Triste e annoiata, affetta da depressione cosmica causa esami
incombenti e potente nostalgia per i muffin di starbucks, mi consolo
con una bella fic, sperando che un po di Draco al giorno tolga le
bocciature di torno...(oddio sono proprio fuori di testa)
Vapori densi coprivano la banchina del Binario 9 ¾, si
sentiva
il brusio dei gufi e le voci di genitori ansiosi che salutavano i
propri figli che si apprestavano a tornare alla scuola di magia e
stregoneria di Hogwarts coprendo qualsiasi altro suono.
Una figura vestita di nero si stagliava lungo la piattaforma, i
capelli biondi mossi dal vento coprivano i misteriosi occhi verdi che
in quel momento scrutavano la folla alla riceca di qualcuno.
Non prestava attenzione ad altri, alle persone lo salutavano e lo
chiamavano, lui cercava solo lei.
Era passato un mese da quando l'aveva stretta l'ultima volta, da
quando l'aveva sentita sua, il pezzo di puzzle mancante, la sua
perfetta e orgogliosa mezzosangue.
Una fitta di gelosia lo percorse quando pensò a lei da sola
per un mese coin Potty e Lenticchia. Se quel rosso sfigato si era
solo azzardato a toccarla con una mano, l'avrebbe ucciso e
tormermentato anche dopo la morte.
Quando si parlava della sua ragazza, Draco Malfoy, era alquanto
possessivo. Ormai lo sapevano tutti che Hermione Granger apparteneva
al bel Serpeverde.
Tra la folla non la trovava, percorse il binario da capo a fondo
sperando di incontrarla ma non la vide, evidentemente doveva essere
gia salita. Dopo aver sistemato la sua valigia salì sul
treno,
e evitando chiuque gli intralciasse il cammino verso di lei, si
diresse verso la loro carrozza, quella che avevano occupato negli
ultimi due anni. Il piu lontano possibile dalla folla, che non vedeva
l'ora di curiosare nella cabina della coppia piu famosa di Hogwarts.
Mentre si avvicinava una risata lo fece fermare all'istante.
Era la risata che aveva sentito tante volte. Che conosceva bene. Ne
prevedeva le andature, ne assaporava le sfumature. Era la risata di
Hermione.
Si girò di scatto verso una delle cabine, e la vide. Seduta
tra Potty e Weasley, allegra e sorridente.
Non
proferì
parola, la prese per una mano, tirandola verso di se.
La
sentì
aderire al suo corpo.
E
prendere il posto
che le era dovuto.
I loro sguardi si incrociarono, non avevano bisogno parole per
capirsi loro due. Agli occhi di Hermione Draco era un libro aperto,
ogni posa della sua stupenda bocca, ogni contrazione degli
addominali, le dicevano che il suo ragazzo era arrabbiato.Non si
curava piu degli altri, ormai c'era solo lui, in quel momento e
sempre.
“Draco, che succede?”
“Dimmelo tu che succede, Granger”
Hermione gli mise una mano sul volto, tirandolo verso di lei, ma lui
la scostò, senza però scioglere l'abbraccio.
“Ti ho cercata sul binario, tu non ti sei preoccupata di
sapere
dove fossi, eri qui a ridere con i tuoi amichetti”
Hermione rise, sollevata.
Draco la trascinò nel corridoio, facendola appoggiare all
parete intrappolandola con le sue braccia.
“Non ridere Hermione”
Ma lei non smetteva.
Sempre il solito Draco, geloso come pochi, ma lo amava anche per
questo.
“Ti amo Draco, ti amo perchè sei ostinato, geloso,
iperprotettivo, egoista, bello come il sole, sei la mia passione, la
parte di anima senza la quale non posso vivere”
Il cipiglio combattivo di Draco si ammorbidì, capendo di
aver
esagerato come al solito.
“Sei l'unico che desidero, sono tua e non mi stanco di
dirtelo,
come tu non ti stanchi di dimenticartelo”
Con uno scatto Draco portò la sua bocca all'orecchio di
Hermione, baciandole delicatamente il lobo.
“Non te lo farò mai dimenticare mia perfetta
mezzosangue, sei mia”
Le baciava il collo.
“Mia”
La spalla
“Mia”
La fronte
“Mia e di nessun altro”
Le loro bocche si incontrarono, come se fosse la prima e l'ultima
volta, come se non esistesse un futuro, per unire i due passati che
li rendevano cosi simili e cosi diversi.
Lingue calde e mani veloci, corpi giovani pieni di vita. Non potevano
aspettare.
“Non qui” sussurrò Draco all'orecchio di
Hermione.
“Vieni con me” le prese la mano trascinandola verso
la
parte finale del treno. Aprì una porta che sembrava essere
apparsa dal nulla
“Sapevi che c'era un bagno dei prefetti anche sull'Hogwarts
Express?” le disse Draco portandola dentro con se.
“No, ma buono a sapersi”
Draco se la mise in braccio chiudendosi la porta dietro di se e
sigillandola con un incantesimo.Era tempo di tornare a fare una delle
cose che gli riuscivano meglio.
“Non stare mai piu via da me per così tanto
tempo”
le disse strappandole i bottoni della camicia per farsi strada lungo
il suo corpo.
“Ti odio per tutte le notte che ho passato insonne a pensare
a
te e a Weasley nella stessa stanza, alle sue mani su di te”
“Ho odiato ogni centimetro del mio corpo che mi implorava di
correre a prenderti, ho odiato le mie mani che accarezzano i tuoi
fianchi cosi vividi nella mia memoria”
“Potevi venire a prendermi Draco, le mie labbra ti cercavano
ogni dannata notte, ogni mattina al risveglio mi voltavo verso un
posto vuoto, aspettando le tue braccia a circondarmi, a ricordarmi
che sono l'unica e la sola”
Le braccia di Draco si strinsero forte contro Hermione, per un attimo
rimasero fermi, godendo della rispettiva presenza, assaporando la
gioia di essere di nuovo un anima in due corpi.
Loro due, la coppia peggio assortita di Hogwarts, rabbiosi,
orgogliosi, gelosi, innamorati, eccitati. Invidiati e odiati.
I vestiti cadderro a terra lentamente, su un pavimento di marmo
freddo che si scaldava con il calore dei loro corpi. Non c'era
famelicità nel loro abbraccio, c'era un bentornato, una
passione mai spenta.
Incadescenti lingue unite in un solo canto, mani delicate, occhi
bollenti.
Draco la sentiva vibrare sotto di se, mentre le accarezzava la
baciava, la toccava, voleva sentirla urlare il suo nome, nella sua
bocca era cosi caldo e dolce, da sciogliere l'algida coltre del
Serperverde. Gia due anni fa, quando le sue mani si erano posate sul
suo volto per la prima volta, l'aveva sentito diventare sempre piu
caldo, sempre piu fragile, il suo cuore, ormai perso nelle spire
della sua amata mezzosangue, l'unica donna per lui.
Entrando in lei si rese conto, che li voleva rimanere per tutta la
vita, legato per sempre a quell'essere tanto orgoglioso quanto
perfetto. Voleva essere suo, la voleva solo per lui.
“Sposami, Hermione” le disse, senza pensare a
nulla, se
non a loro due, insieme, vita permettendo.
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