I will always love you until the day after forever
I will always love you
until the day after forever.
«Ethan!»
urlo, spalancando gli occhi nel buio.
Mi passo una mano fra i capelli, impregnati di sudore. Un'altra nottata
in bianco, un altro incubo atroce nel quale perdo l'unico ragazzo che
io abbia mai amato. E' buffo, perché stavolta non
è un
sogno immaginario, stavolta è davvero successo. Ho davvero
perso
l'unico ragazzo che io abbia mai amato. L'ho lasciato andare, l'ho
lasciato in quella torrida estate che sembrava non finisse mai.
Chiudo gli occhi, cercando di impedire alle lacrime di farsi strada sul
mio volto, ma i miei tentativi falliscono e mi ritrovo col viso premuto
sul cuscino ad inspirare il profumo di Ethan, ancora impregnato fra la
federa del cuscino e le lenzuola.
Milioni e milioni di momenti, preziosi come l'oro, si manifestano
dietro le mie palpebre serrate, e io non posso far altro che lasciarli
correre, ricordando. E ricordare è la cosa che mi fa
più
male di tutte, più del rimpianto, più della colpa.
Ricordare è atroce.
«Non
ci posso credere. Mi hai portata al mare!»
Un sorriso sincero si dipinge sul suo volto, e per l'ennesima volta
cerco di ricordare quando quel sorriso mi ha stregata per la prima
volta. Forse quando ci incontrammo a Greenbrier, dopo l'episodio della
finestra rotta.
Sorrido al ricordo, e bacio appassionatamente il meraviglioso ragazzo
che mi sta di fronte.
Le sue labbra indugiano ancora sulle mie quando il bacio si
è
concluso, così lo spingo giocosamente sulla sabbia. Ethan
cade e
mi guarda dal basso; non riesco a fare a meno di notare quanto sia
bello e perfetto. I capelli, di un bel castano chiaro, gli ricadono
sulla fronte coprendo un po' troppo quegli occhi azzurri
così
penetranti e belli che ogni volta che incrociano i miei mi fanno
mancare il respiro. Le labbra sono perfette, piene e rosse come
ciliege, ha un fisico meraviglioso - dopotutto è un
giocatore di
basket - ma soprattutto la cosa che più amo di lui
è il
modo incondizionato con il quale mi ama. E' davvero troppo per me,
è una persona che non mi meriterò mai.
«Idiota!»
gli urlo, regalandogli anche una sentita pernacchia. Ethan si rialza e
mi spinge a sua volta sulla sabbia. Io lo afferro per un braccio e
cadiamo insieme.
«Ora chi è l'idiota?» mi sussurra a fior
di labbra.
Il mio sguardo passa dalle sue labbra ai suoi occhi, e noto con
dispiacere che sono lievemente arrossita. Diamine.
Mi rialzo, pulendomi dalla sabbia e mettendo su un broncio che so che
lui reputerà adorabile.
«Ethan,
sei uno
stronzo.» gli dico, cercando di pulirmi i capelli dalla
sabbia
per non fargli capire quanto in realtà abbia apprezzato
questa
piccola "parentesi dal mondo". Siamo così impegnati con la
storia dell'Uno Che È Due che avevo dimenticato quanto fosse
bello, una volta tanto, lasciarsi andare a frivolezze.
Le sue mani si posano caldi sui miei fianchi. Lo so che in questo
momento ha avuto una scossa elettrica, lo so benissimo. Mi giro verso
di lui, ma non faccio in tempo a ribattere qualcosa che mi prende come
un peso morto e mi poggia sulle sue spalle.
«Che
diavolo...
Ethan!» lo rimprovero, scalciando e urlando di farmi
scendere, ma
in realtà mi sto divertendo da matti, e lui lo sa benissimo.
Mi butta in acqua, con tutti i vestiti. Lo incenerisco con lo sguardo,
lui in tutta risposta si lascia andare ad una grassa risata e decido di
vendicarmi in questo piccolo attimo di distrazione; mi arrampico sulla
sua schiena come una scimmietta e lo butto in acqua.
Quando riemerge, dapprima mi guarda accigliato, poi sorride. «Dio, sei
bellissima.» sussurra.
La sua affermazione mi lascia un'espressione inebetita. «No, non lo
sono.»
Le sue braccia mi
afferrano per la
vita e il suo viso si avvicina sempre più al mio. Ci
baciamo,
piccoli baci a fior di labbra, per non scatenare nessun incendio o
infarto. Ma i nostri corpi si sfiorano, desiderosi di più
contatto, quel contatto che non potremmo mai approfondire.
Mi sorride durante il
bacio, e io rispondo al sorriso, guardando i suoi occhi dello stesso
colore del cielo limpido.
Quegli occhi che non
dimenticherò mai, neanche da morta.
Ti amerò fino
al giorno dopo l'eternità, Ethan.
Le lacrime mi offuscano la vista.
Cerco in tutti i modi di trovare qualcosa per asciugarle, ma le mie
mani sfiorano una targhetta di metallo freddo, abbandonata sul letto.
La prendo fra le mani, confusa, e me la rigiro, finché non
mi appare la scritta incisa sopra.
"Ti amerò fino al giorno dopo l'eternità."
Le lacrime scorrono copiose sul mio viso, mentre stringo con forza la
targhetta sul petto, all'altezza del cuore.
Alzo il capo verso l'alto, quasi a volere incontrare gli occhi di
Ethan, quegli occhi che mi davano sicurezza. Quegli occhi che mi hanno
fatta innamorare di lui, che mi hanno aiutata a non uscire di senno,
che mi hanno insegnato più cose di libri e incantesimi.
Un sussurro, flebile, sgorga dalle mie labbra. «Anche
io, Ethan.»
Prendo lo sharpie che mi regalò durante l'estate
passata, mi arrampico sulla mia sedia e comincio a scrivere sul
soffitto, come farebbe un qualsiasi mortale. Come farebbe una persona
normale, e non un fenomeno da baraccone come me.
Per una volta, faccio finta di essere normale.
L'inchiostro incide sul muro le parole che non ho mai detto, che avrei
voluto dire ma che le mie labbra non hanno mai avuto il coraggio di
pronunciare. Incide i nostri baci caldi e pericolosi, le nostre scosse
di elettricità, i nostri pensieri mai svelati.
Incide l'amore che ho provato per Ethan.
"Mi hai
lasciata
SOLA
non te
l'avrei mai perdonato, dicevo
buco
nero
risucchia
tutto ciò che provo
risucchia
tutto ciò che non ho provato
la tua
assenza è incancellabile
incisaindelebiledentrome
mi hai
salvata
da me
stessa
non ho
mai ripagato il tuo amore
e lo
incido, su uno squallido muro bianco
incido
le parole che non ti ho mai detto
TI
AMO, Ethan.
un
giorno ci ritroveremo
e ci
sussurreremo quelle parole rimaste custodite nei nostri cuori
Ti
amerò fino al giorno dopo l'eternità"
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