Solo un altro giorno

di blazethecat31
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Mentre dormiva si dimenava nel letto, buttando giù coperte e cuscini senza accorgersene. Era da giorni che tremava nel mezzo della notte avvertendo il freddo che penetrava nei muri della casa e nel suo corpo esile, come il suo cuore sentiva la mancanza di calore, ma un calore diverso. -Ezio…!-

Si alzò di soprassalto, tormentato dall’incubo che lo trafiggeva come avrebbero fatto mille lame celate scattate tutte nello stesso momento. Lo svegliò l’immagine di un bracciale metallico che si rompeva in mille pezzi, e un uomo che urlava in un mare di sangue, con il braccio ferito e penzolante. Subito si diresse nel suo studio, accese tutte le candele, rovistò fra i progetti incompleti e schizzi apparentemente senza senso, cercando disperatamente quella pergamena, maledicendo se stesso per la sua incapacità di tenere in ordine i suoi fogli, specialmente quelli antichi. Specialmente quelli che gli portava il suo migliore amico. Pregò Ezio di lasciargli la pagina del Codice con scritte le istruzioni per costruire il bracciale metallico, perché era un progetto che lo aveva assai colpito, e voleva almeno farne una copia, quella sembrava la notte ideale. La srotolò nervosamente. -Forse ho sbagliato la traduzione e il bracciale è difettoso, rileggiamo meglio...ma in fondo era solo un sogno, non dovrei farci affidamento- si diceva, toccando ogni sillaba di inchiostro secolare con l’indice, mentre con la mano sinistra ricopiava, sbagliando più e più volte e strappando più e più fogli, fino a quando non si addormentò sul tavolo da lavoro, con il calamaio rovesciato e gocciolante di inchiostro scuro.

 

-Buongiorno amico mio. Hai avuto un colpo di sonno?- Ridacchiò l’assassino, scoprendosi il volto. Leonardo si risvegliò sentendo una mano sulla spalla e una voce calda che lo chiamava. Si girò, si alzò facendo cadere lo sgabello all’indietro e abbracciò il suo ospite; appena staccato dal saluto guardò il suo avambraccio, il bracciale era tutto graffiato, ma integro, sospirò silenziosamente per il sollievo.

-Ezio! Allora stai bene!- -Ne dubitavi?- L’artista si riebbe, e notò le macchie sul tavolo, che coprì subito con i suoi scarabocchi. -Cosa ci fai qui?- -Sto andando a Monteriggioni per portarci tutte le pagine del Codice che ho raccolto, posso riavere quella che ti ho prestato?- Leonardo la prese, e se la strinse al petto. -Non ti dispiace aspettare un altro giorno, vero?-





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