Anche le tigri sanno piangere
Ringrazio anche solo chi legge
Dedicata a: AchiSama
Anche le tigri sanno piangere
Il pelo bianco e nero era gonfio e gli oscurava metà della
visuale. Le gocce di pioggia lo facevano rabbrividire e le zampe inferiori gli
affondavano nel fango.
-Accidenti a tutta questa ciccia, è come farsi le rampe di
scale del tempio-. L’erba gli solleticava le caviglie, sentì il rumore di un
tuono e vide una lampo azzurrognolo seguirlo. Le orecchie gli penzolavano,
aderendo per metà ai lati della testa. Il nero naso a patata era secco.
-Pensa che alla fine della corsa c’è una pizza, e ti spaparanzerai- si disse Po. Rabbrividì
vedendo un ombra e saltò in avanti sentendo un rumore. Si piegò e si mise a
correre, ansimando. Rallentò, si piegò e ansimò. Uscì la lingua e sgranò gli
occhi.
-Cosa direbbe il maestro?- si chiese.
Shifu afferrò un sasso
e lo sgretolò con le mani.
“Tutto diventa
polvere, ma noi diventiamo immutabili come i fiori di ciliegio. Volteggiando
con la pace interiore”. Camminò facendo un paio di passi avanti e unì le mani
dietro la schiena.
Il panda scosse il capo e si passò la zampa sulla faccia.
-Figliolo, la vita è come un piatto di spaghetti- sentì
nella mente la voce di suo padre.
“No, questo mi sa che non mi aiuterà” borbottò.
Continuò a camminare, il fango si alzò
fino ad arrivargli alle ginocchia sporcandogli il pelo.
Si fermò intravedendo una spalla oltre un albero, camminò
fino a lì e l’ombra della coda di tigre scodinzolare.
-Eccola, ora gliene dico quat …- pensò. Sentì singhiozzare e
vide l’ombra della porzione di spalla tremare. Po sospirò e le appoggiò la
zampa sulla spalla.
“Ci sono qua io, ma non so come consolarti” disse.
Tigre appoggiò la zampa su quella del panda e
sorrise.
“Mi basta” disse con voce roca.
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