C'era una volta una ragazza
Questa storia ha partecipato al contest L'emozione non ha...fandom! indetto da Fefy_97 sul forum di EFP
C ' e r a u n a v o l t a u n a r a g a z z a
C'era una
volta una ragazza che amava leggere. La sua camera era piena di libri
che acquistava alla Feltrinelli o che trovava in quei grandi scatoloni
del supermercato, dove erano buttate le versioni tascabili dei romanzi
meno conosciuti e venduti a due euro. Quando tornava a casa, andava in
camera sua e toglieva gelosamente le etichette di sconto dalla
copertina, grattando con le unghie e assicurandosi che non rimanesse
attaccato alcun pezzo di carta appiccicosa; poi posava i suoi acquisti
sullo scaffale, sul comodino, sulla scrivania o dovunque trovasse un
angolino libero.
La sua libreria era stracolma di tutti i tipi di romanzi, dai classici
a quelli di fantascienza, dai quelli rosa ai thriller, ed erano tutti
lì a prendere polvere, in attesa di essere letti. La ragazza
sapeva che ne avrebbero presa molta, prima di essere aperti,
perché la quantità di libri era tale che per leggerli
tutti le ci sarebbero voluti degli anni.
Ed era questa la cosa che l'angosciava. Esistevano a questo mondo
centinaia di migliaia, pure milioni o miliardi di libri, e lei
desiderava leggerli tutti. In fondo, erano scritti per questo, no? Come
poteva allora perdersene anche solo uno?
Il problema era che non aveva il tempo che avrebbe desiderato per poter
leggere. La sera, si infilava sotto le coperte e, prima di dormire,
allungava la mano verso la pila di libri sul comodino, ne prendeva uno
e leggeva per un'ora o più, ma quel tempo non le sembrava mai
abbastanza. Avrebbe voluto chiudere il mondo fuori dalla porta e
passare intere giornate a leggere ininterrottamente.
La ragazza amava anche scrivere e aveva un sogno: mettere su carta tutto quello che le passava per la mente.
Quando ascoltava la musica e stava attenta al testo della canzone,
mille pensieri le saltavano alla mente, mille scenari diversi che
sarebbero stati perfetti per scriverci una storia. La ragazza avrebbe
voluto scrivere una storia su ogni canzone che ascoltava. Ma era
impossibile.
Le idee le saltavano in mente nei momenti meno opportuni, mentre
camminava per strada oppure in autobus e non aveva mai il suo computer
a portata di mano. Allora, quando nessuno la guardava, prendeva il
cellulare, abbozzava i suoi pensieri e salvava la nota, sperando di
riuscire, una volta tornata a casa e aver acceso il pc, a sviluppare
ancora meglio la sua idea.
Ma ogni volta che scriveva la ragazza metteva giù solo la
milionesima parte dei pensieri che vagavano nella sua mente. C'era un
intero mondo, nella sua testa, così intricato che non riusciva a
scioglierlo. C'era della musica. C'erano suoni, voci, volti, persone
con il proprio carattere e storie così potenti che non riusciva
a spiegarle a parole. C'erano pensieri, parole e sentimenti. C'erano
posti lontani, impossibili da raggiungere, così idealizzati da
non riuscire a metterli a fuoco. C'erano luci e colori. C'era amore e
c'erano lacrime. La sua paura era che quel mondo esplodesse nel
silenzio, portandosi via tutto prima di averlo scritto.
Aveva paura di dimenticare i propri pensieri.
Questa ragazza sono io. E potresti anche essere tu.
Nota dell'autrice
Se siete arrivati qui, vuol dire che siete sopravvissuti ai miei sproloqui avete letto la mia flash e magari - magari - vi è addirittura piaciuta.
No, a parte gli scherzi. Spero che capiate come mi sento, avendo letto
questa flash. Spero vi rendiate conto della mia felicità di
questo momento senza che mi senta una schizzata di testa: io ho scritto
questa flash. Cioè, ovvio che l'ho scritta io, quello che
intendo dire è che questa flash è una di quelle storie
che mi ronzavano in testa da tantissimo tempo, ma non ero riuscita mai
a scriverla perché non trovavo le parole. Ecco, questo è
il motivo principale per cui le storie che vorticano nella mia testa
non riescono mai a venire fuori: mi mancano le parole. Nella mia
mente c'è un caos infernale, ma non riesco a metterci ordine.
Ogni tanto mi sembra di poter esplodere dalla frustrazione, ma
devo conviverci.
Comunque, questa è una delle milioni di storie che si addensano
nella mia mente e sono riuscita a farla venire fuori. Pensavo che mi
sarei sentita come svuotata, invece mi sento sollevata. Sono riuscita a
mettere su carta (in senso metaforico) una delle tante idee che non
riuscivo a mettere in ordine. Ora mi sento in pace con me stessa.
Okay, ho di nuovo vaneggiato, chiedo venia. Volevo soltanto aggiungere
che - visto quanto questa flash sia importante per me - sarei non
contenta, ma di più, se mi lasciaste una piccola recensione,
anche solo per mandarmi a quel paese per avervi fatto perdere tempo a
leggerla, facendovi credere che fosse qualcosa di serio.
Ringrazio in anticipo anche solo quelli che apriranno questa pagina.
Chiara.
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