Fanfictipon
Eccomi again qui!!!
Uhh amo lo spazio autrice-commenti!!!
Allora prima di cominciare vorrei dire una cosa: 1- si lo sò
che all'inizio del primo capitolo ho detto che avevo preso molto di me per
il personaggio di Serena ed infatti era
così. Avevo un'idea in mente, su un foglietto avevo
addirittura scritto tutta la possibile trama ma scrivendo ogni cosa prende
una forma diversa è come se i personaggi decidessero da soli la loro
storia. Quando poi mi sono messa a pensare a come si siano incontrate
Angela e Serena e scrivendo il loro incontro, sono stata costretta a scavare nel
loro passato, definendo meglio il loro carattere e la loro personalità. Ho messo
un po di me sia in Angela che in Serena ( vedi ultima frase del seguente
capitolo XD) ma non mi identificò con nessuna delle due: hanno fatto scelte e ne
faranno in futuro ( presa da un ispirazione ho scritto una bozza
dell'ultimo capitolo :( ) che cambieranno la loro vita e che non
condivido per niente ma sono stata costretta a farle agire così perchè
quello è il loro carattere che molto non coincide col mio... ed
infondo se scrivessi di me non mi risulterebbe un po noioso?? Sono già me
stessa 24/24 e mi basto e mi avanzo.
Ci vediamo a fine capitolo!!!
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
< Ryaaaaaaan> Urlò Brendon una volta sceso dalla sua macchina
picchettando con le dita sul finestrino. Io invece, mi avvicinai al minivan per
controllare i danni.
Infatti quaranta minuti dopo aver ricevuto la telefonata di Serena,
avendo trovato una sottospecie di benzinaio, eravamo riusciti a far partire la
macchina e a trovare il minivan. La fiancata destra era abbozzata ed il motore
era completamente adato: ripararla mi sarebbe costato tantissimo, ancora di più
considerando che non era mia ma solo affittata. Sospirando sbirciai all’interno
della macchina per scorgere il corpicino di nuovo addormentato della mia amica.
Fortunatamente la vettura non era chiusa dall’interno così riuscimmo ad aprire
le due portiere: Brendon si caricò sulle spalle Ryan e lo fece stedere sui
sedili posteriori della sua macchina mentre io riuscii a svegliare, anche se
solo per pochi secondi, giusto il tempo di portarla nell’altro minivan, Serena
che sbuffando riapì gli occhi ma vedendomi sorrise e mi getto le braccia al
collo. Risi e nonostante il suo corpo non sembrava voler collaborare, la
trasportai giù dall’abitacolo tendendole la mano per portarla sul sedile
anteriore con me.
Nel viaggio di andata Brendon mi aveva spiegato che Little Chapel 120 era
la più importante strada di Las Vegas per questo, probabilmente, l’inserviente
dell’albergo aveva ritenuto superfluo specificare che si trovava all’interno
della città e non, come avevo creduto inizialmente, nella sua
periferia.
Brendon chiamò un carro attrezzi mentre io riantracciai il “Rent CarS”
per informarli dell’accaduto. Risolse tutto, grazie al cielo, Mr D ( Ahhhh io lo
amo quell’uomo!!!!) compreso il nuovo pagamento e si offrì di farmi trovare per
l’indomani mattina una limousine nera!!!! Accettai immediatamente ricordandomi
solo dopo che sarebbe stato “un tantino difficile” mettere a tacere le mille domande che
serena mi avrebbe fatto senza accennare o neanche nominare “Mr D” … meno la mia
amica sapeva e meglio era.
Una volta rientrati nella vettura dopo essere passati a prendendere i
nostri amici, regnava il silenzio intorno a noi, uno di quelli
imbarazzanti. Serena ed Ale erano
dei fan accaniti dei Panic At The Disco e mi avevano fatto conoscere le loro
canzoni quindi sì sapevo i loro nomi e mi ricordavo quello che Serena mi aveva raccontanto su di loro
ma avendo visto solo di sfuggita un poster che li raffigurava in camera della
mia amica, avevo completamente dimenticato i loro
volti.
Spostai leggermente gli
occhi per osservare Brendon sperando di non essere vista ed arrossii lievemente
pensando a come lo avevo trattato precedentemente. Dovette accorgersi del mio
sguardo su di lui perché sorrise impercettibilmente e non appena emerse sul suo
volto quell’aria da strafottente che stavo cominciando ad odiare, mi maledissi
mentalmente per aver permesso a un borioso scemo che si crede figo solo perché è
famoso di mettermi in imbarazzo!
