Nightmare
Ed eccomi qui, per l’ennesima volta solo con i miei pensieri.
Neanche la notte con le sue tenebre riesce ad acquattare il mio
spirito; sembra che più la luce lasci questo mondo,
più “lui” si risvegli, pronto a
corrompere la mia anima e ad offuscare i miei pensieri, i miei ricordi.
Ma io non voglio dargliela vinta. Mi alzo. Sono confuso. Devo
schiarirmi le idee. Dopo aver indossato il solito pantalone con la
fiamma, decido di fare una passeggiata per il bosco. Purtroppo neanche
la quiete di quel luogo riesce a darmi conforto. I pensieri si
affollano, la testa diventa pesante, oppressa da mille parole, dal
rimorse di azioni peccaminose. Gli occhi si chiudono involontariamente,
ma io non mi fermo, continuo per la mia strada, anche se non ho chiara
la mia meta. é il mio animo che mi guida.
Intanto figure appaiono nella mia testa: l’unica che vedo
nitida, splendente più del sole, è quella di mia
madre, Jun, e subito un senso di tremenda angoscia e d’ira
profonda si scatena: angoscia perché lei ormai non
c’è più, strappata brutalmente alla
vita da un mostro assetato di potere; ira perché io non ho
potuto fare altro che vedermela portare via, sotto i miei occhi, senza
neanche provare a proteggerla (lei, la cosa più preziosa che
avessi al mondo), pietrificato da quella orrenda visione e da un
conscio senso d’impotenza.
All’improvviso, come per incanto, quella dolce visione
svanisce e compare dinanzi a me “lui”,
l’altra faccia della mia anima, che ha preso pieno potere sul
mio corpo.
Lo vedo intento a distruggere vite, persone sul cui volto è
impressa paura. Tra loro scorgo i visi noti di alcuni miei
“compagni”: Xiaoyu; Hwoarang, Steve…
tutte persone innocenti, vittime di quel essere bramoso di sangue.
Comincio a gridare. Lui si gira verso di me, un ghigno beffardo
stampato sul volto, e con voce acuta mi dice ‘Arrenditi Jin!
Non puoi più fare niente contro di me! Arrenditi! IO posso
renderti felice, posso dar sfogo alla tua rabbia!’. Urlo
ancor più forte. Mi porto le mani alle orecchie. No! Non
voglio sentirlo! Non posso ascoltare le sue parole!.
Improvvisamente una fitta che mi squarcia l’anima. Il marchio
comincia ad ardere la mia pelle.
Ma non posso permettergli di sopraffarmi un’ altra volta!
Inizio una lotta silenziosa contro di “lui”. La sua
forza è nettamente superiore fin dall’inizio, ma
io non mollo, stringo i denti e continuo. Alla fine ciò che
più temevo accade: io steso a terra, senza forze;
“lui” sopra di me, s’avvicina
all’orecchio e mi sussurra: ‘La tua fine
è giunta. Dì addio a questa insulsa
realtà. Non puoi fare niente per fermarmi!’.
Oramai, in preda alla rassegnazione, chiudo gli occhi e rivedo dinanzi
a me lei, mia madre. Un improvviso tuffo al cuore e questa volta
riaprigli occhi. Sono a terra, sudato, accasciato sull’erba
morbida e umida.
Vicino a me un quieto lago. La testa mi gira, il tatuaggio comincia a
pulsare. Dopo un attimo di smarrimento, comincio a ricordare ogni cosa.
Devo schiarirmi le idee. Sul mio volto getto schizzi di acqua pura che
riflette la mia immagine. Per un istante, come per incanto, rivedo la
“sua” faccia e il “suo”
classico ghigno beffardo. Mi allontano da quella visione. Il sole
comincia a nascere: Un timido raggio di sole illumina il mio viso. Il
dolore al braccio svanisce; la testa ridiventa leggera. Ma i miei
pensieri continuano a martellarmi la testa. Ora, inoltre,
m’interrogo anche sul significato di quel sogno, anche se mi
sembra lampante. Ma no, non voglio ammetterlo; non voglio ammettere che
ormai la mia ora è giunta, che non c’è
più bisogno di lottare, perché ormai
“lui” ha vinto. È una cosa che non
ammetterò mai!
Basta! Il dolore alla testa ricomincia, più forte di prima.
Ma io ho già chiaro il mio intento: partire. Si, non ho
altra scelta.
Devo lasciarmi alle spalle il passato, concentrarmi solo su me stesso,
allenarmi per diventare più forte, per riuscire a
sconfiggerlo e non nuocere più a nessuno. Nessuno
dovrà più patire quello che ho sofferto io.
Ormai è mattina. Un nuovo giorno è arrivato. Una
svolta decisiva nella mia vita è giunta.
Spero proprio che vi sia piaciuto. In realtà questa fiction
voleveva parlare dei pensieri che attanagliavano la mente di Jin
durante la notte ma durante la stesura sono sn andata a finire in
tutt'altra cosa xD. Aspetto tanti commenti e consigli x migliorare il
mio modo di scrivere
Kiss Kiss
ç_DevilJina_ç
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