Invisibile

di Betelgeuse17
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Storia prima classificata al contest Sul Monte Olimpo indetto sul forum di efp.
Nota legale:Il qui presente intreccio è da considerarsi proprietà esclusiva dell'autrice; pertanto, non può  essere riprodotto - totalmente o parzialmente - senza il consenso di quest'ultima.
Avvertimenti: angst e fraterno risentimento, nonché uso improprio dei miei studi classici
Note: Ade è, in assoluto, la divinità che più mi ha stregato del pantheon greco. Piccolo tributo di una grecista con la febbre.


Ἅιδης ~ Invisibile





 

Ah, che vuol dir morire!
Nessuno, nessuno si ricordava più di me,
come se non fossi mai esistito...
(Luigi Pirandello)


«Che parola interessante. "Innocente". Quanti uomini conosci che possono davvero definirsi innocenti?»
La voce baritonale di Ade rimbomba nell’ampia sala dei  dodici troni sull’Olimpo, quella in cui non ha diritto a sedersi.
Risponde sprezzante al fratello, il Re degli dei che gli ha appena chiesto di restituire a Demetra la piccola e delicata Persefone,  per far sì che la sorella torni a far sbocciare i fiori nei campi e maturare le sementi che sfamano gli innocenti uomini.
Ma Ade conosce la verità: gli uomini non si meritano atti d’amore, sa dell’odio che avvelena gli animi; l’ira e l’avidità, non il Fato, governano il mondo.
Comprende l’invidia e il rancore e non si stupisce della loro esistenza, lui a cui toccarono in sorte l’ombra e la nebbia, mentre i fratelli  sarebbero vissuti per l’eternità nella sfolgorante luce del mattino.
Di che colore è il Sole nascente? Quante stelle risplendono nel firmamento?
Pur essendo una divinità non conoscerà mai le risposte, l’invisibile.
In un epiteto si condensa un’esistenza intera, ma il suo rinomato Elmo, che cela chiunque lo indossi dagli sguardi umani e divini, non c'entra niente, perché in realtà Ade è solo, reietto, dimenticato.
È stato scacciato della sua stessa famiglia e una rabbia incontrollabile gli monta nel petto, accelerando le pulsazioni del cuore nella cassa toracica.
Non è cresciuto allattato dall’amore di una vita felice, ma è riuscito a diventare più forte di tutti i suoi fratelli e ora si vuole vendicare per le ingiustizie e i torti subiti.
Ma non può farla pagare al mondo intero, anche se non gli permette di vedere le stelle.
Ha bisogno di Persefone, della sua innocenza pura, che ritrova specchiandosi nei suoi occhi da bambina, per ricordarsi che il bene esiste, da qualche parte lassù.
Per continuare a vivere nell’eterno dolore del Regno di cui è sovrano e di cui ha lo stesso nome.
Lei rimarrà con lui.
Per una volta, il Signore degli Inferi vuole essere felice.







Ti piacciono le melegrane?

  




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