Storia di un debole

di letyourcolors_burst
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Austin alzò lo sguardo e scostò il ciuffo di capelli davanti agli occhi. << Sai, non so perché lo faccio. Combattere contro degli energumeni, intendo. Non è mai stato il mio sogno, neanche quando ero un ragazzino innocente ed ingenuo, uno che non conosceva il mondo. Ora sono romantico e sensibile, dolce e tormentato, sfigato e maltrattato, incompreso e deriso da gente che non mi conosce e che crede d’aver capito tutto della vita, gente che non merita nemmeno d’esser guardata in faccia. Gente che pensa che io sia incosciente, spericolato ed imprudente; pensano che io voglia farmi uccidere da dei tipi molto più grossi e forti di me, magari solo per noia. Non sanno niente di me e della mia vita di merda, di quanto io abbia sofferto o di quanto soffrirò ancora, o del fatto che il mio migliore amico pensi che io sia logorroico e mi abbia abbandonato, proprio mentre cercavo di farla finita con una pistola, puntata contro il mio cuore e pronta a perforarlo. Ero arrivato sul punto di esplodere. Lo so, so che sembra una frase fatta, ma non lo è. Le parole non bastano a descrivere quanto io mi senta solo. Solo lei è riuscita a salvarmi. Lei che ora rappresenta il mio sogno, il mio unico punto di riferimento e l’unica spalla su cui potrò piangere quando le persone intorno a me mi abbandoneranno ancora. E so che lo faranno. Ha cercato di farmi ragionare, mi ha fatto capire che la vita non va sprecata, che la mia vacanza sulla terra non deve finire a causa di una pistola. Entrambi, ora, lo pensiamo. Insieme mostriamo le nostre vere facce, le stesse con cui affrontiamo il mondo, con cui assistiamo impotenti alla cattiveria, alla fame, alle guerre che non avranno mai fine, e che l’unica fine che metteranno sarà alla vita delle migliaia di persone che lottano per la pace nel loro mondo, che ora vedono distruggersi poco a poco. Poi, penso che per mantenermi devo lottare, e farmi massacrare ogni giorno, rischiando di non poterla rivedere. E solo per poche centinaia di euro al mese, guadagnate clandestinamente, e totalmente contro la mia volontà. Devo essere pronto a prendere a pugni un uomo losco che, probabilmente, mi farà uscire stasera, dopo l’incontro, con il naso sanguinante e la gamba fratturata. Ma questa sarà solo la migliore delle ipotesi. Sai, vorrei davvero che tutto questo finisse. >> Il cane davanti ad Austin si mise una zampa sul muso e inclinò la testa. Corse via. Il ragazzo lo seguì con lo sguardo, lo vide fermarsi davanti ad un pezzo di pane caduto a terra ed annusarlo. << Incredibile – disse – trova più interessante un pezzo di pane che i miei discorsi… Cani… >> si appoggiò ad un muro e si infilò il cappuccio, buttò una mezza sigaretta fumante a terra, la spense con la suola della scarpa sinistra. Il suo incontro sarebbe iniziato, di lì a poco. Sarebbe stato distrutto, di lì a poco.




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