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DESTINO
CAPITOLO 1
Entrati nella sala grande, non poterono non guardare il soffitto stregato,
meravigliati o meno. Ma furono costretti ad abbassare lo sguardo per
non urtare i due lunghi tavoli tra cui stavano passando guidati dalla
professoressa. Gli studenti più grandi li guardavano sfilare
davanti a loro, chi con aria di superiorità, chi con
indifferenza. C'era anche chi non guardava affatto. Si fermarono a un
gesto dell'insegnante, mentre un uomo anziano dalla lunga barba e gli
occhiali a mezza luna avanzava verso di loro strusciando l'orlo della
sua veste viola. Il preside fece il suo discorso di benvenuto e
spiegò ai nuovi arrivati le regole della scuola e come si
sarebbe svolto lo Smistamento. Solo allora notarono il vecchio
cappellaccio che giaceva sullo sgabello in attesa di essere indossato.
Mentre Albus Silente ritornava al suo posto, la professoressa
srotolò la pergamena contenente i loro nomi per cominciare a
Smistarli.
...
-Black, Sirius.
Il Cappello rimuginò un po'.
-Grifondoro!
...
-Lupin, Remus.
-Grifondoro!
...
-Minus, Peter.
-Grifondoro.
...
-Potter, James.
-Grifondoro!
Arrivati alla W, erano rimasti solo tre alunni.
-Witch, Eithel.
Non si mosse nessuno. Il leggero vociferare confermava che pensassero
ci fosse stato un errore. Era stata chiamata una femmina ed erano
rimasti solo maschi.
-Witch, Eithel- ripeté un po' spazientita la professoressa.
Ancora niente. Un gruppetto in fondo al tavolo dei Grifondoro sembrava ridacchiare.
L'insegnante, arrivata al limite, chiuse gli occhi e ordinò con voce imperiosa:
-Signorina Witch, si tolga quel cappello e venga qui. Subito!
Con un leggero sbuffo, lo studente al centro si tolse il berretto,
rivelando... sorpresa delle sorprese, una lunga treccia bagnata
probabilmente per la pioggia che continuava a cadere imperterrita
fuori. La ragazza con la divisa da maschio si diresse con passo pesante
verso lo sgabello, come se non ne avesse voglia, si sedette e la
professoressa le posò il Cappello sulla testa. Quel vecchio
pezzo di stoffa sembrava un po' indeciso. Ma alla fine parve decidersi.
-Grifondoro!
Si sollevò un boato dal gruppo che prima aveva ridacchiato e proprio verso di loro si stava dirigendo Eithel.
Finì lo Smistamento e, più tardi, anche la cena. Così fu il momento di andare nei dormitori.
James Potter e Sirius Black stavano comodamente seduti vicino al
camino, dopo aver scacciato due studenti del loro stesso anno, e
parlavano di non si sa che cosa, quando Eithel Witch si avvicinò.
-Sempre educato- rimproverò James, evidentemente riferendosi ai ragazzini scacciati.
-E tu sempre seria- ironizzò lui riferendosi alla scena dello Smistamento.
Dal quadro che aveva davanti, Sirius si aspettava che scoppiasse una lite, invece...
-Le tue battute ironiche mi mancavano da morire- sorrise Eithel mentre il ragazzo si alzava per salutarla.
-Grazie, anche i tuoi scherzi non sono niente male- rispose lui con
falsa superiorità, beccandosi un leggero pugno sulla spalla.
Accortosi dellla espressione spaesata dell'amico, James fece voltare la ragazza verso di lui.
-Sirius, lei è mia cugina Eithel. Eithel, credo che...
-Sì, mi sono già imparata a memoria tutti i nomi di quelli del primo anno, quindi so chi è.
-Lo immaginavo.
Black stava già cominciando a etichettarla come presuntuosa e arrogante, quando la ragazza gli tese la mano dicendo:
-Piacere.
Ancora più spaesato di prima, gliela strinse sussurrando la stessa parola.
Qualcuno la chiamò.
-Ah, mio fratello mi reclama. Allora ci vediamo a lezione.
-Certo!- rispose James.
-Ok, allora ciao- si rivolse a Sirius -piacere di averti conosciuto.
Mentre si allontanava, Black pensava che non era poi così presuntuosa e arrogante.
Eithel raggiunse il fratello.
-Quello è James, vero?- le chiese.
-Sì, sono andata solo a salutarlo un attimo.
-Certo, come no. Secondo me invece sei andata a provarci con l'amico suo...
-Ma uffa, perché pensi che ci provo sempre con tutti?
Il ragazzo rise, poi diede un'occhiata all'orologio.
-E' ora di andare da Silente. Su.
-Ma è proprio necessario andare da lui?- si lamentò
Eithel in tono supplichevole -posso gestirmela benissimo anche da sola,
senza disturbarti ogni volta...
-Lo sai benissimo che non è così. Devi smettere di
sottovalutare questa cosa, è più grave di quello che
pensi.
Lei sbuffò.
-Dai- la prese delicatamente per le spalle e la fece avanzare verso il buco del quadro della Signora Grassa.
Quella notte dormirono tutti sonni più o meno tranquilli, ma mai
avrebbero potuto anche solo sognare i futuri quattro Malandrini che i
loro destini si sarebbero intrecciati, e che avrebbero avuto a che fare
con quella strana ragazza chiamata Eithel Witch.
continua...
N.d.A. Tutti i personaggi sono opera
di J. K. Rowling fuorché Eithel Witch, suo fratello e amici di
esso, sua madre e eventuali parenti o persone legate a lei, che sono
stati inventati da me. Tengo a questa precisazione per il profondo
rispetto che provo verso J. K. Rowling in quanto scrittrice.
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