Son
Goku aveva molti pregi. Coraggioso, leale, affidabile, pronta a dare la
propria vita per gli altri.
Son
Goku, però, era considerato da tutti un bambino.
Inguaribile, incorreggibile bambinone, senza paura, come solo gli
sciocchi bambini sono.
[ne siete sicuri?]
Forse,
quello che più temeva Son Goku, era la paura di avere paura.
Paura di non essere accettato, ben voluto per quello che era. Forse era
questo il motivo per cui faceva sempre il possibile per gli altri? La
paura che, altrimenti, i suoi amici non l’avrebbero
più accolto fra di loro?
[paura sciocca.]
Son
Goku era maturato [forse
in ritardo,forse dopo, forse poco] era
più grande, responsabile. Semplicemente, non lo dava a
vedere, avendo paura che gli altri [i
suoi amici] non
l’avrebbero più riconosciuto, se si fosse fatto
vedere per quello che era. Ma più aspettava, più
maturava, più il cambiamento sarebbe stata radicale, una
volta gettata la maschera. E più aspettava, più
aveva paura.
[paura, paura, paura, di qualcosa
che non c’è. Forse.]
Rifletteva,
Son Goku, rifletteva molto. La notte questo dubbio lo attanagliava, non
lo faceva dormire, e allora, sconfitto, si sedeva sul letto, la testa
fra le grandi mani [rifletteva
sui suoi amici]. Dopo
aver passato una vita a predicare sull’importanza
dell’amicizia, come si sarebbe comportato se fosse rimasto
solo? Avrebbero avuto paura di questo nuovo lui? Chi sarebbe restato?
[chi l’avrebbe
abbandonato?]
A volte Son Goku stringeva forte i pugni, sull’orlo delle
lacrime. Davvero i suoi amici pensavano che [quando
non salvava il mondo] pensasse
solo a mangiare ed ad allenarsi? Lo ritenevano così stupido?
Non pensavano che potesse avere anche lui avere qualche altro
interesse?
[poi, però salvava
davvero il mondo.]
Son
Goku salvava il mondo, sempre, e comunque. Ma, le beffe del destino,
anche salvando la terra e i suoi abitanti, non riusciva a passare una
notte decente. Non riusciva a stare fermo senza che la paura di
rimanere solo non lo attanagliasse.
[un’ossessione.]
Perché,
Son Goku? Non puoi avere anche tu paura? No, non puoi sconfiggerla con
i pugni, e i calci. Devi semplicemente conviverci [far
finta che non ci sia] come
la gente normale, perché tutti, tutti hanno una debolezza. Anche
tu, Son Goku. Però, tu hai più fortuna di molta
altra gente. Sai perché? [si
che lo sai, pensaci.] Basta
poco a rassicurarti.
[Basta la voce del tuo bellissimo
angelo.]
Una
figura di rare bellezza e perfezione, mamma e moglie nello stesso
tempo. La madre che non hai mai avuto, la moglie che hai imparato
a conoscere, la donna che hai sempre saputo di amare.
“Io
ti amo per come sei veramente, Son Goku”
La sua
piccola testa faceva capolino dalla tua spalla, in queste notti che Son
Goku perdeva il sonno, le notti in cui il suo assillo non lo lasciava
stare [le
notti che avrebbe voluto solo stringerla a se e dimenticare tutto].
Sussurrava
questa frase, questa incantevole ninfa, la voce impastata
dall’assopimento, che bastava però a far
sussultare il cuore del bel sayan, tranquillizzandolo più di
chiunque altro all'universo.
[e la paura volava via, facendo
posto a un altro sentimento.]
“Anch’io
ti amo, Son Chichi”
***
Quanto
tempo che non scrivevo su DB... Non so come definirvi questa one-shot,
prendetela come volete, io sono abbastanza soddifatta, per essere un
po' che non esercito con Goku e Chichi. So che può sembrare
decisamente OOC, infatti non sapevo se aggiungerlo negli Avvertimenti, ma se
consideriamo che sto descrivendo un Goku maturo, e una Chichi
innamoratissima che ha già dimostrato quanto tenga al sayan,
bè, sono piuttosto indecisa! Posso soltanto aspettare un vostro giudizio, più probabilmente un vostro insulto xD Vostra,
SonSara
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