Sapori
Sapori
Mi sono attaccato troppo ai suoi
sapori.
Mangiare quello che Ayaka
cucinava per me era più che nutrirmi. Era più che volerla accanto.
Veramente qualcosa in più.
Era ammettere la mia debolezza.
L’unica mia debolezza.
Ayaka.
Stupida mocciosa. Mi faccio
schifo se penso a quell’unica volta che mi sono ridotto veramente male. Da solo.
Ero io che volevo la tua cucina. Non
il mio corpo. Anche il dottore lo disse:
”Credo che ci sia qualcosa che la
tiene attaccato ai piatti che prepara quella ragazza”
Qualcosa…
Ero
legato a te. Alla tua fiducia nei miei confronti. Al tuo volermi bene, al tuo voler
stare con me.
Sono io il
moccioso. Non tu.
Ero io che entravo di notte nella
tua stanza per guardarti dormire. Io che ti prendevo in giro quando piangevi per
i tuoi genitori, ma ti tenevo accanto a me la notte. Sono passati anni
dall’ultima volta che abbiamo dormito insieme così. Tu che volevi rimanere nel
mio letto per non stare sola nel tuo. Ora dormi con me. Ma non per quel motivo.
Non più ormai.
Quando siamo rientrati da Hong
kong che mi sono ripreso da quella settimana in cui sono andato avanti con acqua
e pillole, non ho accettato nessun diniego.
Ti ho trascinata di peso nella
mia stanza. È da allora che dormi con me Ayaka. È da allora che faccio l’amore
con te.
Decisamente mi sono attaccato
troppo ai tuoi sapori.
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