Voltai la testa verso il finestrino non appena lo vidi aprire la bocca
per dimostrargli quanto non mi interessasse niente di
lui.
< Ok ok, ho recepito il messaggio. > mi cominicò come se mi avesse
letto nel pensiero. Mi girai velocemente verso di lui sorpresa. Che fosse
divenuto intelligente e indovino tutto d’un botto??
< Sono troppo bello per essere vero che sei costretta a voltarti per
non farti venire in mente strane idee eh?>
Come non detto: idiota è ed idiota rimarrà.
< Si, certo… sei così sexy che sto pensado di farmi suora … >
ribattei acida.
“Ehy io di solito non dico
le bugie!!! Vabbè ma una a fin di bene non fa male a nessuno no??”
< Dicono tutte così … > affermò ma non né era molto convito neanche
lui probailmente per merito dell’espressione di totale indifferenza che avevo
fatto affiorare sul mio volto. Dopo anni vissuti nella mia famiglia recitare e
riuscire a racchiudere dentro me stessa ogni possibile emozione mi era così
facile che a volte lo facevo inconsciamente.
Non parlammo molto durante il resto del viaggio: Brendon era veramente
stanco e Ryan, ancora incosciente, debole, non tanto da doverlo portare al
pronto soccorso ma abbastanza per accettare di passare la notte nella nostra
suite poiché il nostro albergo era di strada e nettamente più vicino ripetto
casa loro.
Il silenzio fu interrotto solo dalla voce strascicata di Brendon che
informava i suoi amici, che sembravano sinceramente preoccupati circa
l’accaduto: sperai vivamente che la loro ansia non li portasse a recarsi nella
nostra camera per accertarsi circa le condizioni di
Ryan.
< Ehm.. so che, nonostante quello che dici, la mia presenza non ti è
assolutamente indifferente…>
La sua voce mi riscosse dai miei pensieri e lo guardai senza capire cosa
volesse dire, aspettando che finissse la frase.
< … siamo arrivati… da dieci minuti. > Sorrise prima di aprirle lo
sportello e farsi peso del corpo di Ryan. Svegliai Serena ci facemmo portare le
valigie nella nostra suite da un aitante giovane, che, tra l’aqltro, era molto
carino^^. Mentre Brendon sembrava avvezzo ad un tale lusso, io continuavo a
guardarmi a destra e a sinistra sbalordendomi anche per il più piccolo dettaglio
e Serena… beh era ancora in trance e a stento si accorse che stavamo salendo
all’ultimo piano. Le porte dell’ascensore si aprirono davanti a noi
silenziosamente e il giovane ci precedette scortandoci fino alla stanza, la
suite 707 . Quando aprii la porta non potei fare a meno di spalancare stupita la
bocca: avevo davanti la casa , poiché solo con questo termine mi è concesso
definire quei 90 metri quadri di appartamento, più bella che avessi mai
visto.
Ryan , su di un letto, che finalmente si sta per
svegliare
Quando cominciai a riprendere coscienza era disteso su un comodo letto
matrimoniale, probabilmente di una qualche stanza d’albergo. La camera era
fiocamente illuminata da un numero imprecisato di candele tutte di diversi
colori e la porta era semi chiusa, permettendomi di vedere una luce artificiale
proveniente dal resto di quella che presumibilmente doveva essere una Suite. Una
mano si appoggiò leggermente sulla mia spalla e solo allora mi resi conto della
presenza di un’altra persona.
< Ben svegliato! > mi sorrise la “ragazza della macchina”
< Co..cos.. Cos’è successo? > chiesi schiarendomi un po la voce che
credevo di aver perso.
< Oh beh ti ho baciato ma non è stato un granchè all’inizio, in
compenso poi ti sei ripreso nel finale e .. >
< Intendo prima, cioè anche dopo ma … come sono arrivato qui?? Ho perso conoscenza?
