Scritta
per la challenge “Preci & Judi AU!Fest”, QUI.
Prompt
“Hybrid!AU
(kitten!Harry) "Vuoi
che ti porti a casa?"”
di x_believeinme.
Kitten.
C'è
un ragazzo
seduto alla fermata dell'autobus, e Louis non sa esattamente cosa lo
spinga ad accostare l'auto ed abbassare il finestrino; forse il modo
in cui il giovane tiene gli occhi bassi, forse per il suo movimento
nervoso e continuo delle mani che ha in grembo, forse per la cuffia
grigia di lana che tiene sulla testa o magari, semplicemente, per la
curiosa coda nera che fa capolino da dietro la sua schiena. Ha
sentito parlare degli ibridi, ma non ne ha mai incontrato uno prima.
"Ehi"
chiama, cercando di sovrastare lo scroscio dell'acqua contro il
tettuccio della sua monovolume; il ragazzo alza di scatto il viso, e
per un attimo il respiro di Louis si blocca davanti alla sua bellezza
totalmente inaspettata; i suoi occhi sembrano terrorizzati,
però, e
Louis si morde un labbro. "Non volevo spaventarti"
comincia, accennando un sorriso, "ma oggi c'è un freddo del
diavolo e sono abbastanza sicuro che l'autobus che stai aspettando
non passi a quest'ora. Vuoi che ti porti a casa io?"
Non
sa esattamente
il perché, non è mai stato uno da offrire
passaggi a sconosciuti,
ma quel ragazzo probabilmente sta congelando - l'autunno
più
freddo degli ultimi vent'anni, hanno detto ai notiziari - e
sembra così innocuo e angelico che Louis si sarebbe sentito
in colpa
a non fare nulla.
Lo
guarda mentre
aggrotta le sopracciglia e poi scuote il capo.
"Non
ho una
casa" risponde, scrollando le spalle e cominciando a battere i
denti per il freddo, "ma grazie comunque, non c'è tanta
gente
che è gentile con noi, qui."
"Vuoi
venire a
casa con me?" chiede allora Louis, prima di rendersene conto, e
arrossisce quando il ragazzo alza un sopracciglio con aria
inquisitoria.
"Non
sono una
puttana" ribatte, distogliendo gli occhi da quelli azzurri del
ragazzo in auto, ma notando comunque il modo frenetico in cui l'altro
scuote la testa.
"No,
non - non
intendevo quello" comincia Louis, dandosi dell'idiota, "ho
una camera per gli ospiti, e come ho detto oggi si gela e tu
probabilmente stai morendo di freddo e - la mia era un'offerta in
buona fede, lo giuro, non sono quel tipo di persona che -" si
interrompe, accorgendosi di aver cominciato a parlare troppo in
fretta e probabilmente di aver fatto la figura del pazzo, ma quando
torna a guardare verso il ragazzo-gatto nota la sua espressione
divertita; si schiarisce la gola, imbarazzato, "sono Louis,
comunque, e sarei felice se stanotte fossi mio ospite."
"Harry"
sorride l'ibrido, alzandosi dalla panchina e facendo oscillare
dolcemente la coda dietro di sé, "e sarei onorato di essere
tuo
ospite stanotte, dal momento che mi sto gelando il culo e tu sembri
una persona abbastanza a posto."
Nessuno
dei due
immagina, quando pochi attimi più tardi Harry sale in auto e
Louis
riparte alla volta del proprio appartamento, che da quel momento le
loro vite saranno irrimediabilmente intrecciate.
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