I'm nothing without you
I’m nothing without you
Capitolo 1
Sono
arrabbiato. Le parole di
Ren ancora mi rimbombano in testa e questo non lo sopporto perché mi succede
quando mi sento in colpa, mi rendo conto che ha ragione ed io sono nel torto.
Ecco perché stò venendo da te.
“Sei schifosamente freddo con lei e questo non se lo merita! Ammettilo
Takumi!”
Si è curato di calcare bene
schifosamente freddo quando me l’ha detto. Ma ha fatto bene perchè ha parlato
nella
mia lingua. Diretta e senza mezzi
termini.
Busso delicatamente contro la porta di
cedro pregiato ma entro senza attendere risposta.
Tu sei lì, adagiata su quel grande letto
di piume d’oca e lino, candido e soffice come le nuovole che sorvolano questa
città.
Il tuo viso piccolo e minuto spunta dai
tessuti bianchi e sembri un bocciolo di rosa, contornato da tanti petali che ti
proteggono. Sai, ho sempre voluto
questo. Ho sempre voluto
proteggerti. Perché tu, non sei fatta per vivere in questo mondo crudele e spietato. Chi è forte sopravvive
mentre chi è debole cade. Non ci sono alternative.
Vedo una salvietta ed una bacinella di
metallo contenente dell’ acqua e qualche cubetto di ghiaccio. Immergo il pezzo
di stoffa nel liquido gelido e poi la strizzo con cura.
Sento lo sguardo di Mari alle mie spalle
e mi giro verso di lei. E’ gentile, premurosa e paziente. Ma soprattutto ti
vuole bene. Sono contento che hai trovato almeno una specie di
amica.
“Grazie Mari, puoi andare. Resto io con
lei.” Sussurro.
Lei, veloce, capisce e con un lieve
sorriso scompare dietro la porta.
Appoggio con una mano la salvietta sulla
tua fronte, scostando i riccioli dall’altra.
Al contatto con il freddo il tuo viso
assume un espressione buffa, dici qualche parola incomprensibile e tiri fuori
una mano per toccarti la testa.
Trattengo il respiro mentre guardo il
tuo viso rilassarsi nuovamente e la mano stendersi sul cuscino. Ti lasci
scappare un sospiro.
Mi siedo su una sedia accanto a te. Hai
le guance rosse e le labbra un po’ screpolate a causa del freddo, ma sei
bellissima lo stesso, ed avvolta in quell’ involucro bianco sembri un angelo.
L’ho sempre pensato, fin da quando ero bambino.
Ricordo perfettamente la prima volta che
ti incontrai.
Come al solito faceva freddo e la neve
si depositava instancabilmente su ogni singola tegola delle case. Io mi trovavo
in soggiorno e giocavo con delle macchinine ed un treniro elettrico. O meglio,
mi divertivo a farli scontrare.
Quello fu l’ultimo regalo che ricevetti da mio padre.
Da un po’ di giorni girava la voce che,
nella villetta all’inizio della via si sarebbero trasferite due nuove vicine,
una mamma con sua figlia dall’America.
L’avevo sentito dalla signora Fujikawa,
una vecchia zitella che abitava disgraziatamente di fronte a noi e che, non ho
mai saputo come, sapeva tutto di tutti e ,come se non bastasse, raccontava tutto
a tutti.
Si era presentata, come al solito, con i
suoi biscotti intrisi di miele, e
da questa sua visita “casuale” si capiva che aveva saputo qualche pettegolezzo
scottante o delle novità sul quartiere.
Solitamente preferivo stare vivamente
alla larga dal salotto quando c’era lei, ma mio padre mi aveva detto di
ripulirgli immediatamente la sua collezione di coltellini tascabili e come sai,
una sua richiesta è semplicemente un obbligo.
“Sai cara, l’agente immobiliare Midohiji
mi ha riferito che l’appartamento all’inizio della via é stato preso da una
vedova e la sua bambina, sembra che lei sia originaria di quà.. mi pare che si
chiami, Serizawa.. ah poi lo sai che Tastuya, il figlio di Yukiko è stato
bocciato, beh, dopotutto si vedeva che..”
La sua voce era noiosa e petulante, davvero insopportabile, ma
fortunatamente mia madre non gli dava corda, così dopo 20 minuti già era andata
a raccontare le novità a qualcun altro.
Io pensai che non c’era niente di
eccitante in quella notizia, anzi, avevo sempre immaginato che le bambine
fossero solo una seccatura: non facevano altro che piangere o lamentarsi quelle
che vedevo ai giardini pubblici, e poi, io non volevo una bambina che mi stesse
sempre appicicata, l’unica femmina che poteva starmi vicino era la mia mamma e..
qualche volta anche mia sorella.
Quattro giorni dopo il campanello suonò
nuovamente, ma stavolta non era la signora Fujikawa o il postino come mi
aspettavo, bensì davanti ai miei occhi compariste tu e tua madre che, con un
inchino, si presentò alla mia.
Ero imbarazzato, perché, come sai, non
mi sentivo proprio a mio agio con le persone estranee e soprattutto la tua vista
aveva superato ogni mia aspettativa. Te ne stavi in silenzio, con gli occhi
attenti ad ogni gesto e parola di tua madre, il naso all’insù e quel tuo sorriso
stampato sulle labbra.
“Ciao Takumi, mi farebbe molto piacere
se tu e mia figlia diventaste amici, sai lei è nata a New York quindi non
capisce bene la nostra lingua.”
Io ero rimasto impalato e non sapevo
cosa rispondere; in più mia sorella mi spingeva verso di te che mi guardavi
incuriosita. Ad un tratto t’immaginai come una bambola francese, o meglio
americana, simile a quelle che mia madre teneva nel salone sulla libreria di
legno; viso minuto, occhi incredibilmente grandi e vivaci, le guance leggermente
colorite, un sorriso smagliante e due piccoli orecchini rossi. Avevi già i
capelli molto lunghi, boccoli soffici e morbidi legati con dei graziosi nastrini
color crema, abinati alla sciarpa e ai guanti.
“Mi chiamo
L-A-Y-L-A”
Mi feci lo spelling in inglese ed io
ovviamente non capì niente, così visto che non ricevevi risposta, ti rifugiasti
dietro a tua madre, lanciandogli uno sguardo preoccupato, timorosa di aver detto
o fatto qualcosa di sbagliato.
Stavo ancora pensando se eri una di quelle bambine rompiscatole che
chiedevano sempre attenzioni e premure, o come una di quelle bambole francesi
della mamma, preziose e delicate, che solo pochi hanno il privilegio di avere su
degli scaffali. Optai per la seconda.
Addrizzai le spalle, misi le mani in
tasca e guardai tua madre dritta negli occhi rispondendo:
“Va bene.”
(continua)
Salve a tutti, lo so ho in corso l’altra
fic ma ho avuto dei problemi con il PC (ecco perché sono stata così assente) e
mi si sono cancella ti tutti i capitoli quindi dovrete avere un po’ di pazienza
>__< Comunque ho notato con piacere che la sezione si stà riempiendo
sempre di più e con storie davvero belle (specialmente quelle di Kuri, SakiJune
e Alina83^^) spreo di ricevere qualche commentuccio, anche per migliorare il mio
stile di scrittura! Un kiss vostra Mommika ^w^
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