>
< Ah si certo, beh è un effeto che faccio a molte persone, credo che
sia dovuto al fatto che sono troppo favolosa per essere vera!! >
O.O
Spalancai gli occhi ma non sembrò neanche farci caso e continuò
imperterrita il suo monologo <
Poi… beh è arrivata Angela e… > “angela”? < ..quindi c’era tipo Brendon,
ma ero beh tipo mezza addormentaa quindi non ricordo e …> “ Brendon mi aveva
lasciato nelle grinfie di questa matta??? Volutamente???” Pensai ma poi qualcosa
nel suo modo di parlare mi colpì,
aveva un qualcosa di buffo nel modo in cui agitava le mani e spostava gli
occhi in un punto imprecisato in alto a sinistra quando rifletteva e discuteva
con se stessa incurante della mia presenza al suo fianco. Gesticolava, forse un
po troppo per i miei standard ma in quel momento non riuscii a non farmi piacere
le sue mani: aveva unghie lunghe laccate di nero che stonavano con il suo
vestire elegante e alla moda; inconsciamente feci scivolare lo sguardo
tracciando un percorso immagginario che dal collo scendeva sempre più in giù,
soffermandomi sul pizzo nero del reggiseno che spuntava malizioso dalla
maglietta nera. Sarà stata l’amosfera, la luce delle candele o semplicemente la
sua presenza nel mio letto, fatto sta che l’unica cosa che desideravo era
colmare la distanza che c’era tra di noi.
< …. Qui. Capito?? >
Ridacchiò di nuovo segno che era, se non ubriaca, per lo meno
brilla. Mi maledissi per non aver
capito nulla di tutto quello che mi aveva raccontato troppo preso ad osservarla,
memorizzando ogni suo piccolo dettaglio.
< Vado a fare pipì e un bagno. > mi disse sorridendo come un ebete
e si fiondò dall’altra parte della stanza. Per un attimo credetti che la sua follia l’avesse spinta a gettarsi
contro il muro e così mi alzai di scatto per fermarla prendendola per un polso,
ma inciampai nelle coperte cadendole davanti. La ragazza, intanto, aveva
spostato una tendina che celava l’ingresso del lussuoso bagno anch’esso
illuminato di sole candele del quale riuscivo a scorgere una vasca piena d’acqua
e schiuma. Mi guardò accigliata e con una strana espressione in viso come se dovesse concentrarsi per
guardarmi dritto negli occhi e piegò la testa versò destra < Vuoi venire con
me?? >
Strabbuzzai gli occhi “ mi leggeva nel pensiero” mi chiesi.
< Beh ecco io… veramente >
< Ok allora vado. >
< Cosa?????????????>
< Beh ci hai messo troppo a rispondere e quando si vuole qualcosa
veramente non bisogno avere la benchè minima esitazione > e chiuse dolcemente
la porta dietro di sè. Rimasi a fissare la sua superficie per 10 minuti
abbondanti, imbambolato.
< Pensi di rimanere così ancora per molto? > mi girai rialzandomi
lentamente e mi trovai faccia a faccia con Brendon; poco più in là una ragazza
bellissima si appoggiava alla porta ostentando uno sguardo indifferente,
vagamente scocciato, stanco e assonnato.
* * * * * * * * * * * * * *
<…… e quindi dormiremo qui per stanotte. > Conclusi ricapitolando
la situazione. Brendon mi aveva raccontanto brevemente tutto quello che era
accaduto: di come avesse incontrato Angela, del “guasto” alla macchina ecc…;
avevamo discusso sull’ipotesi di andare in ospedale ma infondo non stavo così
male, anche il mal di testa stava
lentamente scomparendo e l’idea di fare una lunga fila aspettando di essere
visitato non mi allettava per niente.
Ci girammo tutti non appena la porta del bagno si aprii e Serena entrò
canticchiando nella stanza indossando solo un’accapatoio striminzito.
Inizialmente neanche si accorse della nostra presenza troppo presa dal
ritornello di qualche strana canzone italiana ma non appena vide Brendon
spalancò gli occhi e corse per tutta la stanza saltandogli in braccio
lasciandoci tutti senza parole e poi, improvvisamente lo
baciò.
Guardai Angela sbigottito. < Eh un’abitudine italiana? >
chiesi
< No. Serena fa parte di una categoria tutta sua, oserei dire unica.
> mi rispose e le lanciai un’occhiata di comprensione. < Oh tranquillo…
ormai c’ho fatto l’abitudine. >
< Aaaaangy la lista! > Le urlò Serena non appena si staccò dal mio
amico. La ragazza tirò fuori dalla borsetta che aveva ancora sotto braccio un
lungo foglio spiegazzato. < Devo cancellare sia il punto 18 sia il 17
quindi?? > chiese all’amica
< Cos’è? > mi informai curioso.
< La lista delle 30 cose da fare prima dei 30 anni. > rispose
Serena ancora in braccio a Brendon.
Allungai il collo per leggere cos’avesse scritto ma riuscii a capire a
causa della sua scrittura oserei dire geroglifica, solo alcuni
punti.
“ 4. Buttarsi da una macchina in corsa inseguita dalla
polizia.
8. Imparare a volare ( non
da fatti )
10. Salvare il mondo dai cattivi con la forza della
stupidità
16. Farmi adottare da Brad e Angelina Pitt fingendomi una bambina di 4
anni del Malawi
17. Baciare Ryan Ross
18. e già che ci siamo pure Brendon
“
< Certo che voi Panic non siete esattamente come ci si aspetta… >
disse Serena pensierosa
< Beh probabilmente è colpa dell’effetto-sorpresa … magari non sono
abituati. > ipotizzò Angela
< Si hai ragione… infondo Ryan è migliorato nel finale.
>
Le guardai stupito domandandomi se mi trovavo davanti a due esseri
mentalmente stabili. Brendon non sembrò farci caso, probabilmente perché si
trovava con dei suoi simili.
< Si è vero, è vero !!!
Mettimi alla prova ora!!! >
< Brendon! > lo rimproverai.
< Ehy ehy ehy. Qui Serena non farà la groupie a nessuno 1. perché l’ho
deciso io e poi mi state antipatici, avete delle facce strane tipo tu > disse indicandomi < sembri un drogato e tu > puntando
Brendon < Beh sei un deficente; 2. perché anche se volesse non è in grado di
reggersi in piedi; 3. è completamente ubrica poi è già molto stupida di suo e …
>
< Angy!!! >
< Lo dicevo con affetto tesoro! > Le sorrise e poi continuò <
dove eravamo rimasti? Ah sì, non è molto intelligente quindi potete immaginarmi
in che stato sia ora che i suoi
unici due neuroni che ancora le sono rimasti hanno deciso di prendersi una
vacanza! >
Smostammo la nostra
attenzione da Angela a Serena che, come se ci avesse letto nel pensiero disse
< La psicologa ha detto che è proprio il nostro rapporto basato su un
continuo prendi-dai-togli , un finto disprezzo- shakerato con del sarcasmo con
l’aggiunta di un po di ironia che ci lega ancora di più dando alla nostra
amicizia quel qualcosa in più che, se un famoso regista si interessasse a noi,
renderebbe le nostre avventure sullo schermo tra le più seguite riuscendo
addirittura a superare il recond di friends arrivando a 11 stagioni.
>
Beh non era proprio quello che volevamo sentirci dire ma ci accontentammo
e preferimmo non indagare ulteriormente limitandoci ad
annuire.
Il mio stomaco non la smetteva di brontolare, anche perché era dalla sere
precedente che non mettevo qualcosa in bocca, e avevo il terrore che, se fosse
ribiombato il silenzio tra di noi, l’avrebbero sentito. Alzai lo sguardo e lo
poggiai sull’orologio davanti a me: segnava le 4,00 del mattino. “addio alla mia
speranza di mangiare” mi dissi. Quale pazzo avrebbe chiamato a quell’ora di
notte un servizio-pizza o si sarebbe messo a
cucinare??
< Ehm… voi non sentite un certo languorino???
>
Come non detto.
* * * * * * * * * * * *
Lolly: uuuh tesoro grazie come al solito^^
Jimma: "cmq la stupidità di serena ubriaca è paragonabile solo alla tua da
sobria" XDXD lo prendo come un complimento^^^ "6 bravissima a dare
vita ai personaggi e ci offri tutti i lori lati dai + comici ai + seri" Beh ci
provo^^ Anche per questo capitolo ti dovrai sorbire serena stupida
ma per il prossimo... si torna all'intelligenza... solo per un po
ovviamente.
Giagio: grazie!!!... postato esattamente una settimana dopo... sto
cominciado ad essere troppo regolare.... per il prossimo capitolo allora dovrò
aspettare un mese XD
Andrew Bla Bla: Anche io amo rossana!!!! ho pure 2 fumetti te li
darei anche ma per ora devi cimentarti con B.O.D.Y.!!!! uh sono contenta
che ti sia piaciuta la decrizione^^ in questo capitolo invece quello che
con Brendon non l'ho descritto ma non per questo è meno importante perchè ....
ehy non posso spoilerarti la ficcy!!!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuu e la prossimo chappy!!
This
Web Page Created with PageBreeze
Free Website
Builder
|