovessero sposare loro.
“Cara...non
sei agitata?”
“No...non
mi devo mica sposare io...”
“Ma...come
non sei agitata? E se non prendi il bouquet?”
“Pazienza...un
mazzo di fiori in meno a casa”
“Sei
proprio strana ragazza mia...”
Detto
questo la donna se ne andò, scuotendo il capo, come se la
giovane seduta fosse un caso disperato. L'altra sorrise ironica. Solo
perché non voleva uno stupido Bouquet? Ah santo cielo, non era
mica come una ragazzina che si eccitava, o si tormentava se sarebbe
riuscita a prendere il mazzo di fiori o no, se si sarebbe sposata con
chi amava o no.
“Sembri
proprio seccata di essere qui...vero Kikyo?”
“Si
e infatti lo sono, soprattuto se arrivano delle signore che mi
giudicano solamente se sono calma e non voglio prendere quel mazzo di
fiori!”
Disse
tranquillamente Kikyo voltandosi verso la giovane vestita di rosa,
che in quel momento stava ridendo per le parole della ragazza. Che
non si scompose, anzi s'alzo e le porse la mano, che l'altra strinse
e le diede un bacio sulla guancia, in segno di saluto, anche se
goffamente per via della pancia, un po' troppo grande del normale.
“E'
bello rivederti Kikyo...”
“Vale
lo stesso per me Sango...E vedo che la pancia ti è cresciuta
ancora!”
“Si,
sai...al settimo mese...non è più tanto piccola!”
“Quindi
il piccolino o la piccolina nascerà a Ottobre?”
“Si
dovrebbe nascere a metà Ottobre”
“E
Say dov'è?”
“E'
Con il padre! Anche se ha solo tre anni è uguale a lui! Ah si
Kohaku ti saluta, e ti ringrazia per le lezioni che gli dai.”
“Lo
faccio con piacere...in fin dei conti è un ragazzo in gamba
tuo fratello.”
Le
due si guardarono e sorrisero, eh si...Sango era sposata da quattro
anni e aveva un bimbo di 3 anni, appunto Say, e aspettava un altro
bambino, non avevano voluto sapere se fosse stato maschio o femmina.
E si...poi c'era Kohaku, il fratello di Sango, un bravo ragazzo:
dolce e disponibile, e poi aveva una qualità incredibile: Una
gran forza d'animo. Era un allievo di Kikyo, infatti essa gli
insegnava le arti giapponesi antiche. Forse una cosa un po' insolita
per un ragazzo, ma lui si dimostrava attento e veramente affascinato
da quelle arti.
“La
Sposa è pronta! La sposa è Pronta!”
La
madre della sposa uscì dalla stanza gridando, mentre le altre
si riunivano e pure le due dopo un'ultima occhiata s'affacciavano per
vedere la sposa, finalmente pronta.
Era
una chiesa piccola, questo era vero, però era bella appunto
nella sua semplicità.
Gli
invitati aspettavano la sposa, seguita dalle consorti, oppure dalle
altre donne, amiche della sposa o parenti.
Soprattuto
quello più agitato era lo sposo, che si guardava attorno,
forse per il timore di non veder arrivare la sua sposina. Mentre gli
amici lo guardavano e ridevano per l'ansia di lui, e cercavano di
calmarlo con delle battutine tipo
“Non
ti preoccupare! Arriverà, ma forse con un altro!”
“Come
massimo potrebbe scappare dall'altare prima di dire si lo voglio! Ma
verrà!”
Ecco
non erano molto consolanti quelle parole. E infatti lo sposo passava
dal rosso, per l'imbarazzo, al bianco, per il terrore, e chi non ne
avrebbe avuto con degli amici così?
“Ecco
che arrivano! Arrivano!”
Gridò
uno che aveva notato le macchine che s'avvicinavano, tra cui una
piena di nastri bianchi, la quale doveva essere quella della sposa.
“Ecco
vedi che è arrivata?”
“Come
minimo ti molla all'altare!”
“Grazie
ragazzi...”
“E
di che? Ah si però non aveva considerato che poteva chiedere
il divorzio, se poi fai cilecca stanotte!”
“RAGAZZI!!!”
“Va
Pianoooooo!! Attenta a quell'uccellino! Cos'è vuoi farmi
morire d'infarto?!?!?”
“Oh
e dai Massimo a te verrà un infarto, Sango partorirà in
macchina e Kikyo avrà i capelli finalmente ricci!”
“Kagura!
Non essere così volgare!”
“Parli
proprio te Kaguya?”
“Ragazze...state
calme...”
“Sango
non t'intromettere!”
Ecco
la macchina di Kagura, che faceva una sterzata enorme in curva,
andavano ad una velocità folle, tutta colpa, come ripeteva per
tutto il tempo Kaguya, di Kagura la quale era arrivata in ritardo e
poi il suo catorcio non s'era deciso a partire e così erano
rimaste molto indietro rispetto le altre macchine. E così
s'erano ritrovate a dover percorrere, quelle strade si campagna, ad
una velocità folle, accompagnata dalle urla delle due davanti.
“Io
mi chiedo come ti faccia a sopportare Kanna! Sei insopportabile!”
“E
tuo marito? Ah io dico che deve essere stato pazzo nello sposarti!
Dichiarando così di doverti sopportare 24 ore su 24!”
Le
due che stavano dietro si guardarono in un muto sguardo, e
sospirarono, e Kikyo pensava ancora di più che quel matrimonio
sarebbe stata una vera seccatura!
Ma
il viaggio era ancora lungo e la celebrazione ancora da svolgere.
Chissà
come sarebbe andata?
Fine
primo Capitolo
OOOOooooOOOOooooOOOO
Spero che questo
capitolo vi sia piaciuto o come minimo lo siate riuscite a leggere
fino in fondo, senza chiudere la pagina appena avete letto alcuni
nomi che vi stanno antipatici (Spero che nessuno l'abbia fatto...^^”)
Comunque ci sono
ancora dei capitoli! E spero che qualcuno continuerà a
leggere!
Se volete commentare
fate pure! Critiche o complimenti che siano!
Un bacio a tutti!
pearl
|