Prologo
Credo che l'essere futilmente inutili alle volte sia
incomprensibilmente sbagliato.
«Lascia, faccio io.» mormoro accasciandomi e
raccogliendo i fogli misteriosamente atterrati a terra.
Con un gesto abile e veloce li raccolgo, increspando le labbra in una
smorfia.
Lui mi fissa stranito sorridendo impacciatamente. «Grazie.-
esordisce, porgendomi la mano.- Io sono Harry, Harry
Styles.» dice.
Come
se non lo conoscessi, ed anche la presentazione alla James Bond lascia
a desiderare,nel senso vero e proprio, essendo un nerd tutta la scuola
ne parla, e approfittando del suo essere nuovo, è abbastanza
imbarazzante.
Fa quasi tenerezza.
Ovviamente, quando avrà conosciuto le usanze dei giocatori
di football nel mettere amabilmente teste dentro le tazze dei bagni,
immagino che si trasferirà di nuovo.
Ma, nessuno lo aiuterà, nè pensarà
minimamente di farlo. Perchè dovrebbe ripagarne le
conseguenze?
La stronzaggine al giorno d'oggi a quante pare, ha invaso tutto
un'istituto, compreso le persone pià ragionevoli e sensate,
i professori? Assenti, quanto i soliti alunni ribelli.
A loro basta sapere che il caffè freddo di ogni mattina,
è presente. Insegnare spudoratamente le loro rispettive
materie senza lamentazioni di alcun tipo.
«Sono
nuovo.» scuote la testa tastandosi qualche riccio di troppo.
Corrugo la fronte, pensando sul fatto se rispondere influenzierebbe in
qualche modo la reputazione stabilita rigorosamente durante due interi
anni.
«Si,
lo so.» ammetto annuendo con veemenza.
Perchè, non riesco a tollerare il mio odioso comportamento
più che comprensibile con i nuovi?
Sarà
l'orgoglio, il quale controvoglia agisce. «Senti.. Harry -
sospiro, passandomi una mano tra i capelli biondi. - Vuoi sopravvivere
qui?»
domando come se fosse la cosa più naturale del mondo.
«Sì..
credo.» schiocca la lingua sul palato, sistemandosi lo zaino.
Poi, ripensandoci piega leggermente la testa, fermandosi. «Inizio
a confondermi, cosa vuol dire?»
«Qui,
mio caro Harry non è come in tutte le scuole del tuo paesino
sperduto.» affermo stringendomi nelle spalle.
Stranito
quanto interessato annuisce. «E.. e cosa dovrei
fare?»
«Prima
di tutto, da dove vieni?»
Si morde con insistenza il labbro inferiore. «Dal
New Jersey.»
Mi blocco, allibita. «Bene,
sostituisci quel 'Jersey' con York.» sorrido.
Ancora, colta dalla mia genialità improvvisa sospiro,
davvero cercherò di aiutare una possibile 'preda' per prese
in giro da chearleader e giocatori di football solo perchè
trovo il tutto immensamente.. ridicolo?
O forse, è una sottospecie di esperimento, per dimostrare a
che nivello siamo arrivati?
«Sincermente,non
puoi.» inarco entrambe le sopracciglie.
Mi guarda confuso. «Cosa,non
posso?»
Schiocco le dita, con fare ovvio. «Credere
che sopravviverai conciato - mi volto cercando una possibile via, ed
inesistente, di fuga. - così.»
concludo.
Camicia indubbiamente azzurra a scacchi lilla, stiamo scherzando?
Completa scarsamente con i jeans sbiaditi e azzurri a sua volta, per
non calcolare le scarpe del tredicesimo secolo, che, indossa.
Mi fissa, sconcertato, osservando il suo impresentabile vestuario. «Cosa
c'è che non va in questa? - chiede, indicandosi la camicia.
- Mia madre me l'ha regalata per il mio compleanno.»
cerca inutilmente di giustificarsi.
Sento il rumore assordante della campanella perforarmi i timpani. «Ne
parleremo dopo.» annuisco velocemente.
«Ma
non mi hai detto il tuo nome!» sento gridare.
Rallento la corsa creatosi poco fa'. Voltandomi. «Lyn
Jones!»
Urlo a mia volta, continuando affannosamente con la corsa, verso l'aula
di biologia avanzata.
Ssalve! Eccomi qui,ad
intasare il fandom dei one direction, awh.
Questa fanfiction è diciamo.. diversa, cioè , per
spiegarmi meglio:
non è il solito Harry Styles, puttaniere.
Toglietevelo dalla testa, se pensavate che fosse così.
Ma bensì è dolce e
l'immancabile particolare: nerd, al cento per cento babs.
potete anche
seguirmi su twitter
https://twitter.com/harrystich
Il banner,
non è mio ma di : blondine. Blondine.
BLONDINE.
ne ho
già parlato con lei su twitter,sul fatto che lei ha la ff
con il titolo uguale, ma è diversa.
eccone la 'prova' cioè la conversazione:
bene, mi dileguo.
adwin.
bye. xx
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