Il momento sbagliato

di M4RT1
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Eri sempre arrivato al momento giusto.

Il momento prima, l'attimo adatto per.

Ma non oggi.

Te lo dici mentre, tremante, entri in quella stanza davvero troppo silenziosa.

Troppo silenziosa per contenere Neal.

 

Un passo dopo l'altro, un piede avanti all'altro.

Il rumore appiccicoso delle scarpe nuove rimbomba nel grande magazzino.

 

*-Parlami, Neal. Fammi capire che ci sei!

-Siamo in contatto con una cimice, Peter. Senti tutto, no?

-Non sento se stai bene.

-D'accordo. Singing in the rain, I'm singing in the rain...

-Che diavolo blateri, Neal?

-Sto cantando!

-Cantando? E perchè mai?

-Hai detto che dobbiamo tenerci in contatto, no?*

 

Vorresti sentirlo cantare, ora.

Cantare, ridere, lamentarsi.

Vorresti sentirlo.

 

C'è troppo silenzio.

La stanza è bianchissima, accecante.

C'è silenzio, e calma. Una calma troppo tesa per essere vera.

E poi lo vedi.

 

*-Mantieni la calma, Neal. Lui non sa che sei dei nostri.

-Sto calmo, io...

-In bocca al lupo, Neal. E ricorda: tu sei Neal Caffrey. Sei ladro, truffatore e...

-Ho capito il concetto, Peter.

-In bocca al lupo, Neal. Ci si sente all'arresto.*

 

Vorresti urlare, ma hai la bocca stranamente addormentata.

Corri come al rallentatore, e per un momento le scarpe sono la cosa più silenziosa del mondo, in confronto ai battiti del tuo cuore.

Perchè non può essere successo.

 

Quando lo raggiungi, la terra sotto i tuoi piedi sembra svanire, sostituita da quel piombo che ti riempie le gambe.

No.

No, no, no, no.

Non è vero, non può esserlo.

Non può essere così, non può.

 

L'apparenza certe volte inganna, dev'essere una di quelle volte.

Non può.

Non può essere successo.

Stai calmo.

Stai calmo, stai calmo.

 

-Capo? Cosa succede?

-Diana!- gridi, come se fosse la tua unica speranza. La sua unica speranza: -Diana, chiama il 911! fai presto!- biascichi, accecato dalle lacrime.

Ne hai visti troppi per sperarci davvero.

-Cosa è successo Caffrey?- ti chiede lei, la voce appena percettibile.

 

Lo fissi, pietrificato.

Fissi i suoi occhi serrati, la sua bocca semiaperta e leggermente violacea, la sua pelle pallida e le sue mani a poca distanza dal collo. E ti soffermi proprio su di esso, sui segni rossastri che solcano la pelle.

 

-Lui è... lui...- balbetti, impacciato.

Come lo dirai agli altri? A Elizabeth, a Mozzie? A te stesso?

Come farai a sopportarlo? A sopportare di salire al Bureau tutte le mattine, solo? A sopportare di inseguire qualcun'altro, senza lui accanto?

 

Il piombo diventa cemento armato quando i paramedici arrivano, ti allontanano e formano un capanello attorno a lui.

Lo osservano, fanno qualcosa.

 

Inutile.

Inutile, inutile, inutile.

Vorresti urlarlo.

Vorresti abbracciarlo.

Vorresti essere arrivato un attimo prima.

Giusto quell'attimo. Quello giusto per salvarlo.



N.d.A.: d'accordo, non è bella >.< Ma dovevo farlo: dovevo scrivere anche io una bella storiella (bella in senso figurato U_U) sulla morte di Neal.
E soprattutto dovevo rendervi così gioioso questo triiiiiste giovedì (soprattutto per chi come me ieri ha visto la puntata di White Collar su FOX e ora deve aspettare un'altra settimana ç_ç). Ah, e ovviamente non potevo aspettare domenica per rimandare questa cosa e non farvi struggere dal dolore nel week-end U_U
Detto questo, spero vi piaccia. In ogni caso fatemi sapere, ok? ;)
P.S.: buon week-end!!